Fiori sopra l’inferno

di Ilaria Tuti

“Fiori sopra l’inferno” di Ilaria Tuti

Genere: Thriller
Editore: Longanesi editore
Pagine: 366
Edizione 4 gennaio 2018

Cari lettori,
in questo mese di febbraio abbiamo il piacere di dedicare la nostra rubrica “Penne d’autore” Ilaria Tuti, autrice nota al grande pubblico per i suoi thriller capitanati dalla magnetica Teresa Battaglia ma anche per i suoi scritti non appartenenti al genere eppure tanto evocativi. Cominciamo con il parlarvi di “Fiori sopra l’inferno”. Buona lettura!

a cura di Elide

Sinossi di FIORI SOPRA L’INFERNO:

«Tra i boschi e le pareti rocciose a strapiombo, giù nell’orrido che conduce al torrente, tra le pozze d’acqua smeraldo che profuma di ghiaccio, qualcosa si nasconde. Me lo dicono le tracce di sangue, me lo dice l’esperienza: è successo, ma potrebbe risuccedere. Questo è solo l’inizio. Qualcosa di sconvolgente è accaduto, tra queste montagne. Qualcosa che richiede tutta la mia abilità investigativa. Sono un commissario di polizia specializzato in profiling e ogni giorno cammino sopra l’inferno. Non è la pistola, non è la divisa: è la mia mente la vera arma. Ma proprio lei mi sta tradendo. Non il corpo acciaccato dall’età che avanza, non il mio cuore tormentato. La mia lucidità è a rischio, e questo significa che lo è anche l’indagine. Mi chiamo Teresa Battaglia, ho un segreto che non oso confessare nemmeno a me stessa, e per la prima volta nella vita ho paura.»

Recensione:

«Si fugge da ciò che spaventa e ferisce, o vuole farci prigionieri, pensò.»

Il suo nome è Teresa Battaglia, è una donna che ha imparato a sue spese che quel che spaventa spesso vuol anche ferirci o renderci prigionieri. Commissario prossimo alla sessantina, ella è una protagonista che dalle prime apparenze può risultare essere burbera o arrogante quando in verità nasconde un animo forte e fragile, un animo che cela un segreto del quale ha il terrore. Una malattia sta prendendo sempre più campo e la sta portando a essere ciò che non vorrebbe, la sta obbligando ad avvicinarsi alla conclusione di una carriera che l’ha vista protagonista in tante tante indagini.

Ed è proprio questa sua fragilità mista a durezza che porta il lettore a provare empatia nei suoi confronti e ad apprezzarla ancor più grazie al volto di Massimo Marini, giovane ispettore e futuro commissario per grado, che si trasferisce dalla grande città e che cerca in ogni modo di entrare nelle simpatie della sua superiore. Anche se troppo giovane e impreparato, anche se talvolta troppo irruento e precipitoso. Anche se tra i due nasce un rapporto fatto di frecciatine e battute che conducono per tutta la storia.

Teresa Battaglia non viene risparmiata in questa sua prima indagine, anzi, al contrario. Siamo nel bosco di Travenì quando il corpo di un uomo viene rinvenuto privo di vita. Giace sull’erba in posizione supina, è coperto di brina. Il candore della sua pelle contrasta con il nero dei capelli e del pube. Le braccia sono poste lungo i fianchi, le mani adagiate su un cuscino di muschio, tra le dita qualche fiore invernale dai petali pallidi e trasparenti. Un dipinto quello che si apre innanzi alla squadra di polizia condotta da Teresa in cui gli unici sono i colori della natura e del sangue ormai secco a imprimersi nella mente. Non vi è altro odore se non quello della selva, se non quello della morte.

«La vita faceva paura, a guardarla in faccia per quello che davvero poteva essere, ma restava sacra, inviolabile, un’avventura straordinaria che andava affrontata con il cuore a mille e un senso del meraviglioso che non poteva spegnersi nemmeno di fronte al dolore più straziante.»

Quella che ha inizio da questi brevi premesse è una storia che tiene alta la suspense e l’attenzione del lettore in tutte le sue pagine. Ilaria Tuti conduce con grande maestria e senza difficoltà crea, in “Fiori sopra l’inferno”, una storia che è caratterizzata da un personaggio forte e autentico.

“Fiori sopra l’inferno” è un thriller investigativo che mette in risalto le indagini ma anche l’approfondimento psicologico e che non teme di toccare tematiche importanti e difficili.

Nulla è lasciato al caso nell’opera. Né la sua protagonista che con la sua intelligenza e arguzia si fa rispettare in un mondo fatto di uomini, né per la costruzione del giallo e del mistero.

Quello che più colpisce, ancora, in “Fiori sopra l’inferno” è lo stile che fa sentire parte integrante il lettore delle indagini. La penna di Ilaria Tuti accompagna e conduce con estrema semplicità senza che mai cali la tenzione o l’attenzione nella lettura.

Un esordio che non lascia indifferenti è “Fiori sopra l’inferno” opera che in quel 2018 ci ha permesso di conoscere una autrice che negli anni a seguire ci avrebbe, e ci destinerà, di titoli che non deluderanno le aspettative. Buona lettura!

Il nostro giudizio:
Trama:Voto 5/5
Stile:Voto 5/5
Piacevolezza:Voto 5/5
Copertina:Voto 5/5
Voto finale:Voto 5/5

Ilaria Tuti

Ilaria Tuti è nata a Gemona del Friuli, in provincia di Udine. Ha studiato Economia. Appassionata di pittura, nel tempo libero ha fatto l’illustratrice per una piccola casa editrice. Nel 2014 ha vinto il Premio Gran Giallo Città di Cattolica. Il thriller Fiori sopra l’inferno, edito da Longanesi nel 2018, è il suo libro d’esordio. Tra i suoi libri ricordiamo anche: Ninfa dormiente (Longanesi, 2019) e Fiore di roccia (Longanesi, 2020). Del 2021 il romanzo La luce della notte, il ritorno dell’amatissima Teresa Battaglia in un romanzo di rinascita e speranza.