di Jodi Picoult
“Il libro delle due vie” di Jodi Picoult
Editore: Fazi Editore
Genere: Narrativa contemporanea
Pagine: 450
Data di pubblicazione: 14 ottobre 2021
Non perdetevelo!
Buona lettura!
a cura di Manuela Morana
Sinossi di IL LIBRO DELLE DUE VIE
Nella sua vita non manca nulla: ad aspettarla a Boston ci sono il marito Brian, la loro amata figlia e il suo lavoro di doula di fine vita, che consiste nell’aiutare i suoi clienti ad alleviare la transizione tra la vita e la morte.
Ma da qualche parte in Egitto c’è Wyatt Armstrong, che lavora come archeologo portando alla luce antichi luoghi di sepoltura: una carriera che Dawn è stata costretta ad abbandonare.
E ora che il destino le offre una seconda possibilità, non è così sicura della scelta che ha fatto. Dopo l’atterraggio di emergenza, potrebbe prendere un’altra strada: tornare al sito archeologico che ha lasciato anni fa, ritrovare Wyatt e la loro storia irrisolta, e forse anche completare la sua ricerca sul Libro delle Due Vie, la prima mappa dell’aldilà.
I due possibili scenari per Dawn si svelano l’uno al fianco dell’altro, così come i segreti e i dubbi a lungo sepolti insieme a loro. È il momento di affrontare le domande che non si è mai veramente posta: cos’è una vita vissuta bene?
Quando abbandoniamo questa terra, cosa ci lasciamo dietro? Facciamo delle scelte… o sono le nostre scelte a fare noi? E chi saresti, se non fossi diventata la persona che sei adesso?
Delineando una storia avvolgente in cui si respira il fascino misterioso dell’Egitto mentre ci si lascia catturare da una sottile esplorazione della psicologia femminile, Jodi Picoult torna in grande stile: Il Libro delle Due Vie è un commovente romanzo sull’amore e sulla morte, ma soprattutto sulle scelte che cambiano per sempre le nostre vite.
Recensione
Il calendario del mio cellulare è pieno di morti.
Quando sento il segnale acustico, pesco il telefonino nella tasca dei miei pantaloni cargo. Con il cambio dell’ora, ho dimenticato di disattivare il promemoria. Sono ancora intontita dal sonno, ma apro la data e leggo i nomi: Iris Vale. Eun Ae Kim. Alan Rosenfeldt. Marlon Jensen.
Chiudo gli occhi e, come ogni giorno a quest’ora, li ricordo.
Ha quarant’anni e fa un lavoro insolito, è una doula di fine vita, una donna che aiuta te e i tuoi cari quando capisci che stai per morire.
Non importa se vuoi un gelato alla noce pecan alle quattro del mattino o se vuoi che acquisti dei regali da distribuire ai tuoi figli quando non ci sarai più, lei farà in modo di accontentare i tuoi ultimi desideri anche se questo significa procurarti orsetti gommosi alla cannabis per alleviarti lo stress e permetterti di dormire qualche ora quando ti rendi conto che la tua morte è ormai inevitabile e vieni assalito da mille ansie e paure.
Dawn ha tutto sommato una bella vita, un marito, Brian, che la ama e una figlia adolescente, Meret, che, pur essendo un po’ complessata per il suo aspetto fisico, è una brava ragazza.
Eppure qualcosa cambia, quando incontriamo Dawn si trova su un aereo e improvvisamente sente delle parole che nessuno al suo posto vorrebbe mai sentire.
«Signore e signori», annuncia una voce, «abbiamo appreso dal capitano che sarà necessario pianificare un’emergenza. Siete pregati di ascoltare le assistenti di volo e di seguire le loro indicazioni».
Mi sento gelare. Pianificare un’emergenza. Quell’ossimoro mi si fissa nella mente.
C’è un’improvvisa scarica di suoni, e lo spavento pervade l’abitacolo, ma niente urla, niente strilli. Perfino il neonato dietro di me, che ha pianto per le prime due ore di volo, tace.
«Stiamo precipitando», sussurra la donna vicino a me. «Oh, mio Dio, stiamo precipitando».
[…]
Molto tempo dopo avrei appreso che la famiglia con bambino dietro di me, la cui fila di tre posti fu staccata dal pavimento e scagliata fuori dal velivolo, rimase uccisa all’istante. Avrei saputo delle altre sei persone schiacciate dalla lamiera che si accartocciava; dell’assistente di volo che non uscì mai dal coma. Avrei letto i nomi dei passeggeri delle ultime dieci file che non fecero in tempo a uscire dalla fusoliera distrutta prima che l’aereo prendesse fuoco.
Avrei appreso che ero una delle trentasei persone sopravvissute allo schianto.
Il titolo “Il libro delle due vie” prende origine dal passato della nostra protagonista. Dawn infatti, quindici anni prima del suo incidente aereo, era una giovane con un grande sogno: diventare un’egittologa. Bisogna dire che stava lavorando sodo per raggiungere il suo obiettivo, infatti aveva ottenuto una borsa di studio per la UChicago ed era riuscita a volare in Egitto dove conduceva ricerche sul campo.
In particolare era rimasta affascinata dal Libro delle due vie.
Il Libro delle Due Vie, la prima mappa conosciuta dell’aldilà. Fu trovato soltanto in alcune tombe del Medio Egitto risalenti al Medio Regno, e di solito era dipinto sul fondo.
Mostrava due strade che serpeggiavano attraverso il regno dei morti di Osiride: una via di terra, nera, e una via d’acqua, azzurra, separate da un lago di fuoco.
Seguire la mappa è come scegliere tra prendere il traghetto e fare il giro in auto: entrambi gli itinerari conducono nello stesso luogo, il Campo delle Offerte, dove il defunto conduce un’esistenza gioiosa con Osiride per l’eternità.
Ma c’è un tranello, perché alcuni sentieri non conducono da nessuna parte. Altri invece guidano verso demoni o cerchi di fuoco. Nel testo è inserita la formula magica necessaria per oltrepassare i guardiani dei cancelli.
Poco dopo la morte di sua madre Dawn si rende conto di essere incinta, con le preoccupazioni che aveva non si era ricordata di prendere i contraccettivi con regolarità e adesso lei e Brian aspettano un bambino, la soluzione più semplice e “comoda” a questo punto è prendere suo fratello Kieran e trasferirsi tutti a casa di Brian, poco dopo si sono sposati e lei ha cominciato a lavorare nell’hospice dov’era stata ricoverata sua madre per pagare i debiti.
Il professore Dumphries, Wyatt, l’Egitto e i suoi studi sono solo un ricordo lontano che sbiadisce sempre di più.
Dawn non può più tornare ad essere la studentessa spensierata che era stata prima della morte di sua madre, adesso deve diventare un’adulta responsabile, prendersi cura di suo fratello e di quella inaspettata bambina che dipende in tutto e per tutto da lei.
Brian, d’altro canto, sembra una bravissima persona, si è preso cura di lei nel momento più buio di sempre, insegna e si mette sempre a disposizione quando c’è bisogno del suo aiuto.
La nostra protagonista pensa sinceramente di poter essere felice con lui.
Come in ogni coppia però ci sono alti e bassi e Brian, ingenuamente, comincia sempre più a farsi risucchiare dai problemi di Gita, una giovane donna che sta facendo il post-dottorato ad Harvad e partecipa al loro programma di fisica. Dawn inizialmente sopporta le mancanze del marito ma quando questo arriva a dimenticarsi del compleanno di Meret le cose prendono davvero una brutta piega e lei comincia ad interrogarsi sulle scelte che ha fatto nella vita.
E il fatto di essere quasi morta su quell’aereo non fa che alimentare i suoi dubbi, come sarebbe tornare in Egitto, rivedere Wyatt, ricominciare a studiare “Il libro delle due vie”?
Questo è ancora uno scenario possibile per lei oppure ormai è troppo tardi?
Il libro delle due vie è un’opera bellissima, Jodi Picoult riesce sempre a conquistarmi e a tenermi appiccicata alle sue pagine perché riesce a trasmettere un’umanità, una forza e una potenza veramente uniche. Descrive spesso le malattie e la sofferenza umana ma lo fa con termini che sanno essere così veri e allo stesso delicati che è impossibile restare distaccati.
La sua penna è scorrevolissima e i salti temporali e tra i vari posti sono qualcosa di magico, associa la via della terra all’Egitto e quella dell’acqua a Boston, racconta in parallelo eventi del passato e del presente, interrogandosi continuamente su “cosa sarebbe successo se” e questo a tratti ti fa tremare sin nel profondo perché tutti nella vita ci poniamo la stessa domanda riguardo ad alcuni momenti della nostra vita. A volte una scelta che può sembrare insignificante può cambiare la tua vita per sempre, l’unica cosa che possiamo augurarci è che le scelte fatte ci abbiano condotti sempre nella strada migliore e verso una vita più felice.
Leggendo questo libro vivrete storie alternative, spererete in un lieto fine e vi interrogherete sulla vostra vita. Vi consiglio vivissimamente di non perdervi questa lettura perché vi assicuro che dopo aver chiuso l’ultima pagina vi sentirete pieni di emozioni fortissime e di gratitudine nei confronti di questa impareggiabile autrice che riesce sempre a toccare le più profonde corde dell’animo umano!
Il nostro giudizio:
Trama
Stile
Piacevolezza
Copertina
Voto finale