COME AGNELLI IN MEZZO AI LUPI

di Diego Pitea

“Come agnelli in mezzo ai lupi” di Diego Pitea
Editore: Altrevoci Edizioni
Genere: Thriller
Pagine: 400
Data di pubblicazione: 03/04/2023

Cari lettori,
Vi piacciono le storie enigmatiche e piene di mistero? Avete voglia di leggere qualcosa che non sia per nulla banale o scontato?
E allora oggi vi consigliamo l’affascinante thriller di Diego Pitea, “Come agnelli in mezzo ai lupi”.
Il commissario Marani e il criminologo Richard Dale ci porteranno in un’altra infinita e intensa avventura alla ricerca di un pericoloso assassino.
Buona lettura!

a cura di Rossana Bizzarro

Sinossi di COME AGNELLI IN MEZZO AI LUPI

Roma, 3 novembre.
Quando il commissario Marani entra nella Casa della Meridiana a Villa Borghese, si trova davanti una scena agghiacciante: il cadavere di un uomo giace incastrato all’interno di un’anfora e sulla fronte gli sono stati incisi tre simboli. La sensazione che quello sia l’inizio di un incubo diventa certezza quando all’Unità Anti Crimini Violenti arriva uno strano messaggio: un individuo che si fa chiamare Nemesis preannuncia un nuovo omicidio. Un edonista, il peggiore fra i serial killer. Richard Dale, il criminologo già protagonista delle vicende de La stanza delle illusioni, chiamato a indagare sul caso dall’amico commissario, dovrà districarsi nei meandri di un’indagine sempre più labirintica, fra messaggi criptati e immagini enigmatiche, in cui le certezze diverranno via via dubbi e alla fine della quale dovrà rispondere a una domanda all’apparenza senza risposta: dietro quegli omicidi c’è semplicemente un pazzo o si nasconde l’inganno di una mente geniale? È ciò che Dale dovrà scoprire, ingaggiando una sfida intellettuale con un acuto assassino, per risolvere una vicenda che evolverà in un incubo a occhi aperti.

Recensione

Enigmi, segni, indovinelli, vendetta e tanto, tanto mistero: sono questi gli ingredienti dell’appassionante, travolgente ed accattivante thriller del bravissimo Diego Pitea, “Come agnelli in mezzo ai lupi”.
È una storia che cattura la mente, che la rende schiava e succube della vicenda, è una continua ricerca di un colpevole e dunque, diventa difficile smettere di leggere, si sente il bisogno di andare avanti, di non lasciare nulla a metà, e soprattutto, di stare attenti al minimo particolare senza tralasciare niente.
Nulla è come sembra, tutti potrebbero essere la prossima vittima e, nello stesso tempo, il vero colpevole.

A fare da sfondo al libro c’è l’antica e stupenda Roma, città storica e misteriosa, incantevole e pericolosa, ammaliante e vendicativa.

Mentre il commissario Marani, detto “l’Orso”, sta combattendo una guerra interiore tra ciò che vorrebbe fare e cosa invece dovrebbe, un uomo viene ucciso brutalmente a Villa Borghese, nella Casa della Meridiana.
Ma non è tutto, perché sulla fronte gli sono stati incisi dei simboli che a primo impatto non portano a nulla.
Questo non è che l’inizio di un incubo e di uccisioni di cui il colpevole sembra invisibile. Inoltre, Nemesis, così si fa chiamare l’assassino, si diverte a mettere alla prova il commissario mandando in centrale foto di luoghi in cui avverranno i vari delitti.

L’unico in grado di poter risolvere questo complicato enigma è Richard Dale, il criminologo che già in passato ha collaborato con la polizia, risolvendo un caso apparentemente senza soluzioni.
Solo una mente geniale e difficile da comprendere e decifrare come quella di Dale può competere con una mente criminale e indemoniata come quella di Nemesis.
Ma chi si nasconde dietro queste morti brutali? E perché ci tiene tanto a rendere noto il luogo in cui agirà la prossima volta? Vuole essere preso o si tratta solo di una sfida a chi arriva prima?

Richard Dale e il commissario Marani, già conosciuti precedentemente, vengono analizzati e descritti in tutti i loro aspetti, soprattutto in quello psicologico e in quello emotivo.
In “Come agnelli in mezzo ai lupi” ritroviamo un commissario più preoccupato, non solo per le scelte che sarà costretto a prendere per sé stesso, ma anche per l’incolumità della sua squadra, dei suoi collaboratori, e più di una volta metterà al primo posto le emozioni e non il lavoro.

Richard Dale invece, ancora scosso dall’indagine precedente, vorrebbe tanto non farsi coinvolgere, ma quando si tratta di segni ed enigmi non riesce proprio a farne a meno, è come se fosse una sfida che non vuole assolutamente perdere.

Non poteva capire, nessuno poteva capire cosa provasse, pensò Richard. Per lui era come trovarsi davanti a un bel quadro, e un bel quadro lo si giudica solo per la bellezza, per le sensazioni che provoca, nient’altro. L’omicidio perfetto ha in sé tutti gli elementi delle opere d’arte: eccita, fa riflettere e appaga i sensi, ma solo quando viene risolto. Inutile prendere quel discorso, ormai si era abituato al fatto che le persone ragionavano in maniera differente.


I temi affrontati dall’autore sono vari: l’amicizia, la vendetta, la malattia, la menzogna, la paura di perdere chi si vuole bene, i dubbi.

Come sempre, lo stile di Diego Pitea è lineare e brillante, la sua scrittura scorrevole e diretta e il fatto che dia più di una volta la parola all’assassino, è un ottimo espediente per rendere la storia ancora più intrigante e coinvolgente.

Il nostro giudizio:


TramaVoto 5


StileVoto 5


PiacevolezzaVoto 5


CopertinaVoto 5


Voto finaleVoto 5



Si ringrazia l’autore per averci cortesemente fornito il materiale.