MARY POPPINS

di P. L. Travers


A cura di Melania Vellini

Mary Poppins di P. L. Travers
Genere: Classico per bambini
Editore: Rizzoli
Pagine: 230
Edizione: gennaio 2014
Età di lettura: da 10 anni.

Carissimi lettori, buongiorno, oggi vi condurrò in un mondo pieno di magia e fantasia, al punto che anche il celebre Walt Disney ha sentito il bisogno di trasformare questo libro in un film.
Seguitemi nella sorprendente storia di Mary Poppins! Inoltre, se siete appassionati di cinema, non perdetevi la scheda dedicata al confronto tra queste due fantastiche opere nella nostra rubrica “Dal libro al film”.

Sinossi

Non c’è bambino che, vedendo il famoso film di Walt Disney del 1964, non abbia desiderato conoscere Mary Poppins, salire le scale scivolando sul corrimano, come lei; aprire un ombrellino e prendere il volo; pescare dalla sua grande borsa che contiene di tutto, persino una poltroncina.
Mary Poppins compare un giorno portata dal vento in Viale dei Ciliegi 17, davanti alla casa più piccola della strada, e cambierà per sempre la vita dei bambini Banks.

Recensione

È un giorno disperato per la Signora Banks, la bambinaia Katie Nanna infatti ha lasciato il suo lavoro senza preavviso e la povera mamma non sa proprio come fare con i suoi quattro bambini. La famiglia Banks vive in Viale dei Ciliegi n.17 e a quanto pare ha proprio bisogno di mettere un’inserzione sul giornale per trovare una nuova tata. Trovare casa loro non è complicato, basta seguire le precise indicazioni del vigile per raggiungere il Viale giusto, poi una volta lì non è difficile individuare la loro casa.

Per cominciare, è la casa più piccola del Viale. E poi è la sola un po’ malandata, che abbia bisogno di una nuova mano di bianco. Ma il Signor Banks, suo proprietario; aveva detto alla signora Banks di scegliere tra una casa graziosa, lucida, confortevole, e quattro bambini: le due cose insieme, infatti, non potevano permettersele. E la signora Banks, dopo averci riflettuto un po’, aveva concluso che preferiva Giovanna, che era la maggiore, e Michele, che era il secondo e Barbara e Giovannino, che erano gemelli e venivano per ultimi.

Ma ecco che trasportata dal vento dell’Est arriva Mary Poppins, ombrello aperto, anche se non piove, e borsa sotto al braccio, si presenta al cospetto della Signora Banks. Non ha referenze, perché secondo lei “Sono all’antica” ed è molto chiara e tassativa nel dettare le sue condizioni di lavoro.

«Ogni tre mercoledì» disse la signora Banks «dalle due alle cinque.» Mary Poppins la guardò bruscamente. «La gente distinta, signora» disse «dà un mercoledì sì e uno no, dall’una alle sei. E così penso sia giusto, altrimenti…» Mary Poppins si fermò e la signora Banks comprese il significato della pausa. Cioè che, se non acconsentiva, se ne sarebbe andata. «Benissimo, benissimo» si affrettò a rispondere. La cosa che le dispiaceva veramente era che Mary Poppins ne sapesse più di lei sulle abitudini della gente distinta.

Mary Poppins, è una rigida e stravagante bambinaia, dalle molteplici qualità e doti, sa salire le scale scivolando all’insù sul corrimano, sa capire il linguaggio dei cani e inoltre ha una borsa che sembra vuota ma che in realtà contiene di tutto, dalle camicie da notte di flanella a una stranissima medicina che cambia gusto in base alle preferenze di chi la beve e persino un letto da campo pieghevole, completo di lenzuolo, piumino e coperte.
I quattro bambini Banks sono molto vivaci ma per nulla cattivi. Giovanna è curiosa e dolce, Michele invece è capriccioso e testardo ma con un cuore davvero tenero mentre i due gemellini Giovannino e Barbara sono ancora in fasce.
Dall’arrivo di Mary Poppins i bambini vivranno una serie di avventure sempre più magiche e interessanti, come festeggiare il compleanno dello zio di Mary Poppins, il Signor Parrucca, prendendo il thè e mangiando la torta sul tavolo volante. Capita, infatti, al povero signore che quando il suo compleanno cade di venerdì se lui inizia a ridere si alza in volo grazie al gas esilarante e riesce a scendere solo pensando a qualcosa di molto triste. La sua allegria così genuina e contagiosa ha fatto sì che anche i bambini riuscissero a volare e a raggiungerlo e per quanto riguarda Mary Poppins lei non ha bisogno di ridere per riuscire a volare e a far salire su anche il tavolo pieno di leccornie.
Inoltre accadono cose strane anche in città, come quando Michele vede, nel Viale dei Ciliegi, una mucca rossa che vaga in cerca di una stella. Mary Poppins allora coglie l’occasione per raccontargli tutta la storia: una notte una stella cadente le si era impigliata in un corno e la mucca aveva cominciato a ballare continuamente senza più riuscire a fermarsi, dopo giorni e giorni la poveretta era ormai stremata e aveva deciso di cercare un modo per liberarsene ma una volta che c’era riuscita si era resa conto, però, che sentiva fortemente la sua mancanza e aveva cominciato a girare in lungo e in largo per riuscire a trovare un’altra stella cadente che riuscisse a farla sentire di nuovo così felice e allegra.
Incontreremo personaggi vivaci e bizzarri come il signor Berto, che quando c’è bel tempo dipinge con i gessetti colorati sui marciapiedi ed è “il Pittore”, e quando invece piove vende fiammiferi quindi diventa “l’Uomo dei Fiammiferi”.
Mary Poppins durante il suo giorno libero entrerà con lui in uno dei suoi quadri, mangerà crostatine ai lamponi e farà un giro sulla giostra.
La parte che ho preferito maggiormente del libro si trova nel racconto della Signora Lark, la vicina di casa dei Banks, lei ha un cane, Andrea, che tratta un po’ come un figlio, viziandolo tantissimo e mettendogli dei cappottini e degli stivali che il cagnolino in realtà non apprezza molto.
Un giorno il cane, stanco della solitudine, decide che se la sua padrona vuole che lui rimanga con lei dovrà prendere in casa anche il suo migliore amico, un grosso cane randagio che sembra per metà un cane da caccia e per metà un barbone, e di entrambi la metà peggiore. Aiutato dalla traduzione di Mary Poppins, Andrea riesce a convincere la sua padrona ad accogliere il suo amico e a trattarlo esattamente come tratta lui.

«Va bene, allora, Andrea. Acconsento. Questo… questo cane può restare. A condizione, beninteso, che dorma nel deposito del carbone.»
Un’abbaiata da parte di Andrea.
«Insiste, signora; dice che non è assolutamente possibile. Il suo amico deve avere un cuscino di seta come il suo e dormire anche lui nella sua stanza. Altrimenti andrà via, a dormire nel deposito del carbone con il suo amico» disse Mary Poppins.
[…]
«Bene, allora, Andrea; sarà secondo il tuo desiderio. Dormirà nella mia stanza. Ma io non sarò più la stessa, mai più, mai più. Un simile cagnaccio!»
Si asciugò gli occhi gocciolanti e proseguì: «Non avrei mai immaginato una cosa simile da parte tua, Andrea. Ma non aggiungo altro, non importa quel che penso. E questa… creatura… la chiamerò Randagio o Trovatello o…»
A queste parole l’altro cane guardò la signorina Lark indignatissimo e Andrea abbaiò vivamente.
«Dice che bisogna chiamarlo Benvenuto, niente altro che Benvenuto» disse Mary Poppins. «Dato che Benvenuto è il suo nome.»

Mary Poppins è sempre un po’ seriosa, non si lascia mai trasportare dalle emozioni e sembra voler mantenere le distanze dai bambini, è abbastanza fredda anche con gli altri personaggi che si incontrano nel corso degli eventi e spesso smentisce con una tale serietà e un tale grado di risentimento le cose strane che avvengono che i bambini stessi finiscono per dubitare che siano realmente accadute.
Sul finale però, anche solo con piccole manifestazioni dimostrerà affetto nei confronti dei piccoli Banks.
La scrittura è semplice e scorrevole, a tratti risulta un po’ superata ma è assolutamente adatta all’epoca in cui è stato scritto e al pubblico al quale l’autrice si rivolge, i bambini.
Il romanzo è composto da una serie di brevissimi racconti aventi tutti per protagonisti Mary Poppins e la famiglia Banks che sono i veri protagonisti intorno ai quali la storia è sviluppata, ciò a volte risulta poco coinvolgente ma è perfetto se si vuole usare il libro come lettura prima della nanna per i più piccini.
In definitiva possiamo dire che è una bella storia senza età, entrata a tutti gli effetti nell’elenco dei classici per l’infanzia.
Tutto sommato è un libro che consiglierei, un po’ fuori dalle righe e con quel pizzico di magia che non guasta mai.

«Signora Brill» chiamò «cosa significa Au revoir?» «O revuar, cara?» gridò la signora Brill dalla stanza accanto. «Ecco, non significa… Lasciatemi vedere, non mi ritrovo in queste lingue estere. Non significa: Dio vi benedica? No, no, mi sbaglio. Io credo, cara signorina Giovanna, che significa arrivederci.» Giovanna e Michele si guardarono l’un l’altro. Un lampo di gioia e d’intesa brillò nei loro occhi. Sapevano quello che Mary Poppins voleva intendere. Michele tirò un profondo sospiro di sollievo. «Va benissimo» disse tremante. «Lei fa sempre quello che promette.»

Stile

Trama

Piacevolezza

Illustrazioni

Copertina

Voto finale

P. L. Travers
Pamela Lyndon Travers, è lo pseudonimo di Helen Lyndon Goff. Nacque il 9 agosto 1899 a Maryborough, in Australia. Nel 1934 scrisse scritto Mary Poppins per distrarre le sorelle dallo stato depressivo che aveva colpito la loro mamma.
Helen lavorò come attrice in una compagnia itinerante e nel 1924 si trasferì nel Regno Unito. Il 23 aprile 1996, all’età di 96 anni morì a Londra.