QUANDO SI DIVENTA MARE

di Antonino Ficili

Cari Amici Lettori,
Benvenuti al nostro appuntamento con la poesia.
Oggi abbiamo scelto di parlavi di “Quando si diventa mare” di Antonino Ficili.
A differenza di un’unica poesia, proponiamo il commento, anzi recensione, di tutta la preziosa raccolta. Buona lettura!

a cura di Elisa Mazza

Sinossi

Come uno sciamano d’Occidente Ficili esce dal proprio corpo e grazie alla sua scrittura illuminata ci racconta la meraviglia e il mistero degli uomini, della natura, delle passioni. “Quando si diventa mare” è un caleidoscopio di versi, prose ed aforismi; un viaggio oltre i confini del reale, nel piccolo intimo delle nostre realtà quotidiane fino al grandioso che si svela nelle emozioni, nelle sensazioni e nelle profonde riflessioni che ci riportano a una dimensione spirituale metafisica ed eterna.

Recensione

Recensire un libro di poesie è assai difficile, ora ne ho la certezza.
Non posso introdurne la trama e devo necessariamente lanciarmi, aprirmi immediatamente a voi perché non è altro che una risonanza, un eco di ciò che ci portiamo internamente, sentimenti avvolti nella coscienza, un viaggio senza fine svelato.
Quando si diventa mare. Cos’è il mare? Solo un’immensa distesa d’acqua, carica di vita e in moto perpetuo?
O è ciò che diveniamo quando il nostro essere, il nostro esprimere, il nostro provare si allineano? Antonino Ficili ce lo mostra, ci trascina con le sue parole, una marea di immensità, e ci accoglie in una realtà nuova, onirica eppur tremendamente concreta, sincera, palpitante.

“Aspetto un gesto, un suono,
Aspetto un amore che mi riempia gli occhi,
Un tuono da dentro, un pugno da fuori,
Aspetto un dolore che sappia consolarmi.”

Questo libro è una raccolta di frammenti, poesie, aforismi o piccoli racconti che ci parlano dell’esistenza. C’è anima in questa carta stampata.
Ficili proietta il suo mondo nel nostro, si allaccia al mio e sa farmi sentire meno sola: non sottovalutate mai la comprensione, è un’emozione potentissima, pura magia. L’empatia diventa palpabile, sono certa che travolgerà anche voi lettori; lo stile è poliedrico, sempre genuino, pulito, lontano dall’ermetismo ma non privo di simboli. Riassume assiomi universali, d’amore, di flusso vitale, fantasia e di dolore.

“Faccio la corte a ogni lettera del tuo nome.
Domani ho un appuntamento con la M.”

La tenerezza, e i sorrisi spontanei che a volte mi ha scatenato quando si diventa mare sono preziosi, così come i nodi in gola di commozione o lo stomaco che si stringe per la sofferenza. Il dialogo con questo testo non resta mai muto e continua anche a copertina chiusa.

“Ho sempre avuto una certezza nella mia vita, ce l’ho tuttora: la certezza di non sapere chi sono. Ma non è un così duro dramma. La vita è di un incanto che possiamo permetterci comunque, anche se non sappiamo chi siamo.”

Rivela innegabili verità, pronuncia chiaramente i molteplici nomi che possiamo dare alle sfaccettature dell’Io, gli aspetti più profondi. Un libro perfetto per farci scattare qualcosa dentro in un momento di stasi sofferta o per evoluzione caparbia, bastano “le tre I”: Immaginazione. Incanto. Introspezione.

“Come i folli, i sofferenti.
Cantare beato – anche
Con l’inferno tra i denti.”

Si ringrazia l’autore per averci cortesemente fornito il materiale.