di Andrea Camilleri
Biografia del figlio cambiato di Andrea Camilleri
Editore: BUR
Genere: Saggio biografico
Pagine: 240
Edizione: 07 Novembre 2001
a cura di Pamela Mazzoni
Nel 1996 Andrea Camilleri, a San Miniato, presentò un breve intervento proprio sul suo illustre concittadino, durante un convegno intitolato “Le parole del teatro”: dalla sua trascrizione, ampliata, è nato questo libro, Biografia del figlio cambiato.
Buona lettura!
SINOSSI
RECENSIONE
Un viaggio interiore lungo una vita quello di Pirandello, nell’inane ricerca di una propria identità; un uomo tormentato dalla convinzione di essere il “figlio cambiato” del titolo: sarà proprio questo il filo conduttore di tutta la sua esistenza.
Da questo momento in Pirandello si insinua subdolo il tarlo della non appartenenza alla sua famiglia, suffragato e rafforzato dalle notevoli differenze fisiche e caratteriali con suo padre Stefano, uomo burbero, iroso e possente.
“Luigino è gracile, dissugato, che cresce solo negli occhi, ha un ansioso bisogno di calore affettuoso. Che quel padre grande, massiccio, ululante non può dargli. E quasi sempre la sua fede bambina di poter comunicare quanto che sia tutto a tutti di fronte alla granitica realtà del padre vacilla, si perde. Giovinetto, confiderà agli amici che per lui suo padre era un uomo incomprensibile, uno con il quale non si ragionava.”
Nel mezzo, tutta una serie di vicissitudini personali: i contrasti con la famiglia; il fidanzamento con una cugina mandato a monte; la carriera universitaria prima a Roma poi a Bonn; le poesie, le prime opere, gli insuccessi e la definitiva consacrazione; il matrimonio combinato con Antonietta Portolano, donna dalla psiche fragile, con la quale condividerà una forte attrazione fisica, ma che non sentirà mai affine spiritualmente e che, alla fine, sarà stretta nelle spire della pazzia.
“…quella donna disgraziatissima non può guarire…ho potuto sentire e misurare l’orrido abisso di quell’anima. Non guarirà, non può guarire.”
Pirandello, nello spasmodico tentativo di essere un padre diverso da quello che è toccato a lui, ne diventerà per assurdo l’esatta copia simmetrica: il rapporto con i figli, tra l’altro amatissimi, sarà infatti segnato dall’egoismo, dall’invadenza e dall’insana possessività di quella che diventerà per loro un’ingombrante figura genitoriale.
Soltanto a questo punto Pirandello prenderà coscienza del fatto che quel padre così biasimato e distante in realtà non era cosi diverso da lui, tanto che ci riallaccerà i rapporti.
La sofferta ricerca della sua identità lo condurrà alla fine al punto di partenza: perché lui, Pirandello Luigi, non era stato un figlio cambiato.
Era stato ed era, semplicemente e finalmente, solo un figlio.
Il nostro giudizio:
Trama
Stile
Piacevolezza
Copertina
Voto finale
Andrea Camilleri
Premio Campiello 2011 alla Carriera, Premio Chandler 2011 alla Carriera, Premio Fregene Letteratura – Opera Complessiva 2013, Premio Pepe Carvalho 2014, Premio Gogol’ 2015.
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