CANTO DELLA PIANURA

di Kent Haruf

“Canto della pianura” di Kent Haruf
Genere: narrativa
Editore: NN Editore
Pagine: 301
Edizione: 19 novembre 2015

Cari lettori,
cominciamo il nostro viaggio con Kent Haruf da “Canto della pianura”, prima opera della “Trilogia della pianura” che ci porta a Holt. Buona lettura!

a cura di  Elide


Sinossi:

Con “Canto della pianura” si torna a Holt, dove Tom Guthrie insegna storia al liceo e da solo si occupa dei due figli piccoli, mentre la moglie passa le sue giornate al buio, chiusa in una stanza. Intanto Victoria Roubideaux a sedici anni scopre di essere incinta. Quando la madre la caccia di casa, la ragazza chiede aiuto a un’insegnante della scuola, Maggie Jones, e la sua storia si lega a quella dei vecchi fratelli McPheron, che da sempre vivono in solitudine dedicandosi all’allevamento di mucche e giumente. Come in “Benedizione”, le vite dei personaggi di Holt si intrecciano le une alle altre in un racconto corale di dignità, di rimpianti e d’amore. In particolare, in questo libro Kent Haruf rivolge la sua parola attenta e misurata al cominciare della vita. E ce la consegna come una gemma, pietra dura sfaccettata e preziosa, ma anche delicato germoglio.

Recensione:

«Ma tu cosa vuoi? Replicò. Ormai era alterato anche lui. Non penso che tu lo sappia. Vorrei che lo sapessi, ma non credo sia così. E questo non è che un altro esempio.»

Holt, Colorado Orientale. Holt con le sue campagne sabbiose e i suoi boschetti e le sue fattorie isolate su strade sterrate. Holt, luogo di tempo che scorre in un incedere che mai sembra fermarsi in quel susseguirsi di stagioni e malinconia. Tom Guthrie è insegnante di storia americana ed è solo a crescere Ike e Bobby di nove e dieci anni rispettivamente. Ella, la moglie affetta da una forma aggressiva di depressione, si trasferisce a Denver dalla sorella lasciando la famiglia. E come ogni mattina i bambini si accingono a consegnare i giornali al vicinato per poi recarsi a scuola. Victoria Roubideaux ha solo diciassette anni eppure nel suo grembo si cela un segreto pronto a macchiarne le sorti: è incinta. La sua condizione la porta a essere cacciata di casa dalla madre e a trovare ristoro presso i fratelli Mcpheron, Harold e Raymond, gli unici che sembrano essere disposti a volerla accogliere in quella fattoria fatta di campi e animali che gli consente di vivere. Conoscono soltanto del bestiame. Tra i tre si instaurerà un rapporto profondo fatto di solidarietà ed affetto.

Ed è proprio questa la sensazione preminente in quello che è il componimento di Kent Haruf intitolato “Canto della pianura”. Haruf ha il grande dono di riuscire a trasportare i suoi lettori in ogni opera per mano, passando di tematica in tematica e mutando altresì anche la propria scrittura così da rendersi congeniale a quel che viene narrato.

«Non sarà come fare una scampagnata parrocchiale. No, non lo sarà, disse Raymond. Ma tu alle scampagnate parrocchiali non ci sei mai andato, se non sbaglio»

In “Canto della pianura” – titolo originale “Plainsong”, ritroviamo quell’unicità e quella magia presente in ogni titolo e ritroviamo una dimensione nuove ove a prescindere dalle difficoltà a essere protagonisti sono le relazioni umane. Denominatore comune, la solitudine. Non deve dunque sorprendere quel senso di malinconia e isolamento che ritroveremo anche in “Benedizione”, non deve dunque sorprendere quella coralità che emerge a gran voce tanto da portare gli sguardi a rivolgersi verso il cielo.

Lo stile di “Canto della pianura” è libero, fluido, ampio, articolato, evocativo e musicale. I personaggi sono magistralmente descritti e vividi nella mente del lettore ma più che mai ciò che arriva sono le descrizioni dei luoghi che rendono tangibile quella sensazione di ricordo che accompagna passo passo.

A conclusione di “Canto della pianura” il lettore si sentirà pieno, carezzato e proverà una sensazione di dolcezza e pienezza indimenticabili.

Il nostro giudizio:
Stile:Voto 5/5
Trama:Voto 5/5
Piacevolezza:Voto 5/5
Copertina:Voto 5/5
Voto finale:Voto 5/5

KENT HARUF

Kent Haruf (1943-2014), scrittore americano, dopo la laurea alla Nebraska Wesleyan University ha insegnato inglese. Prima di dedicarsi alla scrittura ha svolto diversi lavori, come operaio, bracciante, bibliotecario. Grazie ai suoi romanzi, tutti ambientati nella fittizia cittadina di Holt, ha ricevuto diversi riconoscimenti, tra cui il Whiting Foundation Award e una menzione speciale dalla PEN/Hemingway Foundation. Con il romanzo Il canto della pianura è stato finalista al National Book Award, al Los Angeles Times Book Prize, e al New Yorker Book Award. Con Crepuscolo, secondo romanzo della Trilogia della Pianura, ha vinto il Colorado Book Award, mentre Benedizione è stato finalista al Folio Prize.