di Alberto Moravia
a cura di Rosa Zenone
1934 di Alberto Moravia
Genere: Narrativa
Pagine: 297
Editore: Bompiani (Collana Tascabili)
Edizione: maggio 2012
Sinossi
Recensione
È possibile vivere nella disperazione e non desiderare la morte?” Immaginavo, per gioco, di leggere questa domanda in una specie di insegna che un grandissimo pipistrello dalle ali spiegate, simile a quello che si vede nella stampa di Durürer Meleconlia, teneva sospesa tra le unghie al di sopra del mare, mentre il vaporetto si avvicinava rapidamente all’isola di Capri.
No, non farti illusioni, non è possibile, proprio no.” Ho creduto di aver visto male, ho guardato di nuovo con attenzione, e ho dovuto convincermi che la donna accennava veramente di no col capo, pur guardandomi fisso, proprio come se quella domanda l’avessi fatta ad alta voce e a lei. Del resto, l’illusione era confermata dall’espressione degli occhi che non pareva casuale, ma ispirata da una precisa volontà di comunicazione. In quegli occhi, il sentimento della disperazione era infatti così chiaramente leggibile nello sguardo fosco e infelice delle grandi pupille verdi che il collegamento con il cenno di diniego del capo era inevitabile. Sì, lei era disperata e voleva farmi sapere che lo era. Con quel cenno del capo, pareva volermi dire: “Abbiamo lo stesso sentimento. Ma io ne ho un’idea diversa dalla tua.
Stabilizzare la disperazione (…) Essere disperati è giusto. Secondo me dovrebbe essere la condizione normale dell’uomo. Ma la disperazione, purtroppo, ha una sua stupida logica che porta alla fine, infallibilmente al suicidio. Ecco, io vorrei rendere intelligente la disperazione, regolarla come si regola la temperatura di un bagno, stabilizzarla a un certo numero di gradi, niente di più e di meno.
Mi sono accorto, infatti, che per mettere in piedi un personaggio sul quale scaricare l’ossessione del suicidio, non bastava la motivazione generica che era disperato; dovevo anche trovare il motivo per cui lo era. Dopo molte riflessioni, ho finito per identificare questo motivo nell’avversione irriducibile per il regime fascista che, in questo giugno del 1934, stava entrando nel settimo anno di permanenza al potere. Era questo, certamente, un motivo plausibile di disperazione per un personaggio di romanzo; ma per quanto mi riguardava personalmente, sapevo benissimo che pur nutrendo la stessa avversione non mi sarei certamente ucciso a causa del regime politico allora dominante in Italia.
Stile
Trama
Piacevolezza
Copertina
Voto finale
alberto moravia
Alberto Moravia nasce a Roma, come Alberto Pincherle nel 1907. Dopo il successo ottenuto con Gli indifferenti si dedica alla letteratura e al giornalismo. In seguito a difficoltà creategli dal regime fascista, trascorre un lungo periodo negli Stati Uniti e in Messico. Nel dopoguerra la sua attività diviene particolarmente prolifica, in questa si annoverano alcuni famosi romanzi: La disubbidienza (1948), Il conformista (1951), La ciociara (1957), La noia (1960), L’attenzione (1965) Io e Lui (1971), La vita interiore (1978), 1934 (1982). Romanziere, saggista, collaboratore di riviste e quotidiani, Moravia è soprattutto un artista, un intellettuale testimone del suo tempo.
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