LA PANTERA

di Rainer Maria Rilke

Cari amici lettori, benvenuti al nostro appuntamento con la poesia.
Oggi abbiamo scelto di parlavi di “La Pantera” di Rainer Maria Rilke.
Buona lettura!

a cura di Iryna Ilkiv

La pantera

Dal va e vieni delle sbarre è stanco
l’occhio tanto che nulla più trattiene.
Mille sbarre soltanto ovunque vede
e nessun mondo dietro mille sbarre.


Molle ritmo di passi che flessuosi e forti
girano in minima circonferenza,
è una danza di forze intorno a un centro
ove stordito un gran volere dorme.


Solo dalle pupille il velo a volte
s’alza muto. – Un’immagine vi penetra
scorre la quiete tesa delle membra –
e nel cuore si smorza.



Commento alla poesia LA PANTERA

L’occhio della pantera è stanco dall’apparente scorrere delle sbarre della gabbia in cui si trova. Non riesce a focalizzarsi su nulla e vede solo mille sbarre ed il mondo è come se non esistesse all’infuori di esse.
Le zampe dell’animale sono per natura forti e flessuose ma sono costrette a un ritmo molle, innaturale a causa dello spazio ristretto in cui si trova e il suo andare avanti e indietro sembra una danza intorno al centro di una circonferenza in cui è stordito l’istinto selvaggio.
A volte le pupille dell’animale s’illudono di vedere una possibilità di fuga, ma la speranza nella libertà, dopo aver attraversato tutto il corpo teso (quasi come una scossa elettrica), si assopisce una volta raggiunto il cuore che non spera più.

Rainer Maria Rilke

(Praga, 4 dicembre 1875 – Les Planches, 29 dicembre 1926), è stato uno scrittore, poeta e drammaturgo austriaco di origine boema. È considerato uno dei più importanti poeti di lingua tedesca del XX secolo. Autore di opere sia in prosa che in poesia, è famoso soprattutto per le “Elegie duinesi”, “I Sonetti a Orfeo” e le “Lettere a un giovane poeta”.