COSE CHE NON SI DICONO

di Emilio Ilardo

Cose che non si dicono di Emilio Ilardo
Editore: LFApublisher
Genere: Fumetti e manga
Pagine: 125
Edizione: 19 novembre 2020

Bentrovati a tutti i nostri lettori, oggi faremo un salto nel mondo del fantasy e della fantascienza con un libro che si è dimostrato una lettura molto piacevole, adatta sia ai ragazzi che agli adulti. L’autore Emilio Ilardo ci racconta una storia che fluttua leggera tra realtà e fantasia, tra detto e non detto, tra segreti da tenere nascosti ed incredibili verità.
Comunque, shhh parliamo piano e cerchiamo di non farci sentire in giro: queste sono tutte Cose che non si dicono
Buona lettura!

a cura di Pamela Mazzoni


Sinossi di COSE CHE NON SI DICONO

Campagna. Maria, disperata per la perdita del lavoro del marito, accetta di fare da cavia umana per arrivare a fine mese. L’esperimento ha un effetto collaterale inaspettato: la nascita di Marco, un bambino diverso, che all’età di due anni infila due lunghi chiodi nella presa della corrente restando illeso. Nel sud degli anni ’80, i supereroi non vanno di moda e a Marco viene insegnato che qualsiasi fatto straordinario deve essere tenuto segreto. Tutti i tentativi di proteggerlo, però, vanno a scontrarsi con le trame ben più fosche che hanno iniziato a tessersi e quando il bambino diventa un ragazzo una setta misteriosa tenta di rapirlo per i propri fini.

Recensione

Siamo negli anni 80 a Campagna, un sonnacchioso paesino del Sud, privo di grandi speranze.
Qui vivono Maria e Giuseppe, (la scelta dei nomi è evocativa e piuttosto calzante), una coppia di giovani già invecchiati nell’anima: lei, delusa dalla grigia vita matrimoniale e da colui che ha accanto, praticamente un estraneo; lui, un uomo che non vede oltre il proprio naso, frustrato dal veder miseramente svanire le sole due aspirazioni della vita, ovverosia il lavoro, visto che l’azienda dove lavorava ha chiuso i battenti, e l’allargamento della famiglia, dato che non arrivano figli causa la sterilità della moglie.
Con questi presupposti, è logico che la gravidanza di Maria, avvenuta dopo che sulla sua strada ha incrociato i fantomatici Laboratori Genoma e l’eccentrico dottor Stevenson, arriva come un fulmine a ciel sereno, alimentando a dismisura i pettegolezzi paesani, sussurrati a mezza voce: i nomi dei genitori potrebbero far pensare ironicamente ad un miracolo divino, ma sicuramente qui c’è un forte tanfo di bugie e di corna.

“«Signora, ho una notizia e spero sia bella per lei. Questa pancia, le nausee, non le sta succedendo nulla di male, lei è semplicemente incinta.»
«Dottore, io sono sterile e non… non ho rapporti con un uomo da anni. Io e lei sappiamo che questo deve avere a che fare con la cura. Con la cura che non doveva avere conseguenze e invece mi ritrovo con un bambino. Come posso spiegare questa cosa?
Come me la spiega lei?»”

L’onore va però preservato, ed i panni sporchi si lavano in famiglia, anche se Giuseppe guarderà sempre quel “figlio” con malcelato astio e piccata diffidenza.
Marco, questo il nome del bambino, dimostra sin da subito di avere delle strane particolarità che lo rendono diverso dagli altri, prerogativa che gli precluderà una normale vita sociale, dato che deve nascondere quello che è, far finta di nulla, perché certi fatti sono così straordinari che non si possono raccontare.

“Il suo aspetto lo rendeva un bambino piuttosto isolato, che aveva imparato cosa fosse la y prima ancora di conoscere il termine e ciò l’aveva portato a essere talvolta scontroso. Inoltre, l’emarginazione non era l’unico tarlo nella mente del bambinello, che sentiva di essere affetto anche da una strana forma di qualcosa che, se avesse conosciuto più parole, avrebbe chiamato meteoropatia.”

In Cose che non si dicono l’autore Emilio Ilardo gioca abilmente con radicati pregiudizi e con gli atteggiamenti di ipocrita superiorità e di illogica omertà verso tutto ciò che riteniamo diverso.
E lo fa immergendoci in un racconto che si muove con ritmo, più blando all’inizio poi via via sempre più incalzante, tra realtà, fantascienza e fantasy, ma che ci regala spunti di riflessione molto terreni.
Perché proprio questo è Cose che non si dicono, cioè il racconto di un sofferto percorso di crescita non canonico e piuttosto complicato, che vedrà Marco affrontare con coraggio e forza una pericolosa setta di esseri provenienti da un altro pianeta, licantropi e rischi di varia natura.
E grazie anche all’aiuto di due ragazzi speciali come lui, la combattiva Vera ed il burbero Pietro, ed al professore loro mentore, nonché ad un particolare braccialetto, Marco acquisirà coscienza di chi è davvero, risalendo alle sue origini e prendendo consapevolezza della sua vera identità.
In Cose che non si dicono, Emilio Ilardo ha intessuto una trama molto accattivante, in alcuni punti volutamente grottesca, narrata con stile semplice e leggero, ma piuttosto coinvolgente, accompagnandoci in un mondo lontano dal nostro e popolato da esseri che ci fanno paura perché tanto diversi da noi e quindi alieni ai nostri occhi, così assuefatti ad una stereotipata visione di quella che definiamo normalità.
Magari, però, lo stesso pensiero può essere speculare: per loro, forse, gli alieni siamo noi.
Quindi, qual è l’esatto concetto di diversità?

Il nostro giudizio:


TramaVoto 4


StileVoto 4


PiacevolezzaVoto 4


CopertinaVoto 4,5


Voto finaleVoto 4



Emilio Ilardo

Emilio Ilardo è nato a Napoli nel 1980.
Dopo aver frequentato la facoltà di lingue presso l’Orientale, ha iniziato a lavorare nel settore degli approvvigionamenti e ha girato il mondo, incontrando “popoli di libertà e popoli di amore”, in un lungo percorso con tappe in Medio Oriente e in Scandinavia.
Condivide la sua vita con una splendida moglie e due bambini meravigliosi.
Appassionato di libri, fantascienza e sport, ha partecipato alle raccolte di racconti Oltre, NASF 13 e I laghi dell’anima, inoltre ha collaborato con il quotidiano “Roma” e con il periodico “Il Faro”.
Un ringraziamento all’autore per il materiale gentilmente concessoci.