di Diego Mecchi
Jack Pazzia e Amore – i conflitti di un serial killer di Diego Mecchi
Genere: Thriller / noir
Editore: Self publishing
Pagine: 267
Edizione: novembre 2019
Ma il poliedrico autore Diego Mecchi, che della suddetta opera si è occupato della sceneggiatura, dei testi e della parte musicale, non era completamente soddisfatto: nella sua testa la storia si dipanava e si ampliava ulteriormente senza sosta, tanto che è arrivata la necessità di mettere tutto su carta.
È nato così il libro “Jack Pazzia e Amore – I conflitti di un serial killer” e già si parla, Covid permettendo, di una trasposizione cinematografica.
Non vi aspettate una storia qualsiasi, su di una persona qualsiasi: questa è la storia di Jack.
Jack lo Squartatore.
a cura di Pamela Mazzoni
Sinossi
I sorrisi diventano finti e forzati e la vita un copione da recitare, i demoni interiori si svegliano di colpo per regalarti strane sensazioni di falsa onnipotenza; non sai se sei Dio o Satana, non distingui l’amore dalla pazzia. Ho amato, ho amato tantissimo. Ho conosciuto l’amore puro e la pura pazzia, ma nel periodo più buio ho conosciuto il mio io peggiore, la follia di una mente malata. Ho desiderato sangue innocente per placare le mie insicurezze, insicurezze cresciute nella mia mente grazie a chi non conosceva la pietà e la delicatezza della mia anima. Ho vissuto tutta la vita con il rimorso, con la voglia di gridare al mondo la mia colpa, ma il mio grido era silenzioso. Adesso la mia vita sta giungendo al termine, il mio respiro diventa sempre più corto e le mie rughe sembrano scavate da un’esistenza piena di lacrime e rimorsi, non voglio portare questo segreto nella tomba. Si è parlato tantissimo di me, di quello che ho fatto, supposizioni, idee e speranze, ma solo io conosco la verità. Adesso vi racconterò una storia che nessuno conosce, vi racconterò la mia favola nera. Vi accompagnerò nei meandri della follia umana, vi farò sentire il profumo ferroso del sangue e vi farò ascoltare il sinistro rumore della morte. Vi racconterò dell’amore che provavo ma che unito al desiderio di carne e sangue si è trasformato in “Amore e Pazzia”. Non vi dispiacerà se mi do un nome d’arte…
Sinceramente vostro “Jack lo squartatore”.
Recensione
Sempre rimasto sconosciuto, ha forse anche per questo alimentato la fantasia e la curiosità di molti riguardo la sua identità.
Diego Mecchi, autore del romanzo, ci fornisce una personale ma plausibile versione della storia: tra fatti reali, come le lettere del killer, le cinque vittime e la tipologia degli omicidi, e parti romanzate, fin dalle prime pagine ci troviamo catapultati nella distorta mente del protagonista, costretti ad una discesa negli abissi più inquietanti dell’animo umano, coinvolti in prima persona nel racconto di una vita travagliata in un arco di tempo che va dalla sua nascita sino alla vecchiaia.
In una cupa Londra di fine ottocento, tra quartieri malfamati, prostitute, ubriaconi e delinquenti, incontriamo Jack, un ragazzo timido cresciuto da una madre iperprotettiva che cela un terribile segreto sul padre del ragazzo; segreto che, una volta svelato, sarà portatore di una devastazione totale nella già precaria mente di Jack.
Inizierà così un lento ma inesorabile declino in una spirale di abusi, dolore e sofferenza, che trascinerà Jack in un baratro di incontrollabile follia: è l’innesco di una miccia nella polveriera che è la sua testa, che causerà un malvagio effetto domino.
A fare da contraltare, il gentile, educato, empatico George: sono loro due la Pazzia e l’Amore del titolo, le due parti di un’anima lacerata, due personalità ben distinte racchiuse in un unico corpo.
“Mi svegliai che il sole si era affacciato da poco, sembrava mi sorride. Il ricordo della sera prima mi appariva come reale, sinistro, ma singolarmente piacevole; nutrivo una strana ammirazione verso quel me che non conoscevo bene, volevo solo scoprire in quale parte della mia strana e confusa mente fosse nascosto. Mi vestii, poi andai davanti allo specchio per pettinarmi, lo feci con più cura del solito. Guardavo la mia faccia provando a imitare lo sguardo deciso ed attraente di Jack. Ma perché non ci riuscivo? Eravamo la stessa persona, eppure non riuscivo a eguagliare il suo fascino.”
George è la luce, l’umanità, la bontà, è un individuo capace di provare passioni e sentimenti nonché una sconfinata gratitudine nei confronti di chi lo ha supportato e gli ha donato una seconda chance: grazie ad un benefattore diventa infatti un ottimo medico, con il solo scopo di aiutare gli altri. È lui la perfetta incarnazione dell’Amore ed è pronto a donarlo a chiunque incontra.
Una dualità che diventa però ben presto un fardello, una convivenza forzata che non può continuare.
Chi di loro soccomberà all’altro, il tenero dottor George od il perfido Jack?
“Una sera, precisamente l’otto novembre del 1888, Jack si fece vivo. Lo riconobbi nello specchio del bagno di casa mia. Era lui, incazzato come non era mai stato, riuscivo a vedere la sua rabbia dall’ingrossamento delle vene sul collo. Aveva i nervi tiratissimi e gli occhi sembrava volessero uscire dalle orbite. Mentre si puliva convulsamente la bocca con la manica della giacca per la forte salivazione, mi parlò: – Caro dottorino, ci siamo, siamo alla fine del nostro viaggio. Da stasera comando io, escogiterò un piano perfetto e domani sera porteremo a termine questa missione. Poi tornerò all’inferno.”
Lo stile di Diego Mecchi è diretto, coinvolgente, crudo: a volte l’orrore e la brutalità descritti ci fanno sobbalzare, ma non dobbiamo dimenticare che il protagonista è pur sempre Jack lo Squartatore, e le edulcorazioni nel raccontare la sua storia sarebbero poco credibili.
Anche i personaggi sono ben caratterizzati e, specialmente le figure femminili, siano esse dell’alta società o reiette, sono trattate con estrema delicatezza dall’autore, dotate come sono di un notevole spessore umano.
“Jack Pazzia e Amore – I conflitti di un serial killer” è un libro che fa riflettere sulle aberrazioni dell’essere umano e sulle nefaste conseguenze che tali comportamenti possono avere sulla psiche di chi li subisce: c’è chi riesce a superare il dolore e chi, invece, trasforma quel dolore in rabbia e cattiveria.
C’è un po’ di Jack e un po’ di George in ognuno di noi, ma sono la nostra famiglia, i valori che ci sono trasmessi, le esperienze e la portata degli affetti a farci decidere da che parte stare…
Il nostro giudizio:
Trama
Stile
Piacevolezza
Copertina
Voto finale
Diego Mecchi
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