di Emilio Ilardo
Cose che non si dicono di Emilio Ilardo
Editore: LFApublisher
Genere: Fumetti e manga
Pagine: 125
Edizione: 19 novembre 2020
Comunque, shhh parliamo piano e cerchiamo di non farci sentire in giro: queste sono tutte Cose che non si dicono…
Buona lettura!
a cura di Pamela Mazzoni
Sinossi di COSE CHE NON SI DICONO
Recensione
Qui vivono Maria e Giuseppe, (la scelta dei nomi è evocativa e piuttosto calzante), una coppia di giovani già invecchiati nell’anima: lei, delusa dalla grigia vita matrimoniale e da colui che ha accanto, praticamente un estraneo; lui, un uomo che non vede oltre il proprio naso, frustrato dal veder miseramente svanire le sole due aspirazioni della vita, ovverosia il lavoro, visto che l’azienda dove lavorava ha chiuso i battenti, e l’allargamento della famiglia, dato che non arrivano figli causa la sterilità della moglie.
Con questi presupposti, è logico che la gravidanza di Maria, avvenuta dopo che sulla sua strada ha incrociato i fantomatici Laboratori Genoma e l’eccentrico dottor Stevenson, arriva come un fulmine a ciel sereno, alimentando a dismisura i pettegolezzi paesani, sussurrati a mezza voce: i nomi dei genitori potrebbero far pensare ironicamente ad un miracolo divino, ma sicuramente qui c’è un forte tanfo di bugie e di corna.
“«Signora, ho una notizia e spero sia bella per lei. Questa pancia, le nausee, non le sta succedendo nulla di male, lei è semplicemente incinta.»
«Dottore, io sono sterile e non… non ho rapporti con un uomo da anni. Io e lei sappiamo che questo deve avere a che fare con la cura. Con la cura che non doveva avere conseguenze e invece mi ritrovo con un bambino. Come posso spiegare questa cosa?
Come me la spiega lei?»”
Marco, questo il nome del bambino, dimostra sin da subito di avere delle strane particolarità che lo rendono diverso dagli altri, prerogativa che gli precluderà una normale vita sociale, dato che deve nascondere quello che è, far finta di nulla, perché certi fatti sono così straordinari che non si possono raccontare.
“Il suo aspetto lo rendeva un bambino piuttosto isolato, che aveva imparato cosa fosse la y prima ancora di conoscere il termine e ciò l’aveva portato a essere talvolta scontroso. Inoltre, l’emarginazione non era l’unico tarlo nella mente del bambinello, che sentiva di essere affetto anche da una strana forma di qualcosa che, se avesse conosciuto più parole, avrebbe chiamato meteoropatia.”
E lo fa immergendoci in un racconto che si muove con ritmo, più blando all’inizio poi via via sempre più incalzante, tra realtà, fantascienza e fantasy, ma che ci regala spunti di riflessione molto terreni.
Perché proprio questo è Cose che non si dicono, cioè il racconto di un sofferto percorso di crescita non canonico e piuttosto complicato, che vedrà Marco affrontare con coraggio e forza una pericolosa setta di esseri provenienti da un altro pianeta, licantropi e rischi di varia natura.
E grazie anche all’aiuto di due ragazzi speciali come lui, la combattiva Vera ed il burbero Pietro, ed al professore loro mentore, nonché ad un particolare braccialetto, Marco acquisirà coscienza di chi è davvero, risalendo alle sue origini e prendendo consapevolezza della sua vera identità.
In Cose che non si dicono, Emilio Ilardo ha intessuto una trama molto accattivante, in alcuni punti volutamente grottesca, narrata con stile semplice e leggero, ma piuttosto coinvolgente, accompagnandoci in un mondo lontano dal nostro e popolato da esseri che ci fanno paura perché tanto diversi da noi e quindi alieni ai nostri occhi, così assuefatti ad una stereotipata visione di quella che definiamo normalità.
Magari, però, lo stesso pensiero può essere speculare: per loro, forse, gli alieni siamo noi.
Quindi, qual è l’esatto concetto di diversità?
Il nostro giudizio:
Trama
Stile
Piacevolezza
Copertina
Voto finale
Emilio Ilardo
Dopo aver frequentato la facoltà di lingue presso l’Orientale, ha iniziato a lavorare nel settore degli approvvigionamenti e ha girato il mondo, incontrando “popoli di libertà e popoli di amore”, in un lungo percorso con tappe in Medio Oriente e in Scandinavia.
Condivide la sua vita con una splendida moglie e due bambini meravigliosi.
Appassionato di libri, fantascienza e sport, ha partecipato alle raccolte di racconti Oltre, NASF 13 e I laghi dell’anima, inoltre ha collaborato con il quotidiano “Roma” e con il periodico “Il Faro”.
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