L’ABITO DA SPOSO

di Pierre Lemaitre

L’abito da sposo di Pierre Lemaitre
Genere: Thriller / suspense
Editore: Fazi Editore
Pagine: 297
Edizione: 30 luglio 2020

Cari lettori oggi ho il piacere di presentarvi un thriller psicologico imperdibile!!!
Parlo dell’opera “L’abito da sposo” di Pierre Lemaitre , edito da Fazi Editore, una storia dove realtà ed apparenza si confondono fino al punto di arrivare a chiedervi chi siano davvero i personaggi che vivono tra queste pagine.
Vi assicuro che questo romanzo vi conquisterà e vi trascinerà in una storia che ha dell’incredibile!
Non mi resta che augurarvi buona lettura!!

a cura di Manuela Morana


Sinossi

Chi è veramente Sophie?
Sappiamo che ha trent’anni ed è la babysitter di Léo, il figlio di una coppia di ricchi parigini.
La giovane donna sembra non avere una vita privata, si dedica al bambino e nient’altro. Il resto è un mistero.
Ma sappiamo che è ossessionata da una doppia identità, dimentica cosa ha fatto poche ore prima e vive in un costante stato di oblio.
Una sera la mamma di Léo rientra tardi e trova Sophie addormentata davanti alla tv, le propone di restare a dormire e lei accetta. Il mattino dopo la ragazza si risveglia sola in casa e fa la terribile scoperta: nella notte Léo è stato strangolato nel sonno, proprio accanto a lei.
Da qui ha inizio una lunga fuga, un sentiero che condurrà Sophie fin negli abissi del crimine per salvarsi da un omicidio che non ha commesso ma per il quale è l’imputato perfetto, un percorso lungo il quale sceglierà di uccidere e di mentire. Assumerà altre identità e per questo dovrà confinare la propria esistenza dentro miseri giorni anonimi. Fino a quando scoprirà cosa è davvero accaduto quella notte e chi l’ha condannata alla sofferenza.
Dal vincitore del premio Goncourt 2013, un noir che avvince e tiene sulle spine fino all’ultima pagina, in cui la follia, tanto spaventosa quanto incomprensibile, riesce miracolosamente a trovare un perché.

Recensione

Seduta a terra, spalle al muro, gambe distese, ansimante.

Léo le sta addosso, immobile, con la testa poggiata sulle sue cosce. Con una mano gli accarezza i capelli, con l’altra tenta di asciugarsi gli occhi, ma i suoi gesti sono disordinati.
Piange.
A volte i suoi singhiozzi diventano urla, inizia a gridare, le sale dal ventre.
La sua testa dondola da una parte all’altra. Talvolta la sua pena è così intensa che sbatte la nuca contro la parete. Il dolore le dà un po’ di conforto, ma presto in lei tutto crolla di nuovo.
Léo è molto giudizioso, non si muove.
Abbassa gli occhi verso di lui, lo guarda, gli stringe la testa contro il grembo e piange. Nessuno può immaginare quanto sia infelice.


È con queste parole che si apre “L’abito da sposo”, un romanzo davvero incredibile che riuscirà a trascinarvi in un pozzo senza fondo, un vero e proprio buco nero fatto di angoscia e palpitazioni.
In queste prime battute incontriamo per la prima volta la nostra protagonista, Sophie, che adesso ci appare come una giovane donna disperata.
Cosa le è accaduto? Chi è Léo?

Léo è un bravo bambino, un po’ capriccioso, intelligente e tremendamente vivace. Sophie deve accompagnarlo a scuola la mattina, riprenderlo a mezzogiorno e poi la sera e restare con lui fino all’ora imprevedibile in cui la signora Gervais o suo marito riescono a tornare a casa. Quindi stacca fra le cinque del pomeriggio e le due di notte. La disponibilità di Sophie ha rappresentato un fattore decisivo per ottenere questo lavoro: non ha una vita privata, si è capito fin dal primo colloquio.
[…]
Il padre di Léo, un quarantenne alto, asciutto e col volto solcato da rughe, è un dirigente al Ministero degli Esteri. Sua moglie, gran donna elegante dal sorriso incredibilmente seducente, tenta di conciliare le esigenze del suo lavoro di statistica in una società di revisione dei conti con quelle di madre di Léo e di moglie di un futuro sottosegretario.



Sophie ha un compito semplice, deve prendersi cura di lui mentre i suoi genitori sono fuori, ognuno risucchiato dalla propria carriera.
Sophie e Léo vanno d’accordo, insieme passano dei momenti piacevoli ma la testa di Sophie è sempre da un’altra parte…
Ripensa a tutto quello che aveva e che ha perso, la sua vita sembrava perfetta, aveva tutto ciò che ogni persona può desiderare: un lavoro che le piaceva molto, un marito con il quale tutto andava a gonfie vele e tanti progetti per il loro futuro.
Erano una coppia felice.
Ma poi piano piano tutto ha cominciato a sgretolarsi intorno a lei, improvvisamente questa giovane donna si ritrova vittima di se stessa.
Sophie è spaventata, non riesce a spiegarsi cosa sia davvero accaduto o perché, ma sa che improvvisamente la sua mente ha cominciato a giocarle dei tiri mancini.
Dapprima solo piccole distrazioni, quelle che capitano a tutti quando magari si è un po’ più impegnati rispetto al solito, come ad esempio le chiavi che spariscono e poi saltano fuori dopo qualche giorno o il non si ricordarsi più dove ha nascosto il regalo che ha comprato per il suo Vincent…
Ma poi le cose sembrano precipitare, Sophie sente che qualcosa non va, che sta perdendo il controllo e per riacquistarlo fa di tutto, ma qualsiasi mossa si rivela fallimentare.

A quel tempo Sophie era sposata. Era prima… di tutto questo. Vincent era un uomo molto paziente.
Ogni volta che Sophie ripensa a Vincent, le appare in una sorta di dissolvenza incrociata: il Vincent giovane, sorridente, eternamente calmo si confonde con quello degli ultimi mesi, dal volto esausto, dal colorito giallastro, dagli occhi vitrei.
All’inizio del loro matrimonio (Sophie rivede perfettamente il loro appartamento; c’è da chiedersi come, in una stessa testa, possano convivere tante risorse e tante mancanze), si trattava soltanto di distrazione.
Il ritornello era: «Sophie è distratta», ma lei si consolava perché lo era sempre stata.
Poi la distrazione era diventata stramberia. E in pochi mesi tutto era brutalmente andato in pezzi.
Dimenticava appuntamenti, cose, persone, aveva cominciato a perdere oggetti, chiavi, documenti, a ritrovarli, settimane dopo, nei luoghi più improbabili. Nonostante la sua calma, Vincent a poco a poco si era innervosito.
Era comprensibile. A forza di… dimenticare la pillola, perdere i regali di compleanno, le decorazioni natalizie… anche gli spiriti più temprati andrebbero su tutte le furie.
Sophie allora iniziò ad appuntare tutto, con la scrupolosa attenzione di una drogata in astinenza.
Perse i quaderni.



La vita di Sophie cambia radicalmente, inizia a mentire a tutti per evitare di mostrarsi debole e per paura di essere giudicata pazza, si chiude nel suo bozzolo e cerca invano di riacquisire il controllo, si sente sempre più sola e spaventata.
Le cose precipitano quando perde Vincent, non riesce quasi a credere che non lo rivedrà mai più. In pochi mesi tutta la sua vita è stata distrutta, non le resta che rimboccarsi le maniche e provare a ricostruirla ma a volte crede di essere diventata completamente pazza.

E soprattutto chi è Frantz e che ruolo ha in questa storia? Scoprirlo non sarà affatto semplice.
Tra scambi d’identità, fughe, lavori saltuari, morti improvvise e siti d’incontri si snoda una storia che ha dell’incredibile, “L’abito da sposo” è un romanzo capace di toglierti il fiato e tenerti incollata alle pagine alla ricerca spasmodica della verità.

In questo thriller psicologico di altissimo livello niente è come sembra, lo stile è fluido, incalzante e mai banale, nessun dettaglio è lasciato al caso e i protagonisti vengono descritti e analizzati con enorme maestria.
Il punto di vista si alterna tra i due protagonisti portandoci dentro la loro mente, facendoci percepire le loro emozioni e le motivazioni che li spingono ad agire in determinati modi.
Sophie è un personaggio che genererà in voi un vortice di emozioni contrastanti ma dovete davvero leggere la sua storia per capirla fino in fondo.
“L’abito da sposo” è un libro capace di mettere anche una certa paura perché i fatti che vengono descritti potrebbero capitare a ognuno di noi.
Per concludere non mi resta che consigliarvi vivissimamente questa lettura perché è davvero un’opera che merita moltissimo!

Il nostro giudizio:


TramaVoto 5


StileVoto 5


PiacevolezzaVoto 5


CopertinaVoto 5


Voto finaleVoto 5



Si ringrazia la casa editrice per aver gentilmente fornito il materiale