CURIOSITÀ n°28- HANS CHRISTIAN ANDERSEN: OLTRE LE FIABE – seconda ed ultima PARTE

Un saluto a tutti i lettori! Carissimi lettori,
Bentrovati alla rubrica Curiosando in punta di libri, oggi ci addentreremo ancora tra alcune curiosità legate all’autore cui le Penne Irriverenti dedicano questo mese ed artefice di alcune delle più belle fiabe di tutti i tempi: Hans Christian Andersen.
Siete pronti? Allora iniziamo!


a cura di Pamela Mazzoni

Monumento ad Andersen a Central Park, New York – foto da Internet
Andersen è sì conosciutissimo per le sue fiabe (ne ha scritte 156!), ma è stato certamente uno scrittore poliedrico e molto prolifico, diciamo pure da record: nella biblioteca del Museo di Odense a lui dedicato è contenuta la sua opera omnia che, oltre alle suddette fiabe, comprende 14 romanzi, circa 50 testi drammatici, un migliaio di poesie nonché diari di viaggio, scritti umoristici e diversi articoli.

L’iconica statua della Sirenetta, ispirata all’omonima fiaba di Andersen, come tutti certamente sappiamo è il simbolo di Copenaghen dal 1913.
Carl Jacobsen, il creatore e produttore della birra danese Carlsberg, nel 1909 vide un balletto basato sulla fiaba, e ne rimase così colpito da commissionare la statua della protagonista allo scultore danese Edvard Eriksen.
Costui si ispirò a sua moglie per il corpo della Sirenetta, mentre il viso era quello di una modella. La statua, alta 1,25 m, che fa bella mostra di sé al porto di Copenaghen, è però solo una copia: l’originale è infatti gelosamente custodito dagli eredi di Eriksen.
foto da internet
Hans Christian Andersen aveva un talento particolare nel ritagliare la carta con un paio di forbici che si portava sempre dietro: dava così corpo ai personaggi che affollavano le innumerevoli storie partorite dalla sua fervida immaginazione e che amava raccontare spesso, specialmente ai bambini.
Addirittura sono circa un migliaio i ritagli ancora conservati presso il Museo di Odense, alcuni di essi molto grandi e complessi. Una volta creò per Amelie, la figlia di una coppia di amici, una bambolina di cartoncino, chiamata Augusta Snorifass; non pago, ritagliò anche 44 abitini intercambiabili. Adesso, tutto questo è esposto all’interno del Castello di Egeskov, non lontano dalla città natale di Andersen. Qui di seguito la bambolina Augusta Snorifass…
foto da internet
…ed una parte del suo guardaroba.
foto da internet
Sembra che Andersen avesse alcune fobie: per esempio si vocifera che nei suoi bagagli non mancasse mai una lunga corda, che doveva servire per fuggire dall’alloggio dove si trovava se mai fosse scoppiato un incendio. Inoltre era terrorizzato di essere creduto morto mentre dormiva, tanto che spesso si metteva un cartello dove specificava che stava solamente riposando.
Poco prima di morire, pare anche che avesse chiesto alla signora che l’ospitava di tagliargli un’arteria, dopo la sua morte, e di far incidere nella sua lapide la frase: «Non sono morto davvero».

Sempre relativamente al suo funerale, e scusate l’argomento poco allegro, pare che Andersen incaricasse un compositore di creare la musica per il triste evento, ma chiedendo espressamente che avesse un ritmo lento, come i passi dei suoi più appassionati lettori, i bambini. Questa infatti fu la sua richiesta al musicista: “La maggior parte delle persone che cammineranno dopo di me saranno bambini, quindi fai in modo di mantenere il tempo a piccoli passi.”


Terminano qui le curiosità su Hans Christian Andersen e, sempre con la speranza di avervi allietato, le Penne Irriverenti vi danno appuntamento alla rubrica Curiosando in punta di libri tra due settimane!