OGGI È GIÀ DOMANI

di Jarett Kobek

Oggi è già Domani di Jarett Kobek
Editore: Fazi Editore
Genere: Narrativa contemporanea
Pagine: 500
Edizione: Agosto 2020

a cura di Elisa Mazza

Amici Lettori,
oggi recensirò per voi Oggi è già Domani di Jarett Kobek: un romanzo che ci racconta gli effimeri anni ’80 e tutto il benessere e le contraddizioni derivate! Preparatevi, non è un libro per persone delicate…
Buona Lettura!

Sinossi

Siamo nella New York degli anni Ottanta: una città che ribolle. Adeline è una ventenne che vuole diventare fumettista. Insieme a lei c’è Baby, un teenager che non dice il suo nome ma si sceglie un soprannome perché, come tutti, vuole fuggire dal suo passato e rifarsi una vita nella metropoli. I due si incontrano all’inizio del romanzo: lui va a stare da un suo amico senza sapere che tenterà di rubargli dei soldi perché è pieno di eroina fino al collo, e lei è in fuga da un fidanzato bruto e sconsiderato. La loro sarà un’amicizia destinata a durare nel tempo, in una New York piena di giovani festaioli, artisti, tossici, figure del mondo letterario che appaiono come camei – un Bret Easton Ellis ubriaco, un Norman Mailer a caccia di ragazzine; ma anche innumerevoli film; nullità che compaiono sui giornali accanto alle celebrità in un mondo in cui sembra normale mettere tutti in evidenza, dare importanza a tutti senza seguire alcun criterio; ciarlatani, pazzi e mancati rivoluzionari; quantità inesauribili di cocaina, hashish e acidi, e la minaccia terribile dell’AIDS. In questo nuovo, geniale romanzo, Kobek svela l’inizio dei corrosivi effetti della celebrità e lo svilimento del discorso pubblico, non ancora mediato da Internet, ma dai party letterari e dai circuiti della vita notturna. Un modo appassionato, acuto e divertente di interpretare il mondo.

Recensione

Baby potrebbe essere chiunque. Scappato dall’insignificante, brutto Wisconsin arriva a NY con un fermento interiore di una certa portata, convinto di poter cambiare le sue stelle, affermare veramente sé stesso in quanto genio incompreso, omosessuale e spiritoso. La prima cosa che fa? Rinnegare il suo vero nome ormai custodia vuota dell’inutile crisalide che era stato. Baby basta, è sufficiente; e questa Adeline stramba ma gentile, a cui si è appena legato (sia ben chiaro, a sol fine amichevole), può aiutarlo ad orientarsi in questa città un po’ folle dove lui vuole rinascere. Comincia qui nei controversi anni ’80 la lettura di Baby e Adeline in questa carta stampata che è Oggi è già Domani: Jarett Kobek travolge il lettore con un approccio decisamente d’attacco e a cascata, nel senso di “proprio come una cascata”: gelido, bruciante e schiacciante al quale è difficile non soccombere. Dopotutto ha il suo perché; certo però che non è per tutti.

“Nessuno è al comando. Non esiste un’autorità centrale. […] Nessuno salva nessuno. Tutti non fanno altro che affannarsi invano. Non funziona niente. Tutta la vita è un film dell’orrore. Anche le persone a cui vuole bene si riveleranno poco più che mucchietti di merda. Il mondo è fottuto.”

Questo libro vomita trip mentali, astio, dolore e comportamenti borderline: un attimo tra realtà tra una pasticca calata e l’altra. Ha rivelazioni, verità sociali lucide e obbiettive, ma il contorno, il percorso in cui arriva a questi concetti è ostile, una giungla nera di tenebra.
MA, e c’è un ma lettori, è un libro testimone di quanto può diventare saldo, profondo, un legame tra due persone che si danno sostegno e affetto l’un l’altra. Del coraggio di affermarsi come individui nonostante ci si senta affogare nella (passatemi il termine) merda.

“Lei era il motivo per cui avevo deciso di iniziare a scrivere. Il motivo per cui avevo sognato di essere una cosa diversa da quello che ero. Senza di lei sarei morto nel giro di sei mesi. Mi sarei prostituito per comprarmi l’eroina e sarei finito distrutto dall’AIDS sul molo di Christopher Street. Lei sarebbe stata sempre la mia migliore amica.”

Baby & Adeline. I personaggi principali di Oggi è già Domani sono veramente strani: lei è una ragazza altolocata ma non ne ha i modi né gli intenti, ha più l’animo incasinato dell’artista. Come Baby. Mentre lui ha meccanismi comportamentali a me più chiari (anche quando fa i suoi voli pindarici fantascientifici) Adeline sinceramente non l’ho abbracciata totalmente come persona, per me è rimasta un mistero, e questo anche se può sembrare un difetto è un pregio: la connotazione risulta realistica, le loro differenze, anche piccole, risaltano.

“Seguì un lasso di tempo all’insegna di un’ansia terribile, in attesa che la droga iniziasse a salire. Ero stato io a infliggermi quella cosa e le ore successive sarebbero state inevitabili. Le avrei trascorse prigioniero della droga.”

La trama è rimpinzata di un flusso eccessivo ed incessante di droghe e alcol in linea con la NY anni ’80: tutto questo darà movimento e curiosità: ci sono azione, colpi di scena e una cacofonica panoramica dei locali, feste e personaggi anche famosi che vi transitavano quotidianamente. L’atmosfera si divide tra frizzante superficialità e decadente malinconia.
In mezzo a tutto questo c’è l’AIDS: citata più volte nel romanzo Jarett Kobek ne trasmette la paura e l’incredulità, l’incapacità di affrontarla che effettivamente tutt’ora persiste. L’HIV (l’AIDS è lo stadio clinico avanzato di questo virus) sembra una nube nera transitoria sopra le nostre teste, ma tutti pensano che il fulmine che cadrà da essa non può colpire certamente noi. Spero di aver reso efficacemente il quadro: la scorrevolezza della lettura è fluida ma non ha una direzione, ne ha mille.
È sorprendente, emotivo e cinico, un po’ bastardo. Personalmente ho amato alcune battute caustiche e il bisogno disperato di emergere, di rifarsi dei protagonisti. In altri altrettanti casi ne ho odiato la negatività, il bisogno disperato di strafare. Non vi resta che leggerlo e potrete sicuramente anche voi trarre le vostre conclusioni.

“Abbracciare l’etica non significa propriamente scegliere tra il bene e il male, ma piuttosto fortificarsi in prospettiva della necessità di quella scelta, okay?”

Il nostro giudizio:


TramaVoto 3,5


StileVoto 4


PiacevolezzaVoto 3,5


CopertinaVoto 3,5


Voto finaleVoto 3

Si ringrazia la casa editrice per averci cortesemente fornito il materiale.