DE PROFUNDIS

di Oscar Wilde

De profundis

a cura di Mary Manasseri

De profundis di Oscar Wilde
Genere: Classici
Editore: Mondadori (Collana Oscar Classici)
Pagine: 208
Edizione: 1 Marzo 2003

Carissimi lettori, anche oggi vi saluto caldamente e vi propongo con piacere questa mia recensione, inerente un classico della letteratura inglese. Oscar Wilde è il protagonista della nostra scheda autore di questi quindici giorni e non potevo non offrirvi il mio parere su un suo libro che amo fortemente: il “De Profundis”, un’opera autobiografica pubblicata postuma e in versione parziale nel 1905. Fu diffusa in versione integrale solo nel 1962, dopo la scomparsa di tutti i protagonisti in essa citati.

Sinossi

Detenuto per sodomia, Wilde scrisse nel 1897 questo manoscritto in forma di lettera, frutto della tragica lotta che un artista ribelle ingaggia contro le ipocrisie della società, al suo giovane amante Bosie. Wilde appare in queste pagine un uomo affascinante e contraddittorio, ormai fiaccato nell’animo, sofferente come un autentico artista romantico, un Cristo perseguitato dai filistei. Si alternano in queste pagine serietà morale e teatrale civetteria, rivendicazioni di grandezza a cupi umori penitenziali.

Recensione

Io sono io e le mie circostanze

Il “De Profundisè una lunga lettera che l’autore scrisse a Lord Alfred Douglas durante la detenzione presso il carcere di Reading – con lui visse una tormentata relazione sentimentale iniziata nel 1891.  

Il passaggio dalla ricca vita borghese dei salotti intellettuali alla ristretta cella di un carcere, fu un evento comprensibilmente traumatico per Wilde: un’esperienza che ne piegò la vena egocentrica, per dilatarne lo sguardo su una prospettiva più universale e palesarne poi la spiccata capacità introspettiva.

Respingere le proprie esperienze significa arrestare il proprio sviluppo. Rinnegare le proprie esperienze significa mettere una menzogna sulle labbra della propria vita. Non meno negar l’anima.

L’epistola evolve in crescendo, muove dalla superficie degli eventi per insinuarsi lentamente nel loro significato più intimo. Wilde ci apre le porte sulle proprie dinamiche di cambiamento sia a livello psicologico che quello emotivo: si racconta, non più attraverso i volti e le gesta dei personaggi dei suoi romanzi, ma piuttosto usufruendo delle righe di queste pagine, grazie alle quali si mette a nudo nella sua fragilità e nell’evidente bisogno che la sua voce sofferente venga ascoltata.

L’amore non è l’unico tema su cui l’autore si vuole esprimere, qui il centro di tutto è il percorso interiore che il dolore apre. Egli non lo rifiuta né gli porta rancore, anzi lo ringrazia perché ne riconosce il ruolo purificatore e rivelatore. Esso non ha maschere ma è l’essenza pura della verità, che ha il compito fondamentale di svelarci a noi stessi e di accompagnarci verso una sempre maggiore autenticità. La sofferenza quindi educa all’ umiltà, alla consapevolezza del proprio limite di fronte all ’immensità della creazione.

Ricorda anche che debbo ancora conoscerti. Forse dobbiamo ancora conoscerci. Per te, ho ancora quest’ultima cosa da dirti. Non temere il passato. Se la gente ti dirà che è irrevocabile, non creder loro. Il passato, il presente e il futuro non sono che un momento agli occhi di Dio, alla vista del quale dovremmo sempre cercare di vivere.

Il principio del piacere e la ricchezza tornano nelle riflessioni dello scrittore, stavolta mettendone in discussione l’accezione positiva. Ne deduce il loro limite nella costruzione dell’uomo, inducendolo ad una visione della realtà viziata dalla superficialità e dall’eccessiva leggerezza.  

Esalta però l’arte come strumento di apprendimento ed eleva qui l’artista a unica figura capace di narrare davvero la vita. Non solo la letteratura e la pittura sono forme d’arte esemplari, ma più di tutto lo è la Poesia, ed elegge Cristo come sommo Poeta. Lui e Dio insieme, con la creazione dell’uomo, realizzano la più esemplare opera d’arte mai concepita.

È però attraverso il dolore che il Divino permette all’ individuo di amplificare il proprio sentire – la vista e l’udito non sono che canali capaci di indirizzare al cuore emozioni e pensieri, dilatandoli e rendendoli universo a sé, nonché patrimonio dell’umanità.   

Ma sebbene Cristo non abbia detto agli uomini: ‘Vivete per gli altri’ insegnò come non esistono differenze tra la vita altrui e la propria. In tal modo fece dono all’uomo di una personalità più grande, titanica. Dalla sua venuta, la storia di ogni singolo individuo è, o può diventare, la storia dell’uomo.

Quando lessi questo testo per la prima volta, nel lontano 1999, fu per me una scoperta. Non vi trovai qui solo il letterato, ma prima di tutto la persona, completamente esposta al giudizio del lettore. L’ho trovato un libro coraggioso, sia per la capacita di Oscar Wilde di raccontarsi completamente, con la solita ammaliante abilità di usare le parole in tutta la loro meraviglia, sia per essersi messo umilmente in discussione.

Le sue riflessioni potrebbero essere quelle di ognuno di noi che, di fronte all’improvvisa necessità di rimanere rinchiuso, si trova nell’inevitabile condizione di specchiarsi in sé stesso e di confrontarsi con la propria misera condizione di uomo.  

La solitudine e il silenzio, l’obbligo di restare tra quattro mura, favoriscono l’ascolto e l’amplificazione nell’ambiente di ogni vibrazione che si genera dentro.  

Sono, le sue, parole di forte attualità, un invito a non temere i momenti più bui ma, piuttosto, di usufruirne come spinta per elevarci spiritualmente. Oscar Wilde ci ha offerto opere moderne e dotate di una forza comunicativa che vince i limiti delle mode e del tempo che passa. Il “De Profundis” ne è una dimostrazione straordinaria: intensa e ricca di profonda umanità esalta il potere e il valore della parola, in questo periodo storico in cui questa pare perdere purtroppo un po’ del suo smalto. È però grazie ad opere come questa che la letteratura rivendica il suo potere, ricordando l’eternità dei suoi contenuti e quanto dirompente sia la sua forza educativa.

Sperando vivamente di aver in qualche modo sollecitato il vostro interesse, vi invito a prendere in considerazione questo libro per le vostre prossime letture. Nel contempo vi saluto caldamente e vi do appuntamento alla prossima recensione sul nostro amatissimo blog.  

Il nostro giudizio:

TramaVoto 5

StileVoto 5

PiacevolezzaVoto 5

Voto finaleVoto 5

oscar Wilde

Oscar Wilde nasce a Dublino nel 1854. Poeta, romanziere, commediografo, è il più importante scrittore dell’epoca vittoriana. Nel 1895, al culmine della fama, venne condannato per omosessualità a due anni di carcere duro: esperienza terribile e infamante che lo avrebbe segnato indelebilmente per il resto della vita. Morì nel 1900. Tra i titoli della sua variegata produzione si annoverano alcuni titoli particolarmente famosi: oltre al De ProfundisIl Ritratto di Dorian GrayIl fantasma di CantervilleL’importanza di chiamarsi Ernesto, Un marito ideale.