REVIEW PARTY: LA VOCE DELL’INNOCENZA

di Carmen Weiz

La voce dell’Innocenza di Carmen Weiz
Editore: Edizioni Quest
Genere: Romance
Pagine: 418
Edizione: 27 Gennaio 2021

Cari amici lettori,
eccoci qui con il terzo capitolo della Serie Swiss Legends della talentuosa Carmen Weiz, La voce dell’innocenza.
Come sempre, l’autrice vi terrà incollati alle pagine che lo compongono, permettendovi di conoscere la cultura e la religione di comunità molto diverse da noi, ovvero quelle degli Amish.
L’agente Sophie Nowack avrà a che fare con una nuova difficile e pericolosa missione, e il nemico sarà davvero spietato.
Che aspettate? Correte a leggere La voce dell’innocenza!

Buona lettura!

Sinossi di LA VOCE DELL’INNOCENZA

Ognuno di noi ha un lato oscuro, che resta un mistero per tutti gli altri…


L’agente speciale delle forze dell’ordine svizzere Sophie Nowack (“La bellezza del male”) viene chiamata per lavorare come infiltrato in una comunità religiosa nel cuore della Foresta Nera.
I luoghi sacri possono diventare un covo per il male? E le guide spirituali possono essere portatori di dolore? Può nascondersi, al loro interno, un gruppo terroristico alla ricerca di nuove reclute?
Seguendo una pista basata su alcuni racconti frammentari provenienti da un testimone, Aiden, un giovane ragazzo trovato in fin di vita, l’agente Nowack, in collaborazione con l’Agenzia, inizia a indagare.
Come si può risolvere un caso quando si hanno pochi elementi, nessun movente e un sospetto, in apparenza, “insospettabile”?
Sotto l’assedio di un assalitore sconosciuto, nonché dei suoi demoni, Sophie inizia a scavare a fondo nel caso solo per scoprire le prove di un’atrocità inimmaginabile, una pletora di segreti sepolti da tempo in una delle comunità. Mano a mano che l’ossessione di Sophie per il caso cresce, aumenta anche la sua determinazione a consegnare il criminale alla giustizia, anche se questo significherebbe mettere la sua vita in pericolo…
Il silenzio delle comunità è il risultato del dogma della religione? Oppure questo gruppo di persone, all’apparenza pacifiche e religiose, stanno cospirando per nascondere una verità di cui nessuno sembra essere a conoscenza?

Carmen Weiz torna con un nuovo libro della serie Swiss Legends, un thriller poliziesco dalle sfumature romance, che sullo sfondo ha una delle foreste più belle e mistiche di tutta Europa: la Foresta Nera…

Riuscirà Sophie a mettere insieme tutti i pezzi di questo sinistro puzzle in tempo per salvare la comunità da un destino devastante? O si ritroverà bloccata in una lotta all’ultimo sangue contro un maniaco spietato?

Recensione di LA VOCE DELL’INNOCENZA

“Prima di uscire lanciai un’ultima occhiata alla stanza, nel tentativo di cogliere qualche frammento del mondo reale, ma ormai era troppo tardi.
Sophie Nowack era già diventata soltanto un vago ricordo, assopitasi nell’arco di un momento.”


Sophie: forte, coraggiosa, una vera guerriera, sempre pronta a combattere contro il male e le ombre che oscurano la sua anima, in continua lotta contro i più pericoloso assassini e le voci che continuamente le danno il tormento.
Una donna come poche, con una forza interiore incredibile e restia a mostrare la sua parte più fragile, quella che solo in pochi conoscono davvero e che si ostina a tenere segreta.
Bella e irraggiungibile, determinata a non lasciarsi andare a qualsiasi sentimento o emozione che possano ostacolare il suo lavoro, soddisfatta del suo operato e dei suoi successi, ma delusa dalla vita.

“Quale paragone con la mia vita… Luce e ombra si danno battaglia in continuazione…
Quale sentiero devo seguire?”


Questa è Sophie, a mio avviso, il miglior personaggio idealizzato e costruito dalla bravissima Carmen Weiz, che ci stupisce ogni volta con le sue storie sorprendenti, appassionanti e soprattutto coinvolgenti.
In La voce dell’innocenza”, terzo volume della Serie Swiss Legends, il lettore impara a conoscere meglio la protagonista e a comprendere anche il perché del suo atteggiamento avventato e ribelle, allergico a qualsiasi imposizione e regola.
Sophie non si lascia spaventare da nulla, prima di pensare alla sua stessa vita, pensa a quella degli altri, non ha paura di morire, il suo unico obiettivo è riuscire a mettere in salvo gli innocenti.

“Fui invasa da una piacevole sensazione. Era in quei momenti che avevo la certezza di fare il lavoro giusto, le missioni che amavo di più e sentii, come ogni volta, la magnifica sensazione di aver ripulito il mondo da creature immonde.”


In questo capitolo però, assistiamo a una sorta di suo cambiamento interiore, a qualcosa che sembra essere vicino ad una consapevolezza delle proprie debolezze. È un viaggio all’interno di se stessa quello che Sophie intraprende, ma non sempre accetta ciò che le si pone davanti, ha come paura di vedersi per quella che è, non abbassa mai la guardia, non si rilassa mai completamente, però è più consapevole delle proprie emozioni.
Nel momento in cui sembra quasi distruggere quel muro algido che si è costruita intorno, dando così retta al suo cuore piuttosto che alla sua mente, ecco che qualcosa la ferisce e tutta la freddezza e l’indifferenza per ciò che la circonda ritorna prepotentemente, rendendola sicura e certa di una cosa: ciò che conta davvero per lei è solo il suo lavoro, non c’è spazio per i sentimenti.

“Il mio lavoro mi aveva trasformata, anzi, potevo dire che mi aveva elevata. Perché sentivo di fare quello per cui ero stata messa al mondo, e non avrei potuto desiderare di meglio. Qualsiasi altra cosa avrebbe dato fin troppo spazio alle ombre che mi portavo dentro, non potevo permettermi di abbassare la guardia e il mio stile di vita mi allenava a non farlo mai. Mai. Nemmeno con me stessa. Soprattutto con me stessa.”


Oltre Sophie, ovviamente protagonista indiscussa di “La voce dell’innocenza” è la bellissima ed immensa Foresta Nera, in cui viene proprio ambientata questa notevole ed intrigante storia.

“Oltre seimila quadrati di alberi, per la maggioranza abeti, salici e pini crescevano come un reggimento affiatato sul ciglio di entrambi i lati della strada, rendendo il territorio quasi impenetrabile dalla luce del sole. Non era un caso se gli abitanti della regione affermavano che la foresta avesse un cuore arcano, quasi mistico.”


Solitamente la fede regala conforto, serenità, appagamento interiore e lenisce le nostre sofferenze, ci permette di stare bene con noi stessi e con gli altri.
Ma è davvero sempre così? E se invece dietro qualcuno che dovrebbe rappresentare la spiritualità ed il bene in persona si nascondesse il diavolo?
L’agente Sophie Nowack accetta di indagare proprio in una comunità religiosa, infiltrandosi e facendo credere a tutti coloro che ne fanno parte di essere una di loro.
Il problema però, è che gli elementi a sua disposizione sono troppo pochi, così come il tempo per salvare persone innocenti.
Tutti sembrano nascondere qualcosa e la verità è una sola: niente è come sembra e nessuno, in realtà, è come appare.
Riuscirà Sophie a scoprire chi è il vero diavolo, artefice di tutto ciò che di strano ed orribile accade all’interno della comunità religiosa?
Soprattutto, ne uscirà indenne anche questa volta o il suo istinto e il suo spirito impulsivo la porteranno dritta verso la morte?

“«Dicono che il diavolo che conosci sia migliore di quello che non conosci.»”


Inutile dire che anche stavolta ho letto il libro tutto d’un fiato. Ma come non farlo? La storia è così travolgente ed interessante che non è possibile non farsi coinvolgere, e poi i colpi di scena e i tanti momenti di suspense incuriosiscono a tal punto che diventa impensabile non continuare nella lettura.
La voglia di conoscere, di scoprire e di sapere aumenta pagina dopo pagina, fino a renderci praticamente un tutt’uno con la protagonista, suoi complici attivi e partecipi.
Se nel secondo volume il lettore si è trovato di fronte ad una Sophie che brama la morte, perché è l’unico modo per mettere a tacere le voci nella sua testa, che non le danno tregua, in questo terzo capitolo, si ritrova davanti ad una donna che cerca di sopravvivere con tutte le sue forze, che si aggrappa alla vita con tutta se stessa, concentrandosi su ciò che di bello potrebbe perdersi morendo, o meglio a chi potrebbe perdere.
Carmen Weiz approfondisce maggiormente l’aspetto psicologico e quello emotivo della protagonista, rendendola molto più vicina al lettore, una figura con la quale indentificarsi e a cui affezionarsi ancora di più.
I temi trattati sono diversi, come la fiducia, il rapimento, la corruzione, la religione, le imposizioni, la violenza fisica e psichica, il contrabbando di armi e di persone, la delusione, la crudeltà umana.
Il grande talento dell’autrice sta nel dimostrare la sua cultura e il suo sapere su ogni argomento che tratta nei suoi romanzi, dunque ciò vuol dire che è tanto lo studio che c’è dietro ad ognuno di essi. In particolare, in questo volume è la religione Amish l’argomento preso in considerazione, e la Weiz mostra di conoscere alla perfezione tutto ciò che riguarda questa cultura: l’abbigliamento, le leggi, il modo di vivere, la lingua, gli atteggiamenti da adottare a seconda delle situazioni, il ruolo degli uomini e quello delle donne, cosa dire e cosa no.
Personalmente, penso che “La voce dell’innocenza” sia il più bello e avvincente fra i tre capitolo che compongono la Serie, anche per il finale sorprendente ed inaspettato. Ed ormai Sophie è diventata un’amica dalla quale è difficile separarsi e non vedo l’ora di ritrovarmi di nuovo insieme a lei in una entusiasmante avventura.

“Nessuno capirà mai cosa ci sia sotto la superficie dell’agente Sophie Nowack. Non possono raggiungermi, percepire quello che dimora nella mia anima. Striscia così in profondità da rendere impossibile il suo sradicamento. Ma io lo so, soltanto io lo sento, percepisco la sua avanzata verso l’annientamento.
Il mio…”


Il nostro giudizio:


TramaVoto 5


StileVoto 5


PiacevolezzaVoto 5


CopertinaVoto 5


Voto finaleVoto 5

Carmen Weiz

Carmen Weiz nacque nella decade di 70 in Brasile, da madre tedesca e padre italiano. Si laureò in Architettura nella città di São Paulo. Per oltre dieci anni visse in Italia, e da oltre dodici anni vive in Svizzera. Incentivata dalla madre, diventò una grande lettrice. La passione per i libri e la multiculturalità la ispirarono a diventare una scrittrice. Le diversità tra le culture con cui si è scontrata e la lettura di un’inchiesta sulla tratta di esseri umani l’hanno ispirato questa storia.La voce dell’innocenza è il terzo capitolo della Serie Swiss Legends della talentuosa Carmen Weiz.