di John Grisham
A cura di Pamela Mazzoni
L’avvocato degli innocenti di John Grisham
Genere: Legal Thriller
Pagine: 324
Editore: Mondadori
Edizione: novembre 2019
Infatti, chi meglio del maestro indiscusso di questo genere, poteva condurci all’interno di questo incredibile e torbido mondo?
Sinossi
Per tutto il tempo l’uomo si professa innocente senza venire mai ascoltato da nessuno, fino al giorno in cui, disperato, scrive una lettera alla Guardian Ministries, i “padri guardiani”, una fondazione no profit che si occupa di dimostrare l’innocenza dei suoi assistiti salvandoli dalla pena di morte.
Cullen Post è a capo di questa piccola e agguerrita organizzazione, ha all’attivo otto casi risolti e una storia personale sui generis: quando era un giovane avvocato alle prime armi e pieno di ideali, era rimasto fortemente deluso dal sistema giudiziario e dopo una profonda crisi aveva deciso di diventare pastore episcopale, per dedicarsi poi anima e corpo a combattere le condanne ingiuste e assistere gratuitamente solo clienti dimenticati dal sistema. Accettando di dimostrare l’innocenza di Quincy Miller, strappandolo all’ergastolo, Cullen deve partire alla ricerca dei vecchi testimoni e smontare le false prove che erano state prodotte, mettendo a rischio la sua vita. Perché il suo cliente è stato incastrato da criminali senza scrupoli che non vogliono certo che lui esca vivo dalla prigione. Hanno già ucciso un avvocato ventidue anni prima e possono benissimo eliminarne un altro senza pensarci due volte. Corruzione, abuso di potere ed errore giudiziario sono gli elementi portanti di questo Legal thriller scritto da John Grisham.
Recensione
“Signori tutti in piedi, entra la Corte”.
L’ambientazione di “L’avvocato degli innocenti” ci riporta alle origini, a “Il momento di uccidere” suo primo libro, in entrambe le opere infatti ritroviamo i sonnolenti stati del sud degli USA, dove ancora sopravvivono pregiudizi razziali che ricoprono di ruggine anche i meccanismi del sistema legale.
Grisham punta il dito accusatore sulla (in)giustizia americana, mettendo in impietosa luce le notevoli falle del mondo giudiziario: processi frettolosi e sommari, false testimonianze, uso di informatori dalle carceri che direbbero di tutto per ottenere sconti di pena, giurie mal assemblate e cariche di preconcetti, disuguaglianze ed iniquità che albergano nelle aule di tribunale a stelle e strisce.
Il tutto porta all’ingiustificabile e nefasta conseguenza di condannare persone che non di rado sono innocenti, e tra questi la maggior parte appartiene a minoranze che spesso non hanno la possibilità economica di difendersi. Inoltre i tentacoli della politica e del profitto sono purtroppo molto lunghi e ben annodati.
Brontolo pensando a quanti soldi spende questo paese per le prigioni. È un affare enorme, per certi Stati decisamente lucrativo, e senza dubbio una fonte di occupazione per le comunità che hanno la fortuna di ottenere un carcere. In America ci sono oltre due milioni di detenuti, per badare ai quali occorrono un milione di addetti e ottanta milioni di dollari dei contribuenti.
Pratico anche adesso, ho soltanto cambiato settore. Anni fa ero avvocato d’ufficio, ma mi venne un esaurimento. Ho trovato Dio, che mi ha portato in seminario. Sono diventato sacerdote e grazie a un programma di assistenza pastorale ho conosciuto un innocente finito in prigione. Mi ha cambiato la vita.
Non è un lavoro facile il loro, costretti a muoversi su un fondo limaccioso, tra una burocrazia che è solita rigettare le revisioni e giudici recalcitranti a mettere in libertà i detenuti, anche se la loro innocenza è sostenuta da prove inconfutabili.
Tra rari successi e deludenti fallimenti, i “Guardian Ministries” (Padri Guardiani), fondazione no-profit, si ritrovano a correre in aiuto di Quincy Miller, un uomo di colore che da 22 anni è in carcere, condannato per l’omicidio di un avvocato bianco del quale era stato cliente.
Post ed i suoi colleghi si ritroveranno così a dover smontare pezzo per pezzo l’accusa, avvalendosi di esperti, rintracciando i vecchi testimoni, cercando nuove prove per scagionare il proprio cliente.
Ma si ritroveranno a camminare su un terreno minato, scontrandosi con poliziotti corrotti e spacciatori di droga, mettendo così le loro vite in grave pericolo. Del resto, chi ha ucciso l’avvocato tanti anni prima ha la ferma intenzione che niente venga a galla, ed è pronto a tutto per ottenerlo.
Una vicenda drammatica che è un plot ideale per l’autore, impegnato nella vita a combattere le ingiustizie dei tribunali, dato che fa parte dell’organizzazione no-profit, “Innocent Project”, che ha già al suo attivo diverse scarcerazioni. Dal canto suo, Grisham, come ex avvocato, confida fermamente nella legge ma crede molto meno nei suoi rappresentanti; infatti non “ama i giudici, i pubblici ministeri, i direttori delle prigioni e l’intero sistema giudiziario americano.”
Con “L’avvocato degli innocenti” John Grisham non delude e con il consueto stile rapido ed accattivante, una trama solida, personaggi ben costruiti, ci confeziona un coinvolgente romanzo ispirato ad una storia vera, che ci fa riflettere profondamente su di una tematica scottante e molto attuale.
Le scene sono sempre descritte in modo vivido, le frasi sono corte ed incisive, le dicotomie sono basate sul pregiudizio e totalmente ingiuste e insopportabilmente contrappongono in modo rigido ed inappellabile:
bianco = buono / di colore = cattivo
ricco = persona a posto / povero = assassino.
Grisham ci dipinge un quadro per niente edificante di una giustizia fallace, pervasa di preconcetti, parzialità, discriminazioni che è totalmente incapace di dissipare le ombre che su di essa incombono.
Il nostro giudizio:
Stile
Trama
Piacevolezza
Copertina
Voto finale
Tema Seamless Primrose, sviluppato da Altervista
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