DAL LIBRO AL FILM: LA SIRENETTA


a cura di Manuela Morana

Carissimi lettori eccoci qui con un nuovo articolo della rubrica “Dal libro al film”. L’opera che oggi vogliamo analizzare con voi è “La Sirenetta”, una delle più famose fiabe del mondo!
Questo personaggio nasce dalla penna di Hans Christian Andersen nel 1837 e da quel momento è di grandissima ispirazione per spettacoli teatrali, quadri, sculture e film!
Infatti, nel 1989, persino Walt Disney decide di ispirarsi proprio a questa storia per produrre “La Sirenetta” e dar vita così ad uno dei classici Disney più amati di tutti i tempi!

Per la recensione della fiaba “La Sirenetta” correte a dare un’occhiata qui.

Sotto la saggia direzione di John Musker e Ron Clements (i responsabili della regia e della sceneggiatura) nasce, negli Stati Uniti d’America, “La Sirenetta”, il ventottesimo classico Disney che viene distribuito dalla Buena Vista Pictures. Quest’opera è un vero successo e ad oggi ha superato i 200 milioni di dollari di incassi e ha dato vita al cosiddetto “Rinascimento Disney” perché è arrivata dopo alcuni esperimenti fallimentari.
Moltissimi sono gli animatori che hanno collaborato per la realizzazione di questo vero e proprio gioiellino e anche le musiche e le voci sono veramente meravigliose.

CONFRONTO TRA FIABA E FILM: LA SIRENETTA

Ma veniamo alla parte più divertente: iniziamo il nostro confronto tra la fiaba e il film!

Innanzitutto nel film la nostra Sirenetta ha un nome: si chiama Ariel (anche le sue sorelle, che qui son 6 e non 5 come nella fiaba, hanno tutte nomi che iniziano con la lettera A: Aquata, Andrina, Arista, Attina, Adella e Alana caratteristica questa che le accomuna alla loro mamma che si chiamava Athena).
Ariel ha una meravigliosa chioma rossa, dei dolcissimi occhioni azzurri e un caratterino ribelle che personalmente ho adorato sin dalla prima volta che ho visto il film quando ero solo una bambina.
Nella versione Disney non si parla della durata della vita delle sirene né del fatto di avere o meno un’anima immortale o dello sciogliersi in schiuma del mare una volta raggiunta la morte (tutte cose che nella fiaba ho trovato abbastanza angoscianti e tetre).
Non c’è nemmeno l’usanza di poter salire in superficie al raggiungimento del quindicesimo anno d’età, risalire gli abissi non è permesso, anzi ogni contatto tra mondo umano e mondo marino è severamente proibito perché il Re considera gli umani crudeli selvaggi pronti ad uccidere e arpionare il popolo del mare in ogni sua forma (da bambina non capivo questa sua convinzione sulla nostra crudeltà poi ho visto il film del 2008 “La Sirenetta – Quando tutto ebbe inizio” e, ahimè, ho capito tante cose!).

Nella pellicola non è presente nemmeno la nonna della sirenetta però in compenso ci sono i miei personaggi del cuore: Sebastian, il granchio che dovrebbe essere il consigliere di Re Tritone ma in realtà aiuta tantissimo Ariel durante la sua avventura, Flounder, un meraviglioso pesciolino, un po’ fifone, che è il migliore amico della nostra protagonista e Scuttle, un gabbiano, che mi ha sempre fatta sbellicare dalle risate, si finge esperto delle abitudini umane ma in realtà non ci conosce affatto, tanto per fare qualche esempio: chiama la forchetta aricciaspiccia e sostiene che serva per pettinarci i capelli e la nostra pipa è per lui un soffiablabla e serve a fare musica!

Un punto in comune con la fiaba è il fatto che la Sirenetta si innamori del suo principe sin dalla prima volta che lo vede.
Il principe qui ha un nome: si chiama Eric ed è un giovane bello, forte e valoroso, ha rischiato la sua vita per salvare il suo cane Max durante il naufragio prima di perdere i sensi e rischiare di annegare.
Ariel ha dovuto correre non pochi pericoli per portarlo in salvo ma lui non si ricorda di lei, in testa gli è rimasta solo la canzone che la giovane cantava mentre era privo di sensi. Eric non riesce proprio a togliersi dalla testa quella dolce melodia e giura che sposerà la misteriosa ragazza che l’ha salvato e poi è scomparsa.

Re Tritone, grazie a qualche suggerimento, capisce che Ariel è innamorata, ma quando scopre che l’oggetto del suo desiderio è un umano dà praticamente fuori di matto e distrugge tutti gli oggetti che la nostra bella sirenetta aveva collezionato in anni e anni di scorribande tra i relitti delle navi (questa scena mi spezza sempre il cuore perché lei amava veramente moltissimo quelle cose “rubate” al mondo degli umani).

Ariel molto arrabbiata e risentita dal comportamento del padre viene avvicinata da due murene, scagnozzi di Ursula, la Strega del mare, una donna cattiva e molto malvagia che è stata da tempo esiliata dal regno proprio da Re Tritone.

Ursula per tutti questi anni ha meditato vendetta verso di lui e adesso ha un solo scopo: annientarlo e diventare lei la sovrana del regno del mare.
Ariel sembra proprio essere il giusto mezzo per raggiungere il suo scopo, la crudele strega è infatti consapevole del profondo amore che Re Tritone nutre per sua figlia ed è pronta a usarlo per ottenere ciò che desidera.

La testarda Ariel firma un contratto con Ursula nel quale si afferma che: prima che il Sole tramonti il terzo giorno, Ariel dovrà ricevere il “bacio del vero amore” dal suo bel principe Eric se ci riuscirà potrà rimanere umana in caso contrario si ritrasformerà in una sirena e apparterrà ad Ursula per sempre.
La strega del mare fa in modo che la coda da sirena di Ariel si trasformi in due belle gambe umane ma in cambio vuole la voce della ragazza (Ariel ha davvero una voce meravigliosa e canta delle canzoni bellissime che credo abbiano tormentato le orecchie dei miei poveri genitori quando da bambina provavo a replicarle).
Una volta che il contratto è firmato la voce di Ariel viene imprigionata nella conchiglia che Ursula usa come ciondolo e la coda da sirena sparisce. Flounder e Sebastian aiutano Ariel a risalire in superficie e Scuttle le avvolge intorno al corpo un telo (cercando di formare un alquanto improbabile vestito), a questo punto ecco arrivare Max seguito dal suo padrone che quando vede la nostra bella protagonista crede di riconoscere in lei la misteriosa ragazza che l’ha salvato dal naufragio ma appena si accorge che lei non può parlare capisce di essersi sbagliato perché la cosa che ricorda con maggior precisione è proprio la voce di quella bella fanciulla.

I giorni procedono veloci tra le figuracce di Ariel che, ricordandosi le lezioni di Scuttle, continua ad utilizzare impropriamente gli oggetti umani, giri in carrozza per visitare il reame e romantiche gite in barca (scena resa assolutamente magica dalla meravigliosa voce di Sebastian e dall’accompagnamento musicale realizzato dagli altri animali, marini e non, che si mettono a disposizione del più grande direttore d’orchestra del regno del mare, sono sicura che questa sia una delle scene Disney più romantiche e meglio riuscite in assoluto).
È proprio durante la gita in barca che Eric si trova sul punto di baciare Ariel ma i perfidi scagnozzi di Ursula intervengono appena in tempo e impediscono così che la loro padrona perda la sua occasione di vendetta nei confronti di Re Tritone.

A questo punto Ursula decide di non restare ferma a guardare e si trasforma nella bellissima Vanessa (a me ha sempre fatto un’estrema antipatia anche prima di scoprire chi fosse in realtà) e grazie alla conchiglia lancia un incantesimo su Eric e lo convince a sposarla proprio al tramonto del terzo e ultimo giorno che Ariel aveva a disposizione per ricevere il suo “bacio del vero amore”. Ormai tutto sembra perduto ma Scuttle, per caso, vola vicino alla nave sulla quale si terranno le nozze, sente Vanessa cantare con la voce di Ariel e si affaccia per guardare, quando Vanessa si specchia nel riflesso appare Ursula, il nostro maldestro ma salvifico gabbiano corre così ad avvisare Ariel che, aiutata da Flounder, Sebastian e tutti gli altri animali, arriva sulla nave e impedisce le nozze.
Segue un’esilarante battaglia con stormi di uccellini, stelle marine, foche, delfini che spruzzano acqua e Max che morde la perfida Vanessa nei punti giusti.
Scuttle riesce a strappare la conchiglia dal collo di Ursula e quando questa cade e si spezza Ariel riacquista la sua voce ed Eric smette di essere sotto l’effetto dell’incantesimo. Ma ormai è troppo tardi…
Il sole è tramontato, Ariel si ritrasforma in sirena. Ursula, ritornata alle sue sembianze di strega del mare, afferra la giovane e la trascina negli abissi.

Nel frattempo Re Tritone, informato dell’accaduto prova a distruggere il contratto che sua figlia ha firmato ma si rende conto che non può essere annullato, l’unica alternativa per lui è consegnarsi alla strega del mare al posto di sua figlia.

Eric nella pellicola è molto diverso dal principe della fiaba, tratta Ariel sempre con rispetto (niente nottate passate a dormire su un cuscino fuori dalla porta) ed è un giovane valoroso e leale… Si, lo so, lo so inizialmente si fa infinocchiare dall’incantesimo di Vanessa ma non appena la maledizione viene spezzata si riscuote dal suo torpore e diventa un vero Principe azzurro degno di questo nome: si tuffa nelle acque del mare con immenso coraggio, sfida Ursula e risponde a chi prova a fermarlo con un meraviglioso: “ L’ho già persa una volta… non voglio perderla di nuovo” che ci fa capire come dovrebbe comportarsi chi dichiara di amarti. (Ed è qui che ogni volta penso:“Maledetta Disney che ci hai riempito la testa di sogni e aspettative per poi farci scontrare con la vita reale dove l’amore difficilmente è fatto di canzoni, fuochi d’artificio e occhi a cuoricino e molto più spesso ti ritrovi accanto qualcuno che si aspetta che tu rida delle sue flatulenze -.- ma vabbè fa parte del pacchetto!”)

Dopo una terribile lotta con Ursula, che nel frattempo si è impadronita di tridente e corona ed è diventata davvero gigantesca, Eric riesce a trafiggerla con i resti di un relitto e la strega del mare muore! Tutte le sirene e i tritoni che erano stati imprigionati e trasformati in piccoli e tristi esserini tornano alla loro forma originale e Re Tritone si riprende la sua corona.

Da bravo padre capisce che sua figlia è davvero molto innamorata del suo principe e che questo ricambia il suo sentimento in modo totale e sincero arrivando pure a rischiare la sua stessa vita pur di salvare quella della bella Ariel e così decide (anche se un po’ a malincuore) di donarle le gambe e lasciarla andare nel mondo degli umani.
Il film finisce con un meraviglioso matrimonio e un perfetto lieto fine che fa sognare tutte le inguaribili romantiche come me!
Insomma per tirare un po’ le fila: nel cartone animato non ci sono elementi lugubri e richiami alla morte né viene chiesto alla protagonista di uccidere la persona che ama per salvare se stessa; il principe non è un perfetto imbecille che è convinto di essersi trovato un nuovo animaletto da compagnia; la sirenetta non soffre e sanguina ad ogni passo; cosa ancora più importante il suo sacrificio e i suoi sforzi per stare con il suo vero amore vengono ripagati e condivisi, infatti Eric è disposto a tutto pur di non perderla e difenderla, dimostrando che la vera essenza del “vero amore” sta tutta nell’essere pronti a rischiare tutto per proteggere chi si ama; e ultimo ma non meno importante nel film ci sono personaggi, musiche e disegni meravigliosi e soprattutto un lieto fine degno delle più belle fiabe quindi non mi resta che comunicarvi che (per me)…

il FILM batte il LIBRO senza ombra di dubbio!