DENTRO LA VITA

di Luciana Boccardi

Dentro la vita di Luciana Boccardi
Genere:Narrativa – Autobiografia
Editore: Fazi
Pagine: 350
Edizione:18 novembre 2021

Cari lettori oggi ho il piacere di presentarvi l’ultima uscita in casa Fazi Editore, parlo di “Dentro la vita” di Luciana Boccardi, il secondo volume di quello che si conferma essere un bellissimo romanzo autobiografico.
Sicuramente vi ricorderete la famiglia Crovato: due genitori provenienti da mondi profondamente diversi, una famiglia nata non senza difficoltà e poi, purtroppo, colpita da un destino infausto.
Se nel primo volume, dal titolo “La signorina Crovato”, abbiamo visto l’infanzia, l’adolescenza e la primissima maturità di Luciana, qui la ritroviamo giovane donna, ancora per certi versi ingenua ed innocente, e l’accompagniamo durante lo scorrere della sua vita, assistendo al raggiungimento di alcuni traguardi, alla nascita delle prime simpatie amorose e soprattutto soffermandoci sui suoi successi lavorativi e sullo svilupparsi delle sue amicizie.
Non perdetevi questo romanzo che vi trascinerà nel passato raccontandovi, non solo la vita di Luciana ma, un’importante pagina della storia italiana e, nello specifico, veneziana.
Buona lettura!

a cura di Manuela Morana

Sinossi di DENTRO LA VITA

Dopo il sorprendente esordio con La signorina Crovato, Luciana Boccardi torna con la sua personalissima storia familiare, interamente ambientata a Venezia.

Un testo di grande forza basato sull’esperienza di una vita.

La signorina Crovato è diventata grande. Adesso lavora stabilmente per la Biennale organizzando le principali manifestazioni culturali della città. Negli uffici di Ca’ Giustinian, oltre a sbrigare il lavoro pratico, ha il privilegio di respirare l’atmosfera che la circonda e l’eleganza di chi le sta accanto. Grazie agli incontri con personaggi del teatro e della musica, Luciana impara a coltivare la spinta vitale e ad affinare il suo carattere bilanciandoli con un atteggiamento di sana umiltà e un’incessante voglia di migliorarsi.
Intanto, nella sua vita privata, la morte dell’amatissimo padre porta con sé inevitabili conseguenze. Luciana decide di sposarsi per salvare una situazione diventata insostenibile ma, in seguito a questi avvenimenti, è costretta a lasciare la Biennale.
Grazie alla sua tenacia e a un pizzico di fortuna, però, trova subito lavoro a Parigi e intanto inizia a scrivere. Con un racconto, vince a sorpresa un concorso letterario importante e il traguardo inaspettato le offre l’occasione di firmare i primi pezzi per il giornale della sua città occupandosi di moda, un incarico che le aprirà le porte di un mondo del tutto sconosciuto ed eccitante. Cambia l’universo nel quale si muove Luciana, ex signorina Crovato, e nel frattempo arriva un figlio a imporre scelte impegnative: di vita, d’amore, di responsabilità.
Un tuffo nella vita adulta che racconta l’evoluzione della protagonista da semplice “signorina” a donna combattiva e capace, oltre che stimata giornalista di moda.

Recensione

Luciana è la protagonista di “Dentro la vita”, abbiamo già cominciato ad apprezzarla e ad amarla nel primo volume della serie dal titolo “La signorina Crovato”, se vi siete persi la nostra recensione potete trovarla a questo link. Luciana sin da piccolissima si è resa conto che la sua vita non sarebbe stata affatto semplice, l’incidente che ha cambiato per sempre la sorte di suo padre Raul, e di conseguenza quella dell’intera famiglia, l’ha segnata e ha segnato anche il suo destino: nessuno spazio per un’infanzia spensierata e piena di giochi per la nostra piccola signorina Crovato che sin da piccolissima ha dovuto rimboccarsi le maniche e darsi da fare facendo mille lavori diversi passa dal governare le bestie all’improvvisarsi apprendista parrucchiera, dal lavorare in una panetteria a ricamare le borsette e tantissime altre cose mentre la notte si esercita per diventare dattilografa nella speranza di trovare un posto fisso.

Quando la incontriamo per la prima volta all’inizio di questo secondo volume sembra proprio che Luciana ce l’abbia fatta, ha finalmente un lavoro che le piace moltissimo e che fa con il massimo impegno, la massima serietà e una devozione davvero ammirevole. Inoltre sin dalle primissime battute percepiamo l’infinita bontà d’animo di questa giovane donna, che ha appena donato il sangue (anche se le sue condizioni di salute non sono proprio quelle ideali per essere farlo) proprio per ritornare al prossimo un po’ del bene che lei ha ricevuto.

Si trattava di una specie di ex voto, offerto a chissà chi, per ricambiare il bene che avevo ricevuto. Era una consuetudine dovuta forse alle superstizioni di mia nonna Gina, che prima di andare a scuola mi appuntava sempre sulla maglietta della salute, ben nascosti, sacchetti e bustine pieni di sabbia (polvere magica di Santa Rita o Sant’Osvaldo, o qualche altro santo del paradiso).
Io non ero né superstiziosa né religiosa e, come mio padre, mi ritenevo libera da ogni credo: ma quell’esigenza tornava a farsi viva ogni volta che mi succedeva qualcosa di bello. Sì, volevo restituire il bene, pur non credendo in Dio o nella Provvidenza.
Dopotutto, la mia infanzia era stata segnata da un susseguirsi di eventi infausti, primo fra tutti l’incendio che aveva tolto la vista al mio papà; l’indigenza che ci aveva tormentato in quegli anni, costringendomi ad allontanarmi da casa, mi era sembrata un’ingiustizia inspiegabile.
Ma ora che finalmente avevo trovato un lavoro – per giunta bellissimo – sentivo il bisogno di “restituire” quel favore alla vita.


L’indigenza e la lotta per ottenere uno stile di vita dignitoso accompagnano da moltissimi anni la nostra protagonista ma nonostante ciò lei non si arrende mai, non prova vergogna per la sua condizione e non risponde alle provocazioni di alcune sue colleghe snob e completamente prive di un qualsivoglia tipo di empatia e compassione.
Luciana cerca sempre di trovare il buono in ogni situazione, invece di disperarsi per ciò che le manca è grata di quel poco che ha e lo celebra con gioia sincera.

Ferrari mi aveva detto che l’abbigliamento era a discrezione di ognuna: se volevo il grembiule, quindi, nulla da eccepire. Inoltre, per il mio compleanno, mamma e nonna mi avevano fatto un regalo incredibile: cinque pettorine, ognuna di colore o motivo diverso, in seta, in cotone e in lana, che avrei potuto applicare a mio piacimento per far credere che sotto al grembiule ci fosse un vestito importante.
Erano dei rettangoli che si potevano fissare con due piccoli aghi di sicurezza negli angoli in alto: si appuntavano su un maglioncino qualsiasi – d’estate direttamente sulla canottiera – e quando chiudevi l’ultimo bottone del grembiule si intravedeva quel tessuto bellissimo, che consentiva di fare un figurone!


Questa storia può considerarsi, a mio modesto parere, una vera e propria saga familiare perché, sebbene la protagonista indiscussa sia Luciana, tutti i membri della famiglia Crovato rivestono un’importanza fondamentale all’interno di questa storia.
Il padre, Raul, dopo essere diventato cieco e incapace di mantenere la sua famiglia ha sviluppato seri problemi di alcolismo che spesso sfocia in violenza e maltrattamenti nei confronti della moglie che però subisce in silenzio e diventa ogni giorno sempre più spenta e triste.
Giorgio, il fratellino di Luciana sta crescendo, va bene a scuola e sogna di andare all’università e diventare un gran ingegnere, sua madre purtroppo però non fa nulla per smorzare i sogni del ragazzino. Luciana si preoccupa molto di questa cosa e cerca di far capire alla madre e al fratello che sarebbe meglio se anche lui, una volta finita la scuola, si trovasse un buon lavoro e cominciasse ad aiutare la famiglia, ma qualsiasi suo tentativo viene lasciato cadere nel vuoto e anzi riceve anche una frase nient’affatto carina da parte della madre che ci mostra uno dei pochi momenti durante i quali persino la sempre positiva Luciana accusa il colpo e ci resta sinceramente male.

Il senso del dovere di Luciana e la sua devozione nei confronti della famiglia sono veramente degni di infinita stima e ammirazione anche se a volte hanno suscitato in me un piccolo moto di ribellione e di rabbia.
Non è giusto vedere come la protagonista di “Dentro la vita” sia disposta a tutto per contribuire alle spese familiari, chiedendo anticipi sulla paga o più spesso “ammazzandosi” letteralmente di lavoro, arrivando anche a farne più di uno in contemporanea, rinunciando persino ai sabati sere e alle domeniche, a volte addirittura alle nottate di sonno pur di portare a casa più soldi possibile, pagare le cure mediche del padre, saldare gli arretrati dell’affitto per evitare lo sfratto e racimolare anche i soldi per far installare il primo telefono in casa Crovato mentre gli altri membri della famiglia sembrano tutti abbastanza incapaci di provvedere a se stessi, disinteressati a farlo e soprattutto molto egoisti.

“Dentro la vita” rappresenta uno spaccato eccezionale della storia italiana, ci parla di avvenimenti storici importanti e ce li fa rivivere trasportandoci indietro attraverso il tempo e i luoghi raccontandoci la vita all’interno della famosissima Biennale di Venezia nella quale Luciana ha lavorato per diverso tempo con la dedizione che la contraddistingue. Dai racconti di questo periodo traspare un bellissimo orgoglio italiano/veneziano, la soluzione delle gondole proposta dalla protagonista si rivela infatti migliore rispetto a quella dei motoscafi perorata da chi si credeva migliore e più competente di tutti, il lavoro delle maestranze veneziane salva la prima di uno spettacolo organizzato dagli americani che però senza il provvidenziale intervento dei lavoratori italiani avrebbero dovuto annullare la prima quando il teatro era già gremito di gente.
Piccoli semplici episodi che però fanno percepire tutto l’amore verso la propria terra e ci ricordano che non dobbiamo mai pensare che gli altri siano migliori di noi solo in base ai pregiudizi che li accompagnano.

La vita di Luciana continua, la morte del padre è uno di quei momenti che rappresenta uno snodo cruciale nella vita di ognuno e forse soprattutto nella sua perché nonostante le molte mancanze del padre, nonostante i suoi modi bruschi nei confronti della madre la nostra protagonista non aveva mai smesso di voler molto bene a suo padre e tendeva a perdonargli sempre tutto.
Con la morte del padre la vita di Luciana cambia radicalmente, deve sposarsi per uscire da una spiacevole situazione di stallo e acconsente a prendere per marito Virgilio, un caro amico, una persona simpatica e per bene, capace di farla ridere, un uomo che c’è sempre stato per lei e del quale sa che può fidarsi. Certo non è proprio quello che può definirsi un matrimonio d’amore ma in fondo non è nemmeno l’opzione peggiore che poteva capitarle.

Molte altre vicende si susseguiranno nella vita di Luciana, ulteriori lavori da cambiare, città da scoprire, concorsi letterari da vincere, nuovi ambiti da esplorare, amori e affetti, momenti felici e altri tristi, nascite, trionfi e sconfitte che ci porteranno a quello che è un finale aperto che ci lascia con la curiosità di sapere cosa ancora dovrà succedere nella vita della meravigliosa Luciana Crovato, donna forte e indomita, aperta e controcorrente in molti modi di pensare e in molte delle scelte che ha fatto e sicuramente uno dei personaggi più belli e potenti che ho incontrato in anni di letture.

“Dentro la vita” è la meravigliosa storia di una ragazza che diventa una donna, è espressa in termini semplici ma estremamente veri, leggere questo libro è un’esperienza assolutamente da non perdere, lo stile di Luciana Boccardi è capace di farti immedesimare al punto che ti senti un tutt’uno con la storia, ogni personaggio viene raccontato e caratterizzato con significativi aggettivi e accurate descrizioni del loro modo di essere e parlare al punto che sembra di essere lì con loro a partecipare ai dialoghi. Bellissimi anche gli scorci della meravigliosa Venezia descritta con tanto amore e talmente bene che si riesce perfettamente a ritrovarsela davanti agli occhi in tutto il suo splendore.
Non perdetevi assolutamente questo vero e proprio gioiellino edito dalla Fazi Editore perché è davvero uno dei libri più belli che ho letto in questo 2021!

Il nostro giudizio:


TramaVoto 4


StileVoto 4,5


PiacevolezzaVoto 4,5


CopertinaVoto 4


Voto finaleVoto 4,5

Luciana Boccardi

Luciana Boccardi nata a Venezia in una famiglia di musicisti, ha lavorato per anni alla Biennale partecipando all’organizzazione dei più importanti festival di musica e teatro. Giornalista, studiosa di moda e di costume, è stata per decenni – ed è tuttora – la firma di riferimento per la moda de «Il Gazzettino». Nel 2021, per Fazi Editore, ha pubblicato La signorina Crovato, con grande successo di critica e di pubblico.
Si ringrazia la casa editrice per averci cortesemente fornito il materiale.