REVIEW TOUR: BUGIE A COLAZIONE

di Joanne Bonny

“BUGIE A COLAZIONE” di JOANNE BONNY
Editore : Newton Compton Editori
Genere: Romance
Pagine: 276
Data di pubblicazione: 16/09/2021

Cari lettori bentrovati, oggi vi delizieremo con la nuovissima e divertentissima commedia romantica di Joanne Bonny, “Bugie a colazione”, una storia di crescita personale, rivalutazione di se stessi e di amore, non quello legato alle apparenze o al denaro, al contrario, un amore nato per caso, senza volerlo, e vissuto giorno per giorno con tutte le difficoltà e i problemi che ci sono.
Non ci resta che augurarvi una buona lettura!

a cura di Rossana Bizzarro

Sinossi di BUGIE A COLAZIONE

Cento euro e tre mesi di tempo. È tutto quello che Sveva ha a disposizione per fondare un’impresa di successo, se non vuole che il nonno, uno degli uomini più ricchi di Milano, le tagli i fondi costringendola a vivere per sempre come una comune mortale. Tre mesi in cui Sveva sarà costretta a rinunciare alla sua sfarzosa vita fatta di party esclusivi, shopping da capogiro, vacanze esotiche e persino al suo meraviglioso attico, sostituito da un monolocale in periferia, infestato da scarafaggi e vicini poco raccomandabili. Basta un solo giorno perché Sveva comprenda di non avere alcuna chance di vincere la scommessa col nonno. E così, quando si profila la possibilità di sposare il ricchissimo e affascinante Lorenzo De Vallis, Sveva pensa di coglierla al volo.
Ma deve resistere fino al suo ritorno dalla trasferta negli Emirati Arabi… Nell’attesa che il principe azzurro arrivi a salvarla dai water incrostati del suo lavoro temporaneo in un hotel e, soprattutto, dai vestiti di seconda mano, Sveva si trova costretta a imparare l’arte della sopravvivenza. E chissà che la sua nuova vita, complice un incontro inaspettato, non riesca a farle scoprire qualcosa di nuovo su di sé…
La nuova commedia romantica e irresistibile dall’autrice del bestseller Ho sposato un maschilista

Recensione

Nascere, crescere e vivere in una famiglia ricca, abituati al lusso, ad ogni tipo di comfort e ad avere tutto, circondati da persone che si dedicano interamente a noi e a soddisfare qualsiasi nostro bisogno, è una vera e propria fortuna!
E lo sa bene Sveva, la protagonista della nuova ed appassionante commedia romantica di Joanne Bonny, “Bugie a colazione”.

Fin da piccola, Sveva ha sempre avuto tutto ciò che i suoi occhi incontravano, e, una volta cresciuta, la sua vita è trascorsa tra shopping sfrenato, feste, aperitivi, post e foto sui social, dove tantissimi giovani la seguono incessantemente, l’ammirano per la sua bellezza, la invidiano anche molto e la riempiono di like.
Non ha mai reputato necessario continuare gli studi, da una parte perché non è mai stata portata, e dall’altra perché convinta che, visto la sua situazione sociale e il suo buon nome, non avrebbe mai avuto bisogno di un titolo, di una laurea o di un lavoro, sarebbe solo stata una totale perdita di tempo, quel tempo che lei invece può dedicare a ciò che più le piace fare.

E se le cose all’improvviso le sfuggissero di mano e fosse costretta a diventare povera? Riuscirebbe a rinunciare a tutti i suoi abiti firmati, alle sue carte di credito, alle cameriere, insomma, a tutta la ricchezza e al lusso a cui è abituata?
Probabilmente no, ma lei è sicura che tutto ciò non potrebbe mai e poi mai accadere.

Invece, è proprio così che andrà a finire, perché suo nonno, stanco delle spese pazze dell’ingrata nipote, delle grandi somme di denaro gettate via per frivolezze e del suo scarso rispetto per chi lavora e le permette quel tenore di vita, decide di bloccare le sue carte e tagliarle i fondi per ben tre lunghi mesi, fino al suo prossimo compleanno.
Con soli cento euro in tasca, Sveva dovrà dimostrare al nonno di sapersela cavare e soprattutto, di riuscire a costruire qualcosa di concreto per il suo futuro.

Grazie alla “generosità” della sua prozia, trova lavoro come cameriera nel bellissimo hotel di proprietà di suo cugino Lorenzo, l’uomo che, è sicura, la salverà da questa terribile situazione e colui che spera di sposare presto, non solo per il suo affascinante e ammaliante aspetto, per il suo innato savoir faire e il buon gusto nel vestire, ma anche, e soprattutto, per il suo conto in banca.

Vivere come una persona qualunque, con un lavoro qualunque, con pochi soldi in tasca e con la paura costante di non riuscire ad arrivare a fine mese, la spaventa, la getta nello sconforto più totale, anche perché di certo non può contare sull’aiuto dei suoi genitori, tipi piuttosto bizzarri e fuori di testa. E neanche chiedere una mano ai suoi “amici”, perché nel suo mondo è inaccettabile cadere in disgrazia, la povertà è vista come una malattia, qualcosa di contagioso.

Del resto in vita mia non ho mai badato troppo al prossimo, se non per esaminare il suo outfit. Ero troppo presa dai miei acquisti, dai miei appuntamenti e da chissà cos’altro per accorgermi di loro. E non sono la sola: la maggior parte della gente li ignora bellamente, qualcuno getta un’occhiata per distoglierla un attimo dopo, quasi temesse che la povertà possa essere contagiosa.


Un incontro inatteso, due coinquiline stravaganti, un appartamento infestato da insetti e tanti buffi imprevisti, le permetteranno di comprendere cosa significa davvero vivere, saper cogliere ed apprezzare anche la più piccola cosa e, soprattutto, cos’è veramente l’amicizia e il calore umano.

È incredibile la capacità dell’autrice di creare ogni volta un personaggio diverso, completamente l’opposto di quelli precedenti, con pregi e difetti che lo rendono unico e vero agli occhi del lettore, che riesce con molta facilità, a capire le sue paure e a comprendere i suoi stati d’animo, i suoi umori e a percepire le medesime sensazioni.

Sveva è una figura che all’inizio potremmo trovare antipatica, altezzosa, superficiale, quasi da prendere a schiaffi. Andando avanti nella lettura però, assistiamo ad un suo cambiamento, non solo esteriore ma anche interiore: da ragazza snob, con la puzza sotto il naso e il solo obiettivo di apparire sempre perfetta e bella, diventa una giovane cameriera come tante, che apprezza il lavoro degli altri, impara ad ascoltare le persone e a non essere sempre lei al centro dell’attenzione.
Comprende cosa vuol dire vivere alla giornata, non ha più paura della povertà, né di mostrarsi per quella che è, senza filtri o ritocchi.

Spesso mi limito a osservare le persone in strada e immaginare quali vite conducano o dove si stiano recando così di fretta. È una cosa che nella mia vita precedente non mi capitava quasi mai: provare una disinteressata curiosità verso il prossimo.


Inoltre, conosce il vero significato della parola “amicizia”, quella vera e sincera, non quella basata solo sulla convenienza. E poi apprende cos’è l’amore, quel sentimento di cui tutti parlano, ma che nel suo mondo raramente esiste, quella sensazione che ti fa sentire vivo e ricco nell’animo, perché la vera ricchezza è proprio amare ed essere amati.

A fare da sfondo alla storia c’è la maestosa Milano, non solo però quella parte di città benestante, bella, ben curata, con le vetrine dei negozi che ammaliano ed attirano, assolutamente, ma anche quella parte trascurata e temuta da tutti, quella povera, dove non esistono negozi di lusso, appartamenti incantevoli e persone ben vestite.
Il modo in cui l’autrice presenta e descrive questa parte della città, fa sì che il lettore impari ad amarla e ad apprezzarla pagina dopo pagina.

I temi trattati in “Bugie a colazione” sono vari e tra questi ci sono la vendetta, l’amicizia, la fiducia, il rapporto tra genitori e figli, il tradimento, la povertà, la paura di non essere all’altezza delle aspettative degli altri, la ricchezza, l’ambizione, la capacità di farcela con le proprie forze.

Uno stile fluido e brillante, una scrittura chiara e scorrevole, l’ironia sempre presente e l’inserimento di scene comiche, da far ridere fino alle lacrime, e una storia d’amore nata piano piano e inaspettatamente: sono questi gli elementi che rendono “Bugie a colazione” una commedia romantica frizzante, affascinante e anche travolgente, in grado di regalarci momenti leggeri e piacevoli.

«Da quando sei diventata così saggia?», sorride Erol.
«La saggezza fa parte delle virtù della nuova Sveva», lo informo, divertita. «S come Saggezza, V come Vincente, E come Empatica e A come Aperta a nuove sfide».
«Mi piace questa nuova Sveva, non vedo l’ora di conoscerla meglio», mormora Erol chinando il volto per darmi un altro bacio. All’ultimo però si ferma e mi osserva curioso. «E l’altra V per cosa sta?».
Ci penso un po’ su prima di trovare la risposta giusta.
«Quella sta per Versace».


Il nostro giudizio:


TramaVoto 5


StileVoto 5


PiacevolezzaVoto 5


CopertinaVoto 4


Voto finaleVoto 4,5



Joanne Bonny autrice di BUGIE A COLAZIONE

Joanne Bonny è nata a Milano nel 1986, con un altro nome. Lo pseudonimo nasce dalla sua passione per i pirati. È stata finalista al Premio Il Battello a Vapore con un libro per bambini. Ha esordito con la Newton Compton con Ho sposato un maschilista, ottenendo un notevole successo, e ha pubblicato anche “Ci vediamo domani se non piove”, “C’eravamo tanto odiati” e “Bugie a colazione”.