BENEDIZIONE

di Kent Haruf

Benedizione di Kent Haruf
Genere: narrativa
Editore: NN Editore
Pagine: 277
Edizione: 19 marzo 2015

Cari lettori,
continuiamo, dopo “Canto della pianura” e “Crepuscolo”, il nostro viaggio con Kent Haruf con “Benedizione”, terzo e ultimo volume della “Trilogia della pianura” che ci porta a Holt. Buona lettura!

a cura di  Elide


Sinossi:

Nella cittadina di Holt, in Colorado, Dad Lewis affronta la sua ultima estate: la moglie Mary e la figlia Lorraine gli sono amorevolmente accanto, mentre gli amici si alternano nel dare omaggio a una figura rispettata della comunità. Ma nel passato di Dad si nascondono fantasmi: il figlio Frank, che è fuggito di casa per mai più tornare, e il commesso del negozio di ferramenta, che aveva tradito la sua fiducia. Nella casa accanto, una ragazzina orfana viene a vivere dalla nonna, e in paese arriva il reverendo Lyle, che predica con passione la verità e la non violenza e porta con sé un segreto. Nella piccola e solida comunità abituata a espellere da sé tutto ciò che non è conforme, Dad non sarà l’unico a dover fare i conti con la vera natura del rimpianto, della vergogna, della dignità e dell’amore. Kent Haruf affronta i temi delle relazioni umane e delle scelte morali estreme con delicatezza, senza mai alzare la voce, intrattenendo una conversazione intima con il lettore che ha il tocco della poesia.

Recensione:

«Se ne stava seduto nella veranda davanti a casa, sorseggiando una birra e stringendo la mano della moglie. Il fatto era che stava morendo. È di questo che parlavano. Prima della fine dell’estate sarebbe morto. Entro l’inizio di settembre quel che restava di lui sarebbe stato ricoperto di terra nel cimitero tre miglia a ovest della città. Qualcuno avrebbe scolpito il suo nome su una pietra tombale e sarebbe stato come se lui non fosse mai esistito.»

Colorado, contea di Holt. Per Dad Lewis, settantasettenne, storico proprietario del negozio di ferramenta non vi è più molto tempo perché quel tumore ai polmoni lo sta mangiando dall’interno. Mary , la moglie, e la figlia Lorraine, lo accudiscono e assistono in quel che sarà il suo ultimo viaggio. Ed è in questo frangente che l’uomo torna con la mente al passato, a quegli errori commessi e a cui ormai è impossibile porre rimedio, ed è a quei giorni di orgoglio e decisioni affrettate, alla paura di staccarsi e opporsi a quel che è la consuetudine che adesso tornano a essere i suoi fantasmi. Fantasmi con cui convivere ma soprattutto con cui dover fare i conti. Ed è proprio sul figlio Frank che questi errori sono andati a manifestarsi.

Al contempo, nella cittadina, giunge la piccola Alice, nipote di Berta May ed orfana di madre e padre. Ha soltanto otto anni; eppure, in questa si racchiude una energia inestimabile e dal valore unico che si riproporrà sia su Lorraine che su Berta.

Ed è sempre in questa torrida estate che fa ingresso il reverendo Lyle, uomo di fede che a causa delle sue idee si è visto costretto a lasciare Denver. Qui il funzionario di Dio si ritroverà a scontrarsi con l’irriverenza e la rigidità di una mentalità legata alla tradizione e dunque refrattaria di ogni possibilità diversa dal dogma precostituito.

Conflitti esterni, questi, che si sommano a quelli appartenenti alla dimensione familiare e che portano in “Benedizione” ad affrontare tematiche quali l’odio, la rabbia, l’incapacità di perdonare e ricominciare.

«Ecco perché sono crollato. Era la mia vita quella che stavo vedendo. Quel piccolo contatto tra me e un’altra persona, una mattina d’estate, dietro il bancone. Scambiare due parole. Tutto qui. E non era niente.»

La consapevolezza dell’inevitabilità, degli errori compiuti, dell’assenza di certezze, dell’impossibilità di tornare indietro e di modificare quel passato al fine di un diverso futuro, la delusione per il tempo che è stato, sono solo alcuni dei tanti temi che Kent Haruf affronta in “Benedizione”, ultimo titolo della Trilogia della Pianura che abbiamo ripercorso insieme.

Vani i tentativi di riacciuffare quell’occasione perduta, di modificare quella parola di troppo, quella reazione eccessiva, quella freddezza evitabile di fronte a una scelta altrui. Ed è proprio in quel prossimo momento di morte che la consapevolezza sopraggiunge perché il tempo non perdona e la vita non concede seconde possibilità.

Problematiche forti quelle proposte in “Benedizione” che ci spingono a riflettere sul nostro vissuto, sulle nostre scelte e che sono accompagnate da uno stile lirico, evocativo, austero ma anche preciso e minuzioso. Un titolo, “Benedizione”, che conclude un’opera che si lascia divorare, che trattiene e coinvolge. Buona lettura!

Il nostro giudizio:
Stile:Voto 5/5
Trama:Voto 5/5
Piacevolezza:Voto 5/5
Copertina:Voto 5/5
Voto finale:Voto 5/5

Kent Haruf

Kent Haruf (1943-2014), scrittore americano, dopo la laurea alla Nebraska Wesleyan University ha insegnato inglese. Prima di dedicarsi alla scrittura ha svolto diversi lavori, come operaio, bracciante, bibliotecario. Grazie ai suoi romanzi, tutti ambientati nella fittizia cittadina di Holt, ha ricevuto diversi riconoscimenti, tra cui il Whiting Foundation Award e una menzione speciale dalla PEN/Hemingway Foundation. Con il romanzo Il canto della pianura è stato finalista al National Book Award, al Los Angeles Times Book Prize, e al New Yorker Book Award. Con Crepuscolo, secondo romanzo della Trilogia della Pianura, ha vinto il Colorado Book Award, mentre Benedizione è stato finalista al Folio Prize.