SOTTO LA PIOGGIA

di Pitchaya Sudbanthad

Sotto La pioggia

Sotto la pioggia di Pitchaya Subdanthad
Genere:Narrativa
Editore: Fazi
Pagine: 400
Edizione:4 Marzo 2021

a cura di Rosa Zenone

Cari lettori, protagonista odierno è il folgorante esordio di Pitchaya Subdanthad con Sotto la pioggia, romanzo da oggi in libreria. Noi l’abbiamo letto e ne siamo state entusiaste, infatti non vediamo l’ora di parlarvene!

Sinossi

Nell’inquieta città di Bangkok c’è una casa. Nel corso di duecento anni è stata plasmata dall’inesorabile scorrere del tempo e si è legata a molte vite: un medico missionario che rimpiange il natio New England ma trova la forza di non soccombere al caos vibrante del Siam del diciannovesimo secolo, una donna mondana del secondo dopoguerra che si sposa, diventa madre e padrona di casa senza avere alcun sospetto del futuro solitario che l’attende; un pianista jazz dell’era del rock che, perseguitato dai propri fantasmi, viene chiamato a placare gli spiriti che aleggiano nella casa; un’ex militante politica che, nel presente, cerca di superare la lunga ombra del suo passato. Mentre la città, vera protagonista, prende vita, i destini dei suoi abitanti si sfiorano o si scontrano, modificandosi l’uno con l’altro; il tempo collassa, e queste esistenze convergono, collegate dal sangue, dalla memoria, dal desiderio, dal caso e dalle forze voraci che creano e ricostruiscono la stessa città, anfibio in continua trasformazione. Fino a che, nella Bangkok del futuro, sommersa, una banda di adolescenti guida i turisti e gli ex residenti attraverso i monumenti inondati d’acqua, vendendo loro fazzoletti per asciugare le lacrime versate su luoghi che nemmeno ricordano.Un romanzo d’esordio fulminante, che ritrae le suggestioni lontane di una Bangkok inedita, girandola di luci e colori, odori e sapori, in continuo mutamento verso un finale ineludibile.

Recensione

In Sotto la pioggia protagonista è Bangkok, una città colta nel suo divenire ma soprattutto nei suoi risvolti apocalittici: uno sfondo mutabile che passa attraverso gli anni. Largo è lo spazio temporale dell’opera, che ci catapulta nel continuo scorrere del tempo.

“Ci saranno un vasto specchio d’acqua e i frammenti di una città. Ci saranno rovine cadenti che le onde trasformeranno in sabbia. Eppure, nelle giornate riarse dal sole, ci saranno ancora bambini che salteranno dentro le proprie ombre, in quel nuovo mare.”

Così come la città, altrettanto dinamici sono i personaggi che la percorrono, tra gli autoctoni che vi sono rimasti e i forestieri che vi si sono trasferiti. Tutti i personaggi sembrano quasi eterei, non pienamente inquadrabili, si lasciano conoscere pagina dopo pagina senza rendersi mai pienamente acquisibili.

“Sospetto che ben presto diventerò soltanto un’ombra rievocata di rado, o forse un ricordo di cui liberarsi del tutto.”

Sotto la pioggia d’altronde è un’opera che ci coglie impreparati, in un primo momento suscita mille interrogativi e confusione, dopodiché solleva inquietudine e una forsennata ricerca di serena tranquillità.

Di capitolo in capitolo vengono inquadrati i vari protagonisti colti nel loro presente ma soprattutto nel loro passato, nei pesi e nei fantasmi impossibili da digerire e scacciare.

“Un tempo, il futuro era il suo rifugio. Fuggiva in quel vasto territorio aperto ogni volta che sentiva la propria vita di presente stringerglisi attorno. Era il luogo in cui poteva vivere in prima persona le storie che sembravano accadere solo agli altri.(…) Adesso è il passato a trascinare la sua immaginazione. Un tempo cercava di sfuggirgli, eppure quello riusciva lo stesso a scovarlo. Segue le sue orme, gravido di conseguenze incontentabili, più ampio della distesa di qualunque cosa si trovi davanti a lui. Lo chiama, e gli ordina di guardare indietro.”

Compaiono diversi individui, alcuni dei quali pur non incontrandosi sono destinati a scontrarsi tra loro e a sfiorarsi. Punto di raccordo tra i vari personaggi sarà una palazzina, che in un modo o nell’altro toccherà la vita di ognuno di loro.

Largo spazio è dedicato al folclore e alla superstizione, ai fantasmi e ai defunti, d’altronde protagonista dell’opera si può definire la vita nella sua totalità, nelle sventure e nelle gioie che riserva, ma soprattutto nel suo inaccettabile capolinea.

Presente, passato e futuro sono amalgamati, e conducono il romanzo a variare nei temi, fino a toccare infine elementi distopici. I personaggi attraversano non solo le pagine, ma anche il tempo e lo spazio. L’unico elemento fondante permane la città thailandese incapace di dare certezze nella sua angosciante evoluzione.

“Dove un tempo si estendevano campi inondati crebbero nuove escrescenze rocciose. A volte le montagne salivano più alte di quantomeno riuscissero a volare.”

Sotto la pioggia è un’opera che, dotata di una sensibilità al di sopra della media, scorre veloce lasciandoci paralizzati dinanzi agli stati d’animo che estrapola.

Una narrazione di vite destinate a passare, ma reali e vivide in modo sconcertante, a tal punto da non poter segnare chiunque si ritrovi sul loro cammino e lasciare un segno ineluttabile, che si impasta ai luoghi calpestati.

“(…) però penso che sì, forse possono, anche quando noi non possiamo. I luoghi si ricordano di noi.”

Sotto la pioggia è un’opera che richiede di calarsi completamente e di essere vissuta a mente sgombra e concentrata, affinché le vicende possano popolarla e trascinata nel proprio vortice.

Il nostro giudizio:

Trama4,5/5 voto

StileVoto 5/5

PiacevolezzaVoto 4/5

CopertinaVoto 5/5

Voto finale4,5/5 voto

Pitchaya Sudbanthad

È nato in Thailandia e ha vissuto tra l’Arabia Saudita e il Sud degli Stati Uniti. Scrive per «The Morning News» e ha ricevuto una borsa di studio in Scrittura creativa sia dalla New York Foundation for the Arts (NYFA) che dalla MacDowell. Vive a New York. Sotto la pioggia è il suo romanzo d’esordio.

Si ringrazia la casa editrice per aver cortesemente fornito il materiale.