LEI MI HA SALVATO

di Martina Tognon

Lei mi ha salvato di Martina Tognon
Genere: Romance
Editore: Independently published
Pagine: 214
Edizione: marzo 2020

a cura di Manuela Morana

Cari lettori è con grandissimo piacere che vi parlo di uno dei libri più dolci e genuini che ho letto negli ultimi anni. “Lei mi ha salvato” di Martina Tognon è un romanzo che vi entrerà nel cuore e non potrete che sperare nel lieto fine, seguitemi in questo viaggio e non ve ne pentirete.

Sinossi

Michael è vedovo con un figlio, in balia di eventi più grandi di lui, fa del suo meglio per superare gli scogli che la vita gli ha messo davanti.
Non ha nessuno che lo sostenga, semmai il contrario. Deve contare solo su sé stesso.
Un uomo forte e determinato, ma nessuno ha mai lottato per lui. Non sa nemmeno cosa voglia dire essere protetto e difeso, finché non arriva Julia.

Lei è dolce, con gli occhi più azzurri del cielo e i capelli di un angelo, ma diventa una tigre quando deve difendere chi ama.
Non è sola come lui. Ha un padre, una famiglia, degli amici, un piccolo villaggio di persone pronte a proteggerla.

Julia lo ama, ma come può Michael crederci?
Julia lo protegge, ma Michael non sa come reagire.
Julia gli offre il suo mondo, ma lui non sa come entrarci.

Riuscirà Julia a rompere le barriere emotive che Michael si è costruito per sopravvivere?

Lui ancora non lo sa, ma sarà lei a salvarlo e dargli quello che ha sempre sognato.

Recensione

In un moto di fastidio, molto infantile, chiuse il libro e lo lasciò cadere a terra, dove atterrò con un piccolo tonfo attutito.
[…]
Non capiva come, nel nuovo secolo, fossero ancora e sempre le donne a dover essere salvate dall’eroe di turno.
[…]
Avrebbe desiderato una Principessa a fare la parte del leone, in uno di questi romanzi, anche per una volta sola.
Chiedeva troppo?

È così che si apre questo incredibile romanzo e già dalle prime righe ci viene svelato un tratto molto importante che rende la nostra protagonista assolutamente indimenticabile.
La ragazza che si ribella alle storie che legge nei libri è la nostra Julia, e come possiamo subito vedere non è la classica “principessina svenevole” che aspetta che un uomo la venga a salvare, è una donna forte e coraggiosa sempre pronta a lottare con le unghie e con i denti per le persone che ama e per ciò che crede giusto, è una vera tigre e per questo è assolutamente adorabile.
Julia, pur essendo una duchessina, non si fregia del suo titolo nobiliare ed è una delle ragazze più alla mano e gentili che abbia mai “conosciuto” e questo è tutto merito di suo padre, Julian, anche lui persona squisitissima ed estremamente legato a quest’unica figlia che rappresenta la luce dei suoi occhi.
Impossibile non sorridere davanti allo specialissimo legame che lega questi due personaggi, davanti alla loro umanità, nobiltà d’animo e gentilezza.
Può sembrare strano che parli di loro come se vi raccontassi di alcuni amici ma vi assicuro che la magia che Martina Tognon compie in “Lei mi ha salvato” è proprio questa. Quando chiuderete il libro vi sembrerà proprio di aver conosciuto dei cari amici, degli amici difficili da trovare al giorno d’oggi, perché sono sinceri, leali, dolci e autentici e vi sentirete persi senza di loro.

Julia e Julian hanno qualche difficoltà a gestire da soli l’azienda di famiglia e il castello nel quale vivono, che sono di proprietà della loro famiglia da generazioni e generazioni, per questo non vorrebbero lasciar andare tutto in rovina.
A volte però un padre e una figlia, per quanto legati da un amore profondo, non possono fare tutto da soli. Così Julia sta cercando da un po’ di tempo di convincere Julian a trovare qualcuno che si trasferisca al castello e li aiuti a gestire il tutto.

“Senti facciamo una cosa. Fammi tirare fuori due o tre nomi, tanto per provare, poi te li presento e vediamo se cambi idea. Va bene così? Per favore, papà. Ci sono davvero delle persone più che adatte e, ne sono certa, disponibili a restare con noi a lungo. Pronte a credere al nostro ideale di azienda e di vita. Dammi una possibilità.”
[…]
“Va bene. Facciamo così. Però non ti prometto di scegliere nessuno di quelli che mi proporrai. Questo ti deve essere chiaro fin da ora. La nostra è una gestione familiare da sempre, Julia, non amo che qualcuno venga a dirci cosa dobbiamo fare e soprattutto come farlo.”

La nostra protagonista conosce molto bene suo padre e sa perfettamente che per convincerlo ad assumere un estraneo questo dovrà rispondere a tre criteri fondamentali:

Primo: doveva essere considerata la disponibilità a trasferirsi in pianta stabile lì al Castello, quello era imprescindibile.

Secondo: doveva essere una personalità forte, ma non dominante, alla Gowain amavano il lavoro di squadra.

Terzo: doveva essere pronto a votare la sua vita all’azienda, perché non cercavano un collaboratore a tempo determinato, ma un aiuto vero che tenesse quanto loro a quello che rappresentava la Gowain nel panorama dei produttori di vino e prodotti biologici.

Julia ha già in mente il candidato perfetto ma dietro un curriculum impeccabile e perfettamente rispondente alle loro esigenze si nasconde un giovane uomo che la vita ha messo a dura prova.
Michael è rimasto da poco vedovo, dal punto di vista economico non naviga in buone acque e per di più ha un figlio da crescere, Philip, un bambino intelligente e molto furbo che per suo padre rappresenta il centro dell’universo.

Così quando in risposta alla sua proposta di incontro per un colloquio riceve una mail estremamente diretta e sincera ma inusuale, nella quale Michael si vede costretto a rifiutare di incontrarli, rimane molto colpita e invece di cestinare il candidato, come molti altri avrebbero fatto, decide di telefonare a Michael e discutere la questione in cerca di una soluzione.

Michael Ross McDougal rispose al primo squillo.

“McDougal.”

“Signor McDougal, sono Julia Gowain, mi scuso se la disturbo a quest’ora, ma avendo ricevuto la sua mail ho pensato fosse il caso di parlarci direttamente. Se ha due minuti di tempo da concedermi.”

“Volentieri, anche se credo di essere stato più che chiaro nella mia risposta.”

“Per l’appunto, Signor McDougal. Chiaro e sincero. Entrambe qualità che qui alla Gowain Inc. teniamo in seria considerazione. Direi che sono le prime due discriminanti nella selezione del personale. Mi conceda altrettanta sincerità. Non posso garantirle, a oggi, che il posto sarà sicuramente suo. Ci sono altri candidati con punti di eccellenza paragonabili ai suoi. La sua mail però è stata interessante.”

“La ringrazio, ma questo non cambia la situazione.”

“La cambia nel senso che sono disposta a fare un’eccezione nel suo caso, Signor McDougal.”

Ancora non lo sanno ma è proprio questa telefonata che rappresenta il punto di svolta delle loro vite e forse i cambiamenti non riguarderanno solo il settore lavorativo.

Poco dopo questo primo contatto Michael e Philip si trasferiscono infatti al castello dove finalmente trovano la stabilità economica, tanti nuovi amici e soprattutto ciò che non hanno mai avuto, una vera famiglia.

Michael proviene da una famiglia davvero pessima e capace di gesti ignobili.
Suo padre, un tronfio Marchese, è davvero ossessionato dal proprio titolo nobiliare e dall’avere il controllo totale su ogni aspetto della vita dei figli.
Il meschino Marchese non ha mai approvato le scelte di Michael, né il suo matrimonio con una donna che lui riteneva indegna di entrare a far parte della loro famiglia perché priva di un titolo nobiliare. Davanti alle scelte del figlio ha reagito tagliando i ponti con lui, privandolo dei fondi economici, che gli sarebbero serviti per pagare le cure della moglie senza indebitarsi, e non è mai tornato indietro sulle sue scelte.
Non ha mai aiutato il figlio, non ha mai avuto una parola di conforto per lui o per il suo nipotino. La Marchesa d’altro canto è totalmente succube del marito, una donna totalmente priva di carattere e personalità che non è stata capace di lottare nemmeno per difendere il proprio figlio, e i fratelli di Michael sono degni eredi del padre, freddi, calcolatori e incapaci di mettersi contro il capo famiglia. Tutto ciò ha minato profondamente la fiducia nel prossimo di Michael che si è sentito tradito e abbandonato proprio da chi più di tutti doveva proteggerlo.
Però a volte è proprio vero che

“In certi casi il sangue è acqua.”

“Lei mi ha salvato” è una meravigliosa storia d’amore, ma non d’amore romantico. È una storia d’amore a 360° che coinvolge non solo Michael e Julia ma più in generale i personaggi che popolano questo romanzo, dal Duca Julian, a Philip, alla meravigliosa cuoca Louise, che è considerata più un’amica di famiglia che una dipendente.
È una storia che parla di quanto sia importante la famiglia (e non per forza, o non soltanto, quella di sangue che a volte è capace di gesti disumani) ma quella intesa come nucleo che ti accoglie, ti protegge, crede in te e ti supporta sempre in qualsiasi momento della tua vita e davanti a qualsiasi scelta tu debba compiere.

Martina Tognon ha creato un libro scorrevole ed emozionante nel quale è impossibile non immedesimarsi. Un’opera mai banale e non priva di svolte inaspettate e colpi bassi e imprevedibili. Ma soprattutto ha creato un racconto che parla di fiducia nel prossimo e di coraggio, che ti porta a sperare nel futuro e a domandarti se questo giovane uomo che è stato tanto ferito in passato riuscirà a fidarsi ancora di qualcuno e a correre il rischio di essere felice, o il suo passato e la sua ingombrante famiglia riusciranno ancora una volta a distruggere tutto ciò che per lui è vero e importante…

Il nostro giudizio:


TramaVoto 5


StileVoto 5


PiacevolezzaVoto 5


CopertinaVoto 5


Voto finaleVoto 5

Si ringrazia l’autrice per averci cortesemente fornito il materiale.