CAMBIARE L’ACQUA AI FIORI

di Valerie Perrin

“Cambiare l’acqua ai fiori” di Valerie Perrin
Genere: Narrativa straniera
Editore: Edizioni e/o
Pagine: 425
Edizione: 10 luglio 2019

a cura di Giulia Capacchietti

Cari lettori buon pomeriggio, oggi vi parlerò di “Cambiare l’acqua ai fiori” di Valerie Perrin.
Questo romanzo è comparso nella mia vita quasi per caso. Ho partecipato ad un gruppo di lettura dove era stato proposto questo libro, di cui non avevo mai sentito parlare, ma il titolo, la copertina, i colori così soffusi dell’immagine mi hanno incuriosita a tal punto da farmi decidere di leggerlo. Ed è stato amore a prima lettura, già dal primo capitolo!

Sinossi

Violette Toussaint è guardiana di un cimitero di una cittadina della Borgogna. Ricorda un po’ Renée, la protagonista dell’Eleganza del riccio, perché come lei nasconde dietro un’apparenza sciatta una grande personalità e una storia piena di misteri. Durante le visite ai loro cari, tante persone vengono a trovare nella sua casetta questa bella donna, solare, dal cuore grande, che ha sempre una parola gentile per tutti, è sempre pronta a offrire un caffè caldo o un cordiale.

Un giorno un poliziotto arrivato da Marsiglia si presenta con una strana richiesta: sua madre, recentemente scomparsa, ha espresso la volontà di essere sepolta in quel lontano paesino nella tomba di uno sconosciuto signore del posto. Da quel momento le cose prendono una piega inattesa, emergono legami fino allora taciuti tra vivi e morti e certe anime che parevano nere si rivelano luminose.

Recensione

In “Cambiare l’acqua ai fiori” conosciamo Violette già adulta, guardiana di un cimitero, lavoro particolare che ci verrà spiegato man mano che andiamo avanti nella lettura.
Lei stessa si descrive come segue:

“Mi chiamo Violette Toussaint. Facevo la guardiana di passaggio a livello, ora faccio la guardiana di cimitero. Assaporo la vita, la bevo a piccoli sorsi come un tè al gelsomino con un po’ di miele. E la sera, quando il cancello del cimitero è chiuso e la chiave appesa alla porta del bagno, sono in paradiso.”

“Cambiare l’acqua ai fiori” procede su più piani temporali, passato e presente che si intrecciano e ci raccontano la vita della protagonista.
Violette è solo una ragazzina quando conosce Philippe Toussaint, di cui si innamora follemente. La donna è stata abbandonata quando è nata ed è passata da una famiglia affidataria all’altra senza mai trovare l’affetto di cui ha bisogno. Quando conosce Philippe sogna di formare con lui quella famiglia che tanto le è mancata e dal loro amore nasce Leonine, che sarà il grande amore di Violette.
I due adulti diventano i guardiani di un passaggio a livello e trascorrono la loro vita tra il transito di un treno e l’altro, Philippe passando da un’avventura amorosa all’altra, e Violette dedicandosi completamente alla loro bambina.

“Mettere la mano nei capelli di un bambino è come camminare nelle foglie secche della foresta quando comincia la primavera”

Non tutto però va come deve andare, e tra ostacoli rappresentati dai genitori di Philippe, l’amicizia di Violette con Celia, conosciuta casualmente durante uno sciopero dei treni e che tanta importanza avrà nella vita della protagonista, purtroppo la tragedia è dietro l’angolo.
“Cambiare l’acqua ai fiori” è una storia dolcissima, di amore e di dolore, di amicizia e di forti legami. Ma è soprattutto una storia di vita, di dubbi e di tentativi di scoprire chi e perché ha dato il via agli eventi che hanno portato Violette a diventare la donna che abbiamo conosciuto.

“La morte comincia quando nessuno può più sognare di te”

Violette è una ragazza dolcissima che nella sua vita ha sofferto tantissimo ma che tanto sa dare agli altri proprio in virtù del suo passato. La conosciamo già adulta, e con dei flashback ad arte l’autrice ci fa conoscere anche il suo passato.
La storia si intreccia, e accanto a Violette ruotano tanti personaggi, alcuni di estrema importanza per la donna. Tra questi spicca Julien Seul, grazie al quale Violette troverà la forza di reagire.
Ma Violette, proprio perché ha sofferto tanto nella sua vita, ha una capacità empatica rara. La descrizione della sua capacità di rapportarsi con i parenti delle persone seppellite nel suo cimitero, della sua amicizia con i tre necrofori e con il parroco, della cura con cui si dedica alle tombe e ai fiori che coltiva, va a contribuire a dipingere un ritratto della donna tale che è impossibile non volerle bene.
E quando verrà svelato il suo segreto, il lettore non potrà non sentire una stretta al cuore e non potrà non lasciar scappare una lacrima.
I personaggi, tanti, di questo romanzo sono tutti molto ben delineati, pare quasi di conoscerli. Oltre a Violette e a Julien, il personaggio, assolutamente non di secondo piano, che più colpisce l’attenzione del lettore è Sasha, il vecchio guardiano del cimitero, con cui la ragazza instaurerà un rapporto di amicizia e di fiducia profondissimo. É un anziano signore, ed è colui che insegnerà a Violette il contatto catartico con la natura, il potere terapeutico dei fiori e dei tè.

“Il sacchetto di tè era sulla mensola gialla accanto alle teiere di ghisa. Ci aveva appiccicato sopra un’etichetta come quelle che si mettono sui quaderni dei bambini: Tè per Violette.”

Lo stile della Perrin è particolare. “Cambiare l’acqua ai fiori” non è una storia lineare, a causa dei continui flashback, ma nonostante ciò è molto semplice da seguire, grazie al linguaggio pacato e accattivante che l’autrice usa.
Il romanzo è uno di quelli che ti incantano. SI legge tutto di un fiato e si lasciano attraversare finché il lettore non si trova completamente immerso in esso tanto da immedesimarsi con i protagonisti al punto che, nel momento in cui la lettura termina, ci si sente orfani e Violette manca così come mancano le sue parole, i suoi gesti e i suoi fiori.
E dopo l’ultima parola del romanzo ancora capiterà al lettore di pensare ai protagonisti e a non riuscire a concentrarsi sulle cose quotidiane.

“Non riesco a concentrarmi sulle parole, peraltro belle, della canzone. Penso a Leonine e suo padre, penso a Nono che si sta mettendo il vestito da novello sposo e alla contessa de Darrieux che gli fa il nodo alla cravatta, penso a Eliane che è andata a correre nel giardino della sua padrona, Marianne Ferry, penso a Julien e Nathan che arriveranno tra meno di un’ora, penso alle loro braccia, al loro odore, al loro calore, penso a Gaston che cadrà sempre e che noi rialzeremo ogni volta, penso a Elvis che non ascolterà mai altro che canzoni di Elvis Presley”.



Il nostro giudizio:


TramaVoto 5


StileVoto 5


PiacevolezzaVoto 5


CopertinaVoto 5


Voto finaleVoto 5