INDELEBILI TRACCE

di Elena Carletti

Indelebili tracce di Elena Carletti
Genere: Narrativa italiana
Editore: Independently published
Pagine: 223
Data pubblicazione: 14 novembre 2019

Cari lettori buongiorno, oggi vi parleremo di un libro bellissimo, capace di emozionare moltissimo e di strappare più di una lacrima.
Indelebili Tracce di Elena Carletti è un libro che entra nel cuore e nella mente di chi lo legge.
Con la sua storia piena di dolore e soprattutto di amore ci trascina nel profondo della disperazione umana, ci mette davanti a uno dei traumi più grandi, la perdita della persona amata, e lo fa con un’empatia e una sincerità che non potranno lasciarvi indifferenti.

a cura di Manuela Morana

Sinossi

È possibile ritrovare se stessi e amare la vita dopo un lutto? È questa la domanda che si fa Ludovica ogni giorno. Si sente persa, non riesce più a godere delle bellezze della vita dopo che un terribile incidente le ha portato via la persona più cara al mondo. Inizia così un viaggio dentro se stessa, nel campeggio della sua infanzia insieme ai suoi genitori che non riescono a esserle d’aiuto e ad Amedeo, uno sconosciuto con un passato tormentato alle spalle ma capace di dare un senso all’esistenza e all’identità di Ludovica.
È possibile sopravvivere al proprio dolore? Ludovica crede di no ma alcune tracce della sua vita, quelle racchiuse tra parentesi alle quali non viene data importanza, riaffiorano forti come non mai in un viaggio ricco di sentimenti forti e di un segreto che lascerà un segno indelebile nel cuore dei protagonisti.

Recensione

Questa è la storia di Ludovica, la vediamo raggiungere il campeggio, è il 3 agosto e inspiegabilmente fa freddo, tanto freddo, per tutti ma soprattutto per lei che oltre alla temperatura esterna deve vedersela anche con il gelo interiore che da mesi la paralizza.
Guarda il mare Ludo, mentre pensieri tutt’altro che felici le attraversano la mente, la sua vita ormai non ha più senso, vorrebbe farla finita ma sa che non è giusto soffermarsi su questi pensieri.
Dopo una breve chiacchierata con Gaetano, il vecchio pescatore che da sempre è lì, si decide quindi a montare la sua tenda.
Percepiamo fin da subito tutto il dolore della nostra protagonista, la sua apatia e la sofferenza che ogni piccolo gesto le provoca, sembra spenta, priva di energie e vitalità e l’incontro con i suoi genitori, Vittorio e Orietta, che si trovano già nello stesso campeggio, non serve a migliorare le cose.
In realtà niente potrebbe migliorarle, perché da quando Alessandro è morto per Ludovica la vita non ha più senso…
Lui era il grande amore della sua vita, il suo migliore amico, il suo complice, il suo più fidato alleato, il suo “tutto” e quando quel maledetto incidente stradale gliel’ha strappato via lei è precipitata in un baratro oscuro, un pozzo senza fondo nel quale non si vede nessuna traccia di luce, niente che possa darle speranza.
In realtà lei nemmeno voleva andarci in campeggio ma poi si è ricordata della promessa fatta ad Alessandro qualche tempo prima.
Lui aveva insistito tanto per comprare la loro bella tenda e andare al campeggio di Portonovo perché è lì che Ludovica e la sua famiglia hanno passato tante estati e Ale ci teneva tanto a conoscere quei posti nei quali una spensierata Ludo, prima bambina e poi adolescente si tuffava dagli scogli e passava le estati tra un’escursione e l’altra.
E siccome una promessa è una promessa la nostra Ludovica non se l’è sentita di deludere il suo amore perduto e ha mantenuto la parola data.
Se i giorni si trascinano apatici le notti sono un vero tormento, gli incubi sono terribili ed estremamente realistici e i risvegli dolorosissimi.
Spesso Ludo preferisce non dormire e passa le notti a piangere rivivendo i ricordi felici e quelli tristi.
Niente sembra avere il potere di lenire le sue ferite ma in campeggio incontra Amedeo, un ragazzo solitario che conosce il dolore bene quanto lei.
L’amicizia tra i due fatica a decollare ma quando Amedeo le racconta il suo sfortunato passato Ludovica capisce che non è l’unica persona al mondo a soffrire e anche se questo non fa sparire il suo dolore le permette tuttavia di ridimensionare le sue emozioni e di accorgersi finalmente di quanto dolore sta involontariamente causando ai suoi genitori.
Un giorno Amedeo suona una canzone dei Metallica e immediatamente nella mente di Ludovica esplodono milioni di pensieri e un ricordo si fa strada prepotentemente nella sua memoria.

«Bella eh?» dice Alessandro mentre alza il volume dello stereo.
«Sì bella, che canzone è?»
«Una canzone dei Metallica».
«Molto triste».
«In realtà no».
«Non capisco le parole».
«Non conta niente altro, è questo il significato della canzone».
«È una canzone d’amore?»
«Non necessariamente. Tutto dipende dalla situazione che vivi mentre l’ascolti. Questa canzone è un inno alla vita, credere in sé stessi, in ciò che siamo, correre qualche rischio perché niente ha più importanza dei nostri sogni».

Alessandro era proprio un ragazzo speciale, unico, divertente e solare ma allo stesso tempo profondo e pieno di voglia di vivere, ha insegnato tante cose a Ludovica come per esempio l’importanza di credere nei propri sogni, il non prendersi troppo sul serio, il cercare di superare le difficoltà e le divergenze d’opinione, la capacità di perdonare e dare un’altra possibilità a tutti, soprattutto alle persone alle quali teniamo di più.
Adesso Ludovica ha un po’ perso la bussola ed è per questo che l’incontro con Amedeo l’aiuta tantissimo a rimettere le cose nella giusta prospettiva.
Molti dei dialoghi tra i due sono quasi dei veri e propri litigi, degli schiaffi in pieno viso per la nostra protagonista ma le servono, sono proprio ciò di cui ha più bisogno.
Questi confronti infatti le permettono di dare voce alla sua rabbia, ai sensi di colpa immotivati, alla frustrazione e alla disperazione.
Questo libro parla di dolore e di rinascita ma soprattutto parla al cuore delle indelebili tracce che alcune persone riescono a lasciarci dentro.

Quando esco dalla veranda per dirigermi verso la canadese vedo Amedeo seduto sul suo sgabello intento a suonare la chitarra, i suoi occhi incontrano i miei e, mentre mi sorride, annuisce.
Aveva ragione. Non sai per quanto tempo avrai l’onore di stringere tra le braccia qualcuno. Non sai quante occasioni avrai per dire ti voglio bene. Quindi fallo subito, una parola detta al momento giusto è capace di lenire alcune ferite, trasformandole in cicatrici piene di significato.
In tracce piene di significato.

Indelebili tracce è un romanzo bellissimo e a tratti devastante, un libro scritto con uno stile semplice e diretto, che ti entra nelle vene e nel quale diventa impossibile non immedesimarsi.
Elena Carletti è un’autrice davvero bravissima, parla direttamente al cuore bypassando la ragione e le regole sociali, ha creato un’opera carica di rabbia, di dolore e di disperazione ma allo stesso tempo di forza e d’amore, ed è proprio l’amore che ancora una volta riesce a salvarci, sempre…
L’amore della nostra famiglia, dei nostri amici, del nostro partner, dei nostri figli, dei vicini di casa o di tenda… semplicemente l’amore, l’arma più potente che esista, l’unica cosa capace di squarciare il buio.
L’amore è il senso stesso della vita perché quando ci rendiamo conto di essere amati niente è impossibile e tutto si può superare…

Non perdetevi questa storia perché è veramente incredibile!

Buona lettura a tutti!

Il nostro giudizio:


TramaVoto 5


StileVoto 5


PiacevolezzaVoto 5


CopertinaVoto 4,5


Voto finaleVoto 5

Si ringrazia l’autrice per averci cortesemente fornito il materiale.