DA OGGI VOGLIO ESSERE FELICE

di Valeria Benatti

Da oggi voglio essere felice di Valeria Benatti
Genere: Narrativa italiana
Editore: Giunti
Pagine: 240
Edizione: gennaio 2020

a cura di Manuela Morana

Carissimi lettori oggi vi parlerò di un tema delicatissimo e che mi sta molto, molto a cuore.
Grazie al romanzo “Da oggi voglio essere felice” di Valeria Benatti parleremo infatti dei bambini che vivono in comunità e di quelli che vanno “in affido” perché i loro genitori non ci sono più o non possono prendersene cura nel modo giusto.
Questo libro mi ha emozionata moltissimo e mi ha aperto gli occhi su un mondo che ho solo sfiorato una volta grazie a un’associazione di volontariato.

Sinossi

Quando Nino arriva in comunità ha lo sguardo smarrito di un bambino di cinque anni che non capisce perché quella mattina, all’asilo, sia stato prelevato da un gruppo di sconosciuti invece che dalla sua mamma. Quella mamma che arriva sempre tardi, è spesso nervosa e lo fa vivere in un’enorme casa occupata piena di gente strana come lei. Però è l’unica mamma che Nino abbia mai conosciuto e non può certo lasciarla sola: Gianna ha bisogno di lui. Ma a poco a poco, la vita serena in comunità insieme agli altri bambini, la dolcezza degli educatori e dei volontari, la sicurezza della routine gli fanno temere il momento in cui dovrà rivederla. Lo riconoscerà, adesso che è così pulito, ben vestito e pettinato? Sarà arrabbiata con lui per essere stata abbandonata? Comincerà a urlargli contro come al solito? Il senso di colpa e l’ansia crescono ancora quando Nino scopre che c’è una famiglia che vorrebbe accogliere proprio lui: una mamma, un papà, una sorellina e perfino un cane, che vivono in una bella casa e fanno le vacanze in camper. Davvero può fare questo a Gianna, lasciandola sola al suo destino?

Recensione

“Da oggi voglio essere felice” racconta la storia di Nino e della sua mamma Gianna, loro sono una famiglia un po’ speciale: lui ha solo cinque anni e non sa chi sia il suo papà, lei è una ragazza molto giovane con alle spalle un passato terrificante che non vuole essere chiamata “mamma” e che spesso si mostra infastidita dalla presenza del bambino.
Dopo aver rinunciato all’aiuto che le è stato offerto e al lavoro le cose hanno preso una piega nuova e per certi versi inaspettata.

La mancanza di confini l’aveva fatta deragliare, ben presto aveva perso il ritmo, aveva cominciato a non presentarsi al lavoro, ad arrivare in ritardo o ad arrivarci in condizioni pietose, e il lavoro era andato a farsi benedire.
La vita fuori era piena di attrazioni irresistibili, e per una ragazza come Gianna le promesse d’amore erano chimere irrinunciabili.

Questo è stato l’inizio della fine, le cattive compagnie e la droga hanno compromesso la lucidità, il senso di responsabilità e in breve l’intera vita della ragazza. La sua insicurezza cronica l’ha portata a cercare protezione nelle persone meno adatte e nelle situazioni più assurde.

Per Gianna avere le attenzioni del boss era una medaglia al valore, immaginare le sue grandi mani addosso una promessa di protezione. Si sentiva sola e spaesata da quando era scappata di casa, e aveva bisogno, tanto bisogno di qualcuno che si prendesse cura di lei.

È così che Nino e Gianna si ritrovano ad abitare in una casa occupata abusivamente da tantissima gente che vive una vita senza regole, all’insegna dell’alcool, della droga e del sesso. L’ambiente non è affatto l’ideale per un bambino e infatti le scene alle quali Nino assiste quotidianamente sono capaci di far rabbrividire chiunque.

C’era un sacco di gente balorda che passava di là, e ogni sera festini in cui lo sballo era garantito. Si era perduta velocemente, Gianna, senza nemmeno rendersene conto. Aveva cominciato tanto per provare, in una sera di storta, poi ci aveva preso gusto, e ora non poteva più farne a meno. La droga riempiva tutti i suoi vuoti, e lei riusciva così a galleggiare.
L’amore per Mustafa si era rivelato pura illusione, perché lui aveva attorno a sé un harem da cui attingeva secondo il capriccio del momento.

Una mattina dopo aver lasciato Nino all’asilo, in ritardo come sempre, Gianna si ritrova a drogarsi e va in overdose, la salvano per un pelo e si risveglia in ospedale. Ma da quel giorno le vite dei nostri protagonisti cambiano e si separano.
Nino viene portato in una comunità dove ci sono tanti altri bambini. All’inizio è diffidente, ha paura, ha continui incubi e bagna spesso il letto, ma piano piano grazie all’amore e alla serenità che riescono a trasmettergli gli operatori e i volontari, Nino sboccia, diventa un bambino molto più sereno e quasi felice. Quasi, perché dentro di lui ci sono una miriade di sentimenti contrastanti nei confronti della sua mamma.
Per mesi mamma e figlio vengono tenuti distanti, Gianna dopo essere uscita dall’ospedale viene portata in una comunità per disintossicarsi ma le cose procedono male e molto lentamente per lei.
Tanto è bravo e veloce nei progressi Nino, quanto bloccata e infelice è Gianna. Così quando i due si rivedono dopo tanto tempo la situazione è molto tesa e assolutamente frustrante per entrambi, Nino si rende conto che la sua mamma non ha fatto “tutti i passetti” necessari alla sua guarigione e al loro ricongiungimento, Gianna, dal canto suo, quasi non riconosce questo bambino pulito e ben vestito e si sente giudicata da lui.

La notte arriva, e Nino continua a pensare a Gianna, a quel suo aspetto trasandato, a quell’odore che emana la sua pelle facendogli arricciare il naso, a quei suoi modi di fare che lo mettono a disagio. Gianna però è sua madre, e lo sarà per sempre. Lui viene da lì. Ed è un groviglio di sentimenti ambivalenti, contraddittori, talvolta oscuri che lo tiene legato indissolubilmente a quella donna, che lo voglia o no. Se anche scappasse lontano e si trovasse un’altra mamma, lei continuerebbe a tornare nei suoi ricordi e nei suoi sogni. Se anche non la vedesse mai più, rischierebbe di ritrovarla guardandosi un giorno allo specchio, nei suoi stessi occhi larghi e tristi, nelle rughe profonde intorno alla bocca o nel modo particolare di stringersi nelle spalle. Una madre ti resta attaccata dentro anche se non la vuoi più. È questo che Nino intuisce e che lo fa arrabbiare sopra ogni cosa. Non si libererà mai di Gianna, lei è dentro di lui come lui è stato dentro di lei.

“Da oggi voglio essere felice” racconta moltissimo della vita di Nino all’interno della comunità, delle amicizie che nascono e che rendono i bambini quasi dei veri fratelli, della passione per i disegni che condivide con la sua più cara amica, Antonia, e delle chiacchierate notturne insieme al suo migliore amico, Franco.
Lo stesso titolo del romanzo, “Da oggi voglio essere felice”, ha dietro una storia dolcissima che tocca davvero il cuore.
Un passaggio che ho trovato molto commovente ed emozionante è quello che racconta il Natale in comunità, l’attesa di Babbo Natale, la paura che si sia dimenticato di te perché fino a quel momento non ti ha mai portato nulla e l’emozione di trovarsi tra le mani un grande pacco tutto tuo.
Un altro momento che ho trovato molto toccante è quando si parla dell’affido, viene descritto tutto il procedimento per provare a introdurre in queste famiglie i bambini della comunità, inserimento che non sempre è semplice e che purtroppo a volte non va a buon fine, soprattutto nel caso dei ragazzi più grandi con i quali è più difficile cucire un rapporto di fiducia e curargli le ferite.
Vedere descritte in maniera così vivida e sincera le emozioni di questi bambini scalda il cuore e ti fa venire voglia di avvicinarti a questo meraviglioso mondo fatto di educatori e volontari che con calma, pazienza, regole, fiducia e amore riescono a riportare il sereno nella vita di questi piccolini che sono stati sfortunati.
“Da oggi voglio essere felice” è un libro davvero molto bello ed emozionate che consiglio davvero di leggere per conoscere un mondo che sembra così lontano ma che in realtà è così vicino a tutti noi.

Il nostro giudizio:


TramaVoto 5


StileVoto 5


PiacevolezzaVoto 5


CopertinaVoto 5


Voto finaleVoto 5

Valeria Benatti è nata nel 1961 in provincia di Verona ed è una scrittrice, giornalista e conduttrice radiofonica italiana su RTL 102.5.
Nel libro “Gocce di veleno”, pubblicato con Giunti, ha con coraggio raccontato la sua esperienza con un amore malato per aiutare le donne vittime di violenza a uscire da situazioni simili e per spronarle a chiedere aiuto.
Si ringrazia la casa editrice per averci cortesemente fornito il materiale.