di Alessandro Cannavale
Benvenuti al nostro appuntamento con la poesia.
Oggi proponiamo la recensione di questa affascinante raccolta poetica: Il sarto dei piccoli strappi di Alessandro Cannavale
Buona Lettura!
a cura di Elisa Mazza
Sinossi
Recensione
“Il cielo si strofina addosso un abito nuovo di stelle.
Nutro fiducia nel guizzo,
Il lampo inatteso di genio:
capire per un solo istante
come il vento si faccia pelle,
scrivendo i nostri destini
su granelli di astri lontani.”
Cit.27
Probabilmente lo stesso cammino dipinto da Antonio Bonatesta in uno dei suoi vividi quadri, scorci osservatori che accompagnano il testo.
“Il Sole cade nel cielo facendosi carne rossa.
Il rito che si consuma
trova la sua cattedrale
sulla chioma di un pino.
Il mio sangue brucia
in questa zolla di terra
sul sale di due mari:
ho scelto di credere
alle parole di una sirena.”
Cit. 54
“Da bambino sempre ho cercato
miracoli
nella sete delle crepe:
rompevo l’incanto,
alzando le zolle:
non tutto il bene
però, cerca la luce.”
Cit. 95
Regredire. Liberarsi. Aggiustare ciò che è (ma non sembra) rotto.
Percepire il respiro della terra, l’odore del mare e quel famoso imperscrutabile ignoto che è finalmente arrivato o non è mai andato via.
Sentendo il pensiero di Cannavale calzante col mio e con uno stile dello scritto trascendentale, profondo, Il sarto dei piccoli strappi irradia il suo significato con forza ma anche altrettanta dolcezza…
Quanta bellezza risiede in un’imperfezione?
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