Dantedì

FESTEGGIAMO DANTE ALIGHIERI

Dantedì

Particolare affresco di Luca Signorelli in Cappella di San Brizio nel Duomo di Orvieto

a cura di Samantha Ambroggi

Buonasera lettori! Oggi, 25 marzo 2020, si celebra per la prima volta il Dantedì, la giornata
dedicata a Dante Alighieri. Per via di tanti eventi annullati anche in Toscana, è un modo per
riscoprire insieme un grande scrittore e poeta simbolo della lingua e della cultura italiana.
Per tutta la giornata potete trovare sul web video con recite di terzine e flashmob seguendo
gli hashtag ufficiali #dantedí e #ioleggodante, assieme a tante altre interessanti iniziative indette. Gli studiosi hanno individuato questa data come inizio del viaggio ultraterreno della Divina Commedia. Ma perché proprio il 25 marzo 1300?

Secondo la maggior parte di loro sarebbe proprio in questo giorno che Dante si perde nella famosa selva oscura . Il viaggio si colloca nell’equinozio di primavera, quando il sole sorge e tramonta alla stessa ora in ogni parte del mondo segnando il momento della rinascita della natura. Inoltre l’opinione comune nel Medioevo era che i sei giorni della creazione fossero culminati proprio con l’equinozio di primavera. Tuttavia una percentuale di studiosi non è d’accordo nell’affermare questa interpretazione in quanto propenderebbero per l’ 8 di Aprile.
Poco importa a noi lettori l’esattezza della data, l’essenziale è riportare in auge la magnificenza delle sue opere. Sapere inoltre che questa giornata si festeggerà anche negli anni a venire, sarà oltretutto un modo per ricordare il periodo non facile che stiamo vivendo. Siamo allora tutti invitati a leggere Dante e i suoi versi. Noi Penne abbiamo deciso di omaggiarlo con un sonetto che crediamo si adatti perfettamente a questo momento particolare, in quanto il nostro desiderio ora sarebbe di poter stare vicino a tutte le persone a noi care. Ci farebbe piacere condividere con voi cari amici questo straordinario evento quindi,se volete, non esitate a commentare raccontandoci le vostre impressioni o i vostri pensieri. Grazie e…buon Dantedì a tutti!

Guido, i’ vorrei che tu e Lapo ed io

tratta dalla raccolta Rime

a cura di Iryna Ilkiv

Guido, i’ vorrei che tu e Lapo ed io
fossimo presi per incantamento,
e messi in un vasel ch’ad ogni vento
per mare andasse al voler vostro e mio,

sì che fortuna od altro tempo rio
non ci potesse dare impedimento,
anzi, vivendo sempre in un talento,
di stare insieme crescesse ’l disio.

E monna Vanna e monna Lagia poi
con quella ch’è sul numer de le trenta
con noi ponesse il buono incantatore:


e quivi ragionar sempre d’amore,
e ciascuna di lor fosse contenta,
sì come i’ credo che saremmo noi.

In questo sonetto Dante si rivolge a due amici, Guido Cavalcanti e Lapo Gianni, dichiarando loro il desiderio quasi di evasione dalla realtà.

Si figura, insieme ai suoi due cari amici, di essere preso come per incantesimo e messo in un vascello che, guidato dal desiderio suo e dei suoi compagni, andasse per mare con qualsiasi vento, cosicché né il vento tempestoso (fortuna- fortunale) o altro tempo sfavorevole possa loro ostacolare, ma che, vivendo essi la medesima volontà, possano aumentare il loro desiderio di stare insieme.

Successivamente desidera che anche le rispettive donne (donna Vanna, donna Lagia e quella che è sotto il numero trenta nella classifica delle donne più belle di Firenze, che non è Beatrice) fossero messe nel loro vascello dal buon mago (incantatore- mago Merlino si presume) in modo che, felici tanto quanto le loro donne, potessero tutti insieme parlare sempre di amore