CAPELLI, LACRIME E ZANZARE

di Namwali Serpell

Capelli, lacrime e zanzare di Namwali Serpell
Genere:Narrativa
Editore:Fazi
Pagine:650 
Edizione:24 Giugno 2021

a cura di Rosa Zenone


Salve divoratori di libri alla ricerca di nuove e stimolanti letture, il libro che vi presentiamo è l’oggetto perfetto a cui rivolgersi,il pluripremiato Capelli, lacrime e zanzare di Namwali Serpell, che da oggi trovate in libreria; una saga familiare che vi intrappolerà e vi terrà col fiato sospeso, un romanzo che saprà conquistare anche i palati dai gusti più ricercati… Lasciatevi solleticare dalla curiosità e lasciatevi andare alla scoperta di questa straordinaria opera! Buona lettura!

Sinossi

1904. Sulle rive del fiume Zambesi, a poche miglia dalle maestose Cascate Vittoria, c’è un insediamento coloniale chiamato Old Drift. In una stanza fumosa dell’hotel dall’altra parte del fiume, un esploratore di nome Percy M. Clark, annebbiato dalla febbre, commette un errore che intreccia il destino di un albergatore italiano con quello di un garzone africano. Questo innesca un ciclo di inconsapevoli conseguenze che travolgono tre famiglie dello Zambia (una nera, una bianca, una mista) i cui membri si scontrano e s’incontrano nel corso del secolo, nel presente e oltre. Con il susseguirsi delle generazioni, le storie di queste famiglie – i loro trionfi, i loro errori, le perdite e le speranze – emergono attraverso un panorama di storia, fiaba, romanticismo e fantascienza. Da una donna ricoperta di peli a un’altra afflitta da una cascata infinita di lacrime, a storie d’amore proibite e ardenti storie politiche, a meraviglie tecnologiche nostrane come afronauti, microdroni e vaccini virali, questo romanzo è una testimonianza del nostro desiderio di creare e attraversare i confini e una meditazione sul lento e grandioso passare del tempo.

Recensione

Capelli, lacrime e zanzare è una saga familiare ove le vicissitudini dei personaggi si mescolano a quelle dello Zambia, ambientazione principale, in un rapporto di influenza reciproca.

La narrazione comincia dai primi del Novecento per arrivare ai giorni nostri e oltre, nell’arco del lungo tempo si assiste ai diversi cambiamenti della nazione, soprattutto politici: il colonialismo, il raggiungimento dell’indipendenza, dittatura e altre problematiche varie. È la storia di un paese sfruttato e che cerca di emanciparsi dalle potenze estere e dai loro interessi.

Diversi segmenti compongono l’opera nel suo toto, a mo’ del gioco Shangai il mutamento di ogni componente va a inficiare l’equilibrio generale e del singolo, in una lunga e secolare catena di azioni e reazioni.

“(…) la fortuna rovescia le vite come fa il temporale con le fronde di un albero.”

Tutto prende avvio attraverso la figura del colonialista Percy M. Clark, recatosi all’esplorazione delle Cascate Vittoria, un luogo simbolo e centrale nel romanzo. Per impulso dello stesso ha luogo una scena comica e rocambolesca che coinvolge un uomo italiano e un ragazzo africano: quella che appare come una mera casualità in realtà legherà i tre uomini e le generazioni successive più di quanto sia possibile pensare.

“E così raccontiamo un atto per volta: un passo alla volta, causa ed effetto, un fremito e un capitombolo dopo l’altro. Siate pazienti e ascoltate, niente fretta, niente paura, punto per punto delineiamo il dogma: errare è umano, e questa è la vostra condanna e la vostra gioia.”

Da tale prologo discende il romanzo che segue attraverso il passare degli anni tre famiglie, le cui vicende più volte si trovano intrecciate. Pian piano si delineano le parentele e le discendenze di ognuna di loro, si segue l’ estendersi dell’albero cronologico attraverso i capitoli suddivisi in: nonne, madri e figli, una scelta intelligente e che aiuta il lettore a orientarsi.

La saga coinvolge famiglie tra loro completamente diverse, una di origine italiana, un’altra africana e una terza inglese- africana. Esse differiscono non solo nell’etnia ma anche nei ceti sociali, ciò consente uno sguardo a tutto tondo della popolazione zambiana che mette in evidenza differenze e affinità.

Su uno sfondo reale si innestano storie per certi versi verosimili ma per altri che sfociano nel fantastico e nel prodigioso, è il caso di Sibilla ricoperta completamente di peli impossibili da estirpare o di Matha che non cessa mai di piangere. Due elementi la cui importanza è marcata dalla loro presenza nel titolo accanto a “zanzare”. Quest’ultime, richiamando la struttura della tragedia, intervengono in diversi inframezzi per illustrare e commentare le varie storie narrate. Una scelta curiosa che diverte ma che allo stesso tempo infonde anche una certa ansia e frenesia di saperne di più.

L’atmosfera è corredata di tinte forti, dietro i colori si sente sempre incombere una sorta di oscurità che potrebbe cambiare le carte in tavola. I personaggi sono tutti estremamente particolareggiati, soprattutto quelli femminili che hanno un ruolo di primo piano. Ognuno di loro ha una propria psicologia: idee, sogni, aspirazioni e amori li inducono in un moto perpetuo dove non vi è nulla di prevedibile e tutto può accadere. Le scelte della casualità quotidiana assumono la forma imponente del fato che si diverte a rimescolare le carte e a dettarne le conseguenze.

In Capelli, lacrime e zanzare ogni singola storia è coinvolgente di per sé ma tanto più se inquadrata nel macrocosmo narrativo che compone. Una lettura appassionante e che pagina dopo pagina non smette mai di stupire. Il linguaggio è accurato e scorrevole, suggestivo ancor più per l’uso di alcuni termini africani e di neologismi. Passato, presente e futuro si incatenano tra realismo e fantasia, fino a sfociare nella fantascienza, ne deriva un ibrido non solo piacevole ma che non perde di punto di vista mai la realtà dello Zambia e la precarietà delle condizioni umane.

Capelli, lacrime e zanzare sta allo Zambia come La casa degli spiriti sta al Cile, ambedue riescono a raccontare una nazione attraverso protagonisti indimenticabili.

Capelli, lacrime e zanzare è un romanzo degli errori, della fallibilità e dell’imperfezione umana, anche laddove occultata.

“Spiccate il volo troppo presto, volate troppo in alto e potreste perire nel sole calamitoso.”

Altre tematiche importanti che investono i personaggi sono la voglia di riscatto civile e politico, sentimenti e passioni, rapporto genitori- figli più o meno complicati, l’incontro tra culture diverse, il falso mito del progresso, le dinamiche del potere, la morte, la miseria e la malattia.

“Questo mondo non è abbastanza. (…) aveva sempre pensato che avrebbe raddrizzato il mondo (…).”

Namwali Serpell ha saputo creare un libro di carattere, emozionante, intrigante, riflessivo e coinvolgente: Capelli, lacrime e zanzare è destinato a rimanere sul podio delle grandi opere, di quelle immancabili nella libreria di ciascuno di noi.

“Forse è la stessa differenza di sempre. Le storie migliori sono quelle che alla fine ti parlano di te, che svelano l’enigma irrisolvibile.”

Il nostro giudizio:

TramaVoto 5/5

StileVoto 5/5

PiacevolezzaVoto 5/5

CopertinaVoto 5/5

Voto finaleVoto 5/5


NAMWALI Serpell

È una scrittrice dello Zambia che insegna presso l’Università di Harvard. Ha ricevuto il Rona Jaffe Foundation Writers’ Award nel 2011 ed è stata selezionata per Africa39, un progetto che mira a identificare i migliori scrittori africani under quaranta. Nel 2015 ha vinto il Caine Prize for African Writing. Capelli, lacrime e zanzare è il suo primo romanzo: fra i migliori libri dell’anno per testate come «The New York Times», «Time», «The Atlantic», le è valso numerosi premi e riconoscimenti, fra cui l’Arthur C. Clarke Award, l’Anisfield-Wolf Book Award, il Windham Campbell Literature Prize e il Grand Prix of Literary Associations.


Si ringrazia la casa editrice per aver gentilmente fornito il materiale