PENNE D’AUTORE, UNO SGUARDO SU: KENT HARUF

Carissimi lettori,
ben trovati alla nostra rubrica Penne D’autore!
Oggi e per l’intero mese di maggio vi intratterremo con uno scrittore a noi particolarmente caro e conosciuto in Italia grazie a NNEditore che ne ha pubblicato l’intera opera: Kent Haruf. Per chi di voi ha già letto i componimenti dell’autore il nostro sarà un viaggio rievocativo di una memoria nostalgica come i suoi libri, al contrario per chi ancora non ha avuto modo di conoscere degli scritti sarà un’occasione per avvicinarsi a una prosa che semplicemente non si dimentica. Buona lettura!

A cura di Elide

Chi era Kent Haruf? Cosa ha ispirato la sua scrittura? Come è arrivato a scrivere delle opere che oggi conosciamo e che difficilmente potremo dimenticare? Kent Haruf nasce nel 1943 a Pueblo, in Colorado, luogo dove i suoi stessi scritti trovano ambientazione nella cittadina immaginaria di Holt. Figlio di un pastore metodista e di una insegnante, Haruf si laurea nel 1955 presso la Nebraska Wesleyan University, college dove a sua volta insegnerà oltre che a portare avanti l’insegnamento dell’inglese anche in istituti scolastici di diverso ordine e grado.
Durante gli anni della Guerra in Vietnam presta il suo servizio in un ospedale di riabilitazione e in orfanotrofio essendo di fatto obiettore di coscienza e non condividendo le ragioni di quel conflitto. Durante gli anni della sua vita e prima ancora di diventare scrittore si avvicinerà a tante forme lavorative quali bracciante, operaio, assistente in una clinica riabilitativa e anche bibliotecario. Molto di quanto appreso durante gli anni di lavoro lo ritroviamo proprio nei personaggi e negli ambienti che colorano le pagine dei suoi lavori.

Sposatosi con Virginia Koon nel 1973 si trasferisce al fine di poter implementare il suo curriculum letterario. Continua anche a insegnare presso l’università ma è soltanto a quarantuno anni, ovvero nel 1984, che riesce a pubblicare la sua prima storia per la rivista letteraria Puerto del Sol. Questo primo lavoro viene anteceduto nel 1982 da un breve racconto che ne segnerà il passaggio definitivo alla scrittura.

Sempre nel 1984 viene pubblicato “Vincoli” (dal titolo originale “The Tie That Binds” e pubblicato in Italia soltanto dopo la pubblicazione de “La trilogia della pianura” e “Le nostre anime di notte” nel 2018) che riceve una menzione speciale dal PEN e che viene seguito nel 1990 dalla pubblicazione de “La strada di casa” edito da NN nel 2020 in piena ondata COVID-19. I primi due romanzi ricevono buone recensioni ma non vendono molto e Haruf ha pur sempre tre figli in età scolastica.

È soltanto a 56 anni con “Canto della pianura” (Plainsong) che il successo arriva e che Haruf raggiunge la notorietà. Nel 2004, in compagnia della seconda moglie, torna in Colorado ove scrive e pubblica “Crepuscolo” (Eventide), seconda opera che comporrà la “Trilogia della pianura”. Nel 2013 vede la luce l’ultimo volume intitolato “Benedizione” e in Italia pubblicato quale primo titolo della trilogia.

Kent Haruf si spegne il 30 novembre 2014 a causa di una malattia polmonare all’età di 71 anni. Postumo è stato pubblicato “Le nostre anime di notte”, lunga lettera d’addio, o lungo racconto, dedicato alla moglie al momento della scoperta della malattia.

I suoi libri sono caratterizzati da una prosa semplice, evocativa, musicale. Le sue opere sono un mix di malinconia, nostalgia, ma anche riflessione e introspezione. Ciascuna è capace di toccare le corde più intime del lettore e non delude le aspettative. In Italia curiosa è stata la scelta della pubblicazione da parte della casa editrice che non rispetta l’ordine canonico di scrittura quanto rappresenta una libera scelta editoriale.

Sarà un piacere poterle rivivere con voi.