AMARSI A VERONA

di R. C. Unison

Amarsi a Verona di R. C. Unison
Genere: Rosa
Editore: YOUCANPRINT Self-Publishing
Pagine: 354
Edizione: novembre 2018

a cura di Manuela Morana

Cari lettori oggi vi condurrò in una delle città più magiche e romantiche del mondo! In “Amarsi a Verona” potrete percorrere insieme a Carlotta e a Patrick le vie che portano al cuore e che a volte permettono di incontrare il vero amore anche dove era impensabile che succedesse.

Sinossi

Verona, patria di Romeo e Giulietta, è anche la città di Carlotta. Ma Carlotta scappa via da Verona, da un amore oppressivo e dalla madre Linda, che si è rifatta una famiglia. Per costruirsi una nuova vita, va dal padre Jacques, a Ginevra. Ma Linda si ammala gravemente e chiede aiuto alla figlia che è costretta a tornare a Verona per stare vicino alla madre e ai due fratelli più piccoli, Federico e Filippo.
Anche Patrick lascia la sua città, Ginevra, per seguire il suo sogno di diventare architetto. Studia a Losanna, vive un amore burrascoso e poi, chiusa la sua relazione, va a lavorare ad Amsterdam. Dopo qualche tempo l’azienda per cui lavora gli propone di seguire la costruzione di nuove residenze nei dintorni di Verona…
Questa città fa da cornice all’incontro tra Carlotta e Patrick, che devono superare l’ostacolo delle loro paure interiori, per imparare ad amare. E questa è anche la storia di altri personaggi: Monique, nuova compagna di Jacques; Logan, collega di Patrick; Antoinette, nuova amica di Linda… e poi Nestor, Aline, Suzanne e del loro rapporto con Verona, Città dell’Amore.

Recensione

Due doganieri si avvicinarono e chiesero i documenti. Quello più giovane si rivolse a Carlotta che consegnò il suo passaporto italosvizzero. Lui aveva guardato prima lei, una bella ragazza con i capelli biondo scuro e la faccia pulita, poi il documento quindi, con un’espressione del tipo: “come, vai via dal paradiso?” chiese:
-Lascia la Svizzera? –
-Oui… – aveva risposto d’istinto lei ma poi si era subito corretta proseguendo in italiano: -No… vado a stare per un po’ da mia madre, non sta troppo bene. –
-A Milano…? –
-No, proseguo per Verona. –
-Allora, bentornata in Italia… – fu l’augurio del giovane mentre le restituiva il passaporto sorridendo.
-Grazie. – aveva risposto lei riservata.

È così che inizia “Amarsi a Verona”, siamo su un treno che torna in Italia ed è lì che incontriamo per la prima volta la nostra protagonista, Carlotta, lei ancora non lo sa ma questo ritorno cambierà per sempre la sua vita.

Patrick, invece, è il nostro protagonista maschile, ha alle spalle una famiglia, soprattutto un padre in realtà, che voleva decidere del suo futuro e che non ha reagito bene quando ha deciso di fare di testa sua e provare ad essere felice.
Lui ci saluta per la prima volta da sopra un aereo che da Amsterdam lo riporta a Ginevra, lì vede un’assistente di volo che gli ricorda incredibilmente la sua ex fidanzata, Estelle.

L’aereo si stava dirigendo sulla via di rullaggio dell’aeroporto di Amsterdam e ci avrebbe messo un’ora e mezza a raggiungere Ginevra.
[…]
Si chiese se era stato il suo inconscio che si ribellava all’idea di tornare a casa a fargli incontrare tutta una serie di intoppi tanto che aveva rischiato di perdere l’aereo su cui aveva fortunatamente trovato l’ultimo posto a prezzo scontatissimo. Forse perché era domenica 8 dicembre e quindi un giorno ancora lontano da Natale?

Infine ecco Verona, Città dell’Amore, che in questo romanzo, non è solo uno sfondo meraviglioso o un’ambientazione romantica, è la vera e assoluta protagonista!
Con i suoi paesaggi, i suoi monumenti e la sua magia rappresenta un punto di partenza ma anche il luogo odiato, vissuto e caro in cui inevitabilmente ritornare.
Ecco è un po’ questa la sostanza di “Amarsi a Verona”

Inizialmente pensavo che mi sarei trovata davanti dei modernissimi Romeo e Giulietta, ostacolati nel loro amore e disposti a sacrificarsi l’uno per l’altra, ma mai farsi ingannare dalle apparenze, qui nulla è scontato e un titolo a volte può ingannare.
Quest’opera in realtà è ricca di storie di vita e vicissitudini che coinvolgono Carlotta, Patrick, i loro vecchi amori, i loro amici e le loro famiglie.
L’autrice fa scorrere le vite di entrambi i nostri protagonisti in parallelo per buona parte del romanzo, analizzando fatti del passato, cercando di condividere quanti più particolari con il lettore, per condurlo, un passo per volta, al presente e quindi all’incontro tra i due.
La scrittura risulta semplice e scorrevole, i dialoghi leggeri e lineari permettono una lettura facile e ricca di dettagli che, a volte, inducono a distrarsi perdendosi nelle vicende dei vari personaggi.

Gli argomenti affrontati sono vari: il fallimento sia lavorativo sia matrimoniale che, inevitabilmente sfociano in una separazione; le scelte difficili e inaspettate che spesso la vita ci mette davanti; il complicato rapporto tra una madre esuberante e una figlia che non si sente mai totalmente accettata; la ferma volontà che soccombe alla fragilità della malattia; le delusioni d’amore e il conseguente timore di amare di nuovo, di fidarsi ancora di qualcuno; la paura di non essere abbastanza per la persona amata, per la propria famiglia o per entrambe e tanto altro ancora.

“Era anche una specie di percorso nel deserto, dove ogni individuo doveva fare i conti con le sue debolezze e scoprire nuove forze.”

Forse leggendo “Amarsi a Verona” si ha l’impressione che l’autrice a volte si dilunghi un pò troppo nel descrivere fatti secondari ma molto probabilmente è il suo modo per creare il giusto pathos e rendere ancora più desiderato l’epilogo finale.
I protagonisti a volte si smarriscono nella considerevole quantità di personaggi che compaiono in questo romanzo, vengono totalmente assorbiti dalle vicende delle persone che li circondano, sembrano quasi aver timore di prevalere sugli altri, di distaccarsi e puntare i riflettori su sé stessi e sulla loro storia d’amore.
Probabilmente è così perché questa non è solo la loro storia ma è la storia di tante persone, è una storia che parla di una bella fetta di umanità, della famiglia, dei valori, dell’essere costretti a fare qualcosa anche quando si vorrebbe fare altro.
Ci racconta di quello che si prova ad essere in un posto quando vorresti essere mille miglia lontano, di quello che si prova quando eri convinto di aver raggiunto un equilibrio e invece vedi che improvvisamente tutto intorno a te vacilla e minaccia di cadere al suolo.
“Amarsi a Verona” è un libro dolce e romantico che parla di davvero tante cose ma soprattutto parla d’amore e di seconde opportunità.
Frutto della penna di una scrittrice che già conoscevo (grazie ai suoi adorabili libri per bambini, che vi consiglio) e che ama raccontare storie ed emozioni con uno stile delicato e sincero questa nuova opera, dedicata ad un pubblico adulto, fa riflettere sull’importanza che alcune scelte hanno nella vita di tutti noi.

Agli inguaribili romantici, che vogliono fare un viaggio nella città dell’amore, auguro inoltre buona lettura citando i famosissimi versi dell’immenso William Shakespeare

Romeo: “Ella è una Capuleti! … Ah, duro prezzo ch’io sarò tratto a pagare per questo!
Do in pegno la mia vita a una nemica!”

Giulietta: “O unico mio amore,
scaturito dall’unico mio odio!
O sconosciuto, troppo presto visto
e troppo tardi, ahimè, riconosciuto
per quel che eri. O amore prodigioso,
ch’io debba amare un odiato nemico!”

Il nostro giudizio:


TramaVoto 3,5


StileVoto 4


PiacevolezzaVoto 4,5


CopertinaVoto 4


Voto finaleVoto 4

Si ringrazia l’autrice per averci cortesemente fornito il materiale.