GLI OCCHI DI SARA

di Maurizio De Giovanni

“Gli occhi di Sara” di Maurizio De Giovanni
Genere: giallo in serie
Editore: Rizzoli
Pagine: 300
Edizione: 30 marzo 2021

Cari lettori,
quanti di voi amano le opere di Maurizio De Giovanni e non resistono dal lasciarsi trascinare dalla magia delle loro parole? Quest’oggi, in occasione della nostra rubrica mensile dedicata a questo scrittore, abbiamo il piacere di parlarvi di “Gli occhi di Sara”, ultimo capitolo dedicato alle avventure di Sara Morozzi, celebre personaggio nato dalla sua penna. Buona lettura!

A cura di Elide

Sinossi:

A volte un incontro inatteso spalanca le porte del passato. Succede a Sara mentre sta lottando per salvare la vita del piccolo Massimiliano, il nipotino colpito da una grave malattia. Due occhi riappaiono dalla nebbia di giorni lontani, Sara li conosce bene. Sono gli stessi che tanti anni prima aveva cercato in ogni modo di dimenticare. La donna invisibile è catapultata indietro nel tempo: Napoli, 1990. È caduto il muro di Berlino, gli stati satelliti dell’URSS sono in crisi e in Italia sono esplosi i movimenti studenteschi. Il mondo di prima si sta sgretolando, ma i preparativi fervono e la città si veste a festa per la visita di Papa Giovanni Paolo II. Sara Morozzi, detta Mora, è membro attivo della più segreta unità dei Servizi. A lei e a Bionda, la collega Teresa Pandolfi, viene affidata la missione più importante e delicata della loro carriera. Proprio in quei giorni, Sara incrocia quello sguardo. Occhi a cui è impossibile restare indifferenti. Così, mentre il tempo scorre all’indietro, la Sara di oggi deve fare i conti con le passioni e i tradimenti di ieri. In un intreccio che si dipana al pari di un perfetto meccanismo a orologeria, Maurizio de Giovanni scava tra le pieghe della nostra Storia recente e racconta gli inconfessabili segreti di Sara, come non l’abbiamo mai vista. Perché, per la prima volta, gli occhi della donna impenetrabile tradiscono un dolore misterioso e svelano la sua più sincera umanità.

Recensione:

«Il dolore, disse fra sé la dona alla finestra, quando è immagine non si condivide. Che sciocchezza illudersi di trovare conforto nella compagnia, che idiozia il detto “mal comune, mezzo gaudio”.»

Sembrano non esserci più speranze per lui. Il suo giovane corpo non può vincere alla malattia, è troppo piccolo, è troppo minuto con i suoi dodici chili e ottantaquattro centimetri per far fronte a quel male che in alcun modo può essere operato e che lo mangia dall’interno. Eppure, Sara non può arrendersi. Non può lasciare che gli eventi si susseguano senza provare a fare qualcosa, senza minimamente riuscire a salvare l’anima di quel nipotino appena ritrovato. E come lei nemmeno Pardo riesce ad arrendersi, non può. Ecco allora che quel video di quel russo atto a compiere quella operazione di cui il bambino ha bisogno diventa non solo speranza ma unico mezzo per poter davvero riuscire a salvarlo, diventa lo spiraglio di un nuovo giorno e di una nuova possibilità. Devono trovarlo e faranno di tutto per riuscirci.

Nel mentre, in “Gli occhi di Sara”, torniamo indietro nel tempo, torniamo a quegli anni ’90 fatti di caduta del comunismo, sgretolamento di ogni certezza del mondo dell’est Europa. Un gruppo di studenti fuori sede che si trova nel nostro paese assiste a questi fenomeni, assiste a un muro di silenzi e omertà che tocca per prime le proprie famiglie. Non possono limitarsi a osservare, non possono restare impassibili. Anche se sono qui per studiare, anche se hanno carriere avviate e certe.

«Il destino magari esiste: ma si scrive all’indietro.»

Due storie che ben fondono presente e passato sono quelle presenti in “Gli occhi di Sara”, opera classe 2021 che riprende le fila dal punto esatto in cui le precedenti vicende si erano interrotte in “Una lettera per Sara”. Il lettore è catapultato in questo nuovo mondo fatto di malattia ma anche di riflessione su quel che è stato e sul mondo circostante in una evoluzione continua e inarrestabile che porta il conoscitore a porsi tante domande.

L’enigma scorre rapido, la curiosità è tanta e ben si mixa a quella voglia e a quel desiderio di conoscere delle sorti del nipotino. A far da cornice e primi attori tutta una serie di personalità che coinvolgono grazie ai loro tratti tipici ormai noti e affezionati tra il grande pubblico di fedeli.

Il risultato in “Gli occhi di Sara” è quello di uno scritto rapido e fludo nella lettura ma tanto tanto intenso come contenuti ed emotività. De Giovanni scuote, tocca corde profonde, lascia il segno e vi riesce, ancora un volta, senza difficoltà.

“Gli occhi di Sara” è un perfetto nuovo capitolo delle avventure di una protagonista che farà ancora parlare di sé. Buona lettura!

Il nostro giudizio:
Stile:Voto 5/5
Trama:Voto 4/5
Piacevolezza:Voto 5/5
Copertina:Voto 4/5
Voto finale:Voto 4,5/5

MAURIZIO DE GIOVANNI

Nato nel 1958 a Napoli, è autore della fortunata serie di romanzi con protagonista il commissario Ricciardi, attivo nella Napoli degli anni Trenta, su cui è incentrato un ciclo di romanzi, tutti pubblicati da Einaudi, che comprende finora: Il senso del dolore (2007), La condanna del sangue (2008), Il posto di ognuno (2009), Il giorno dei morti (2010), Per mano mia (Einaudi, 2011), Vipera (2012, Premio Viareggio, Premio Camaiore), Anime di vetro (2015) Serenata senza nome (2016), Rondini d’inverno (2017) e Il purgatorio dell’angelo (2018). Insieme a Sergio Brancato ha pubblicato due graphic novel sulle inagini del commissario Ricciardi: Il senso del dolore. Le stagioni del commissario Ricciardi (Sergio Bonelli 2017) e La condanna del sangue. Le stagioni del commissario Ricciardi (Sergio Bonelli 2018).
È anche autore di: Storie azzurre (Cento Autori, 2010), una raccolta di quattro racconti lunghi dedicati al Napoli, la sua squadra del cuore; Il metodo del Coccodrillo (Mondadori, 2012, Einaudi 2016; Premio Scerbanenco).
Con I bastardi di Pizzofalcone (Einaudi 2013) ha inaugurato un nuovo ciclo contemporaneo, sempre pubblicato da Einaudi, continuato con Buio per i Bastardi di Pizzofalcone (2013), Gelo per i bastardi di Pizzofalcone (2014), Cuccioli per i bastardi di Pizzofalcone (2015), Pane per i bastardi di Pizzofalcone (2016), Souvenir per i bastardi di Pizzofalcone (2017) che vede protagonista la squadra investigativa di un commissariato partenopeo. Il suo racconto Un giorno di Settembre a Natale è incluso nella raccolta Regalo di Natale edita da Sellerio nel 2013. È uscita nel 2014 un’altra raccolta di racconti gialli dal titolo Giochi criminali dove il suo testo Febbre appare accanto a quelli di De Cataldo, De Silva e Lucarelli. Inoltre, il suo racconto Un telegramma da settembre è incluso nell’antologia Sellerio La scuola in giallo, del 2014. Nel 2015 pubblica Il resto della settimana (Rizzoli)e Skira Una domenica con il commissario Ricciardi (Skira). Nel 2017 partecipa con un suo contributo alla raccolta di saggi Attenti al Sud, edito da Piemme, e con Rizzoli pubblica I Guardiani. Del 2018 sono Sara al tramonto (Rizzoli) e Sbirre (Rizzoli), scritto in collaborazione con Massimo Carlotto e Giancarlo De Cataldo. Nel 2019 pubblica per Sellerio Dodici rose a Settembre.
Tra le altre pubblicazioni si ricordano: Una lettera per Sara (Rizzoli, 2020), Troppo freddo per settembre (Einaudi, 2020), Fiori per i Bastardi di Pizzofalcone (Einaudi, 2020), Gli occhi di Sara (Rizzoli, 2021) e Una Sirena a Settembre (Einaudi, 2021).