UN DELITTO AVRÀ LUOGO

di   Agatha Christie

Un delitto avrà luogo di Agatha Christie
Genere: Giallo
Editore: Mondadori
Pagine: 238
Edizione: gennaio 2013

a cura di Pamela Mazzoni

Buongiorno a tutti, oggi parleremo di “Un delitto avrà luogo” di Agatha Christie, quarto romanzo con protagonista la tenera ma implacabile Miss Jane Marple. Questo personaggio, nato dalla penna della Christie nel 1930, è stato molto amato dalla sua creatrice, al contrario di Monsieur Hercule Poirot, che la scrittrice detestava.
Plasmato sulla nonna di Lady Christie, Miss Marple occupa un posto speciale nel cuore di tutti coloro che hanno avuto il piacere di conoscerla, attraverso i libri che la riguardano.
Attenzione però, dietro tanta dolcezza si nasconde una mente brillante e scaltra.
I criminali sono avvisati…

Sinossi

A Chipping Cleghorn, tranquillo villaggio della campagna inglese, la vita scorre monotona, scandita da avvenimenti di scarsa importanza subito registrati dal quotidiano locale, apprezzato soprattutto per la rubrica di annunci a pagamento.
Un bel giorno, in mezzo ai messaggi personali, ne compare uno insolito: «Un delitto avrà luogo venerdì 29 ottobre alle 18.30 a Little Paddocks. Si pregano gli amici di voler prendere nota di questo avvertimento che non sarà più ripetuto».
Questo programma viene effettivamente rispettato: alla presenza dei tanti curiosi accorsi a Little Paddocks pensando di partecipare a un gioco di società, infatti, qualcuno riesce a portare a termine un vero omicidio.
La polizia è sconcertata, incapace di risolvere il caso, tanto le modalità del crimine sono incredibili. Solo l’angelica Miss Marple, capitata come sempre al posto giusto nel momento giusto, riuscirà a venire capo del problema…

Recensione

“Un delitto avrà luogo”, pubblicato nel 1950, oltre che un giallo molto ben architettato, è un’acuta analisi di una società, soprattutto riguardo alla classe medio-borghese, che a cinque anni dalla fine della seconda guerra mondiale deve ancora fare i conti con lo sfaldamento del tenore di vita a cui era abituata.
Tra un baratto di cibarie, tessere annonarie, carbone frazionato, un tè in compagnia dei vicini, la vita scorre placida e piuttosto monotona nel villaggio di Chipping Cleghorn, nella campagna inglese. Uno dei momenti di svago più apprezzati dall’intera comunità, dato che il pettegolezzo è una buona arma contro la noia, è la lettura della colonna dei “Messaggi personali” il venerdì mattina sul giornale locale.
Ed è proprio tra questi che appare un annuncio quantomeno insolito:
“Un delitto avrà luogo venerdì 29 ottobre alle 18.30, a Little Paddocks. Si pregano gli amici di voler prendere nota di questo avvertimento che non sarà più ripetuto.” Proprietaria di Little Paddocks l’elegante Letitia Blacklock che ospita, a pagamento per aumentare le scarse entrate, alcune persone: la fatua e sbadata Bunny, vecchia amica devota e fedele; il giovane e scherzoso Patrick Simmons con la sorella Julia, cugini alla lontana della padrona di casa; la cuoca Mitzi, profuga con il vizio di infarcire ogni discorso di drammatica teatralità; ed infine la giardiniera Phillipa, giovane donna riservata ed enigmatica, rimasta sola con il figlio, dopo che il marito è scomparso.
Letitia, ignara di chi abbia scritto quello strano annuncio e pensando più ad uno scherzo di cattivo gusto, decide comunque di stare al gioco, ed organizza una festicciola, certa che i vicini accorreranno in massa, rosi dalla curiosità.
E così accade: alle 18.30 tutti presenti e tutti convinti di stare per assistere ad una rappresentazione divertente, con un finto delitto: un giovane, che poi scopriremo sconosciuto ai più, fa irruzione nella stanza dove sono tutti riuniti ed, al buio, rimbombano dei colpi di pistola. Ma l’omicidio sarà tutt’altro che una finzione: anche se gli spari sembrano essere diretti verso la padrona di casa, a morire è proprio il ragazzo.

“La signorina Blacklock era entrata nel raggio di luce che usciva dalla sala da pranzo e Dora Bunner proruppe in un gemito. Mitzi si lasciò sfuggire un altro strillo lacerante. – Il sangue, il sangue! – mormorò ansante. – Vi hanno sparato… signorina Blacklock. Morirete dissanguata. – – Non fare la stupida – sbottò la signorina Blacklock. – Non sono ferita! È solo un graffio all’orecchio -.”

Una scena assurda ed incredibile è quella che appare sotto gli occhi dei partecipanti, l’unica certezza è che qualcuno di loro vuole Letitia Blacklock morta. Ma chi e, soprattutto, perché uccidere una così cara donna? Il puzzle che si presenta di fronte all’abile e tenace ispettore Craddock, incaricato delle indagini, è di quelli difficili da ricostruire: tanti i presenti, altrettanti i sospettati. Tra ipotesi, interrogatori, segreti che vengono galla, altri omicidi, la trama si infittisce diventando sempre più intricata tanto che Craddock, suo malgrado, è costretto ad accettare l’aiuto di una vecchietta un po’ svampita, ospite nel villaggio presso amici, caldamente suggerita da un suo superiore.

“ – Temo che abbiate voluto dar retta, anche troppo, a sir Henry. Sir Henry è sempre troppo gentile. Tiene in eccessiva considerazione qualche piccola osservazione che posso aver fatto in passato. A dir la verità, non ho alcuna abilità specifica…assolutamente…al di fuori di una certa conoscenza della natura umana. La gente, a mio parere, ha la tendenza a essere troppo fiduciosa. Io invece temo di essere proprio il contrario e di pensare sempre il peggio. Non è un lato simpatico del mio carattere. Ma viene tanto spesso giustificato dagli avvenimenti…-“

Ed è così che fa il suo ingresso la cara ed adorabile Miss Jane Marple, e sarà grazie al suo formidabile intuito che la soluzione si paleserà in tutta la sua brutale efferatezza. La dolce, pacifica Miss Marple, amante del giardinaggio e del birdwatching, che dietro l’apparenza di tenera vecchietta dai candidi capelli e dai penetranti occhi azzurri nasconde un’intelligenza raffinata; un atteggiamento dimesso il suo, che trae in inganno e porta, volutamente, le persone a sottovalutarla, a crederla innocua. Miss Marple, come la sua creatrice, ha l’innata capacità di conoscere molto a fondo le sfaccettature dell’animo umano e gli abissi che può raggiungere. Il suo campionario umano è rappresentato dagli abitanti di St. Mary Mead, il villaggio dove abita, che lei osserva con attenzione e che associa, solo apparentemente in inutili discorsi senza senso, a fatti ed azioni compiute dalle persone che incontra. Perché, come dice l’arguta investigatrice dilettante “La natura umana è sempre la stessa”, non cambia, si ripete e non ha assolutamente il dono dell’originalità. Con il suo inconfondibile stile leggero e scorrevole, Agatha Christie tesse un abile intreccio, arricchito dai tanti personaggi, come sempre descritti minuziosamente al lettore, e ci conduce con mano esperta ed un ottimo ritmo all’inaspettato finale. E, come di consueto, Dame Christie non bara, disseminando gli indizi tra le pagine, come Pollicino con le sue briciole…sta a voi trovarle!

Il nostro giudizio:


TramaVoto 4,5


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