LA VERA STORIA DI MARTIA BASILE

di Maurizio Ponticello

La vera storia di Martia Basile

La vera storia di Martia Basile di Maurizio Ponticello
GenereRomanzo storico
EditoreMondadori
Pagine336
Edizione7 Luglio 2020

a cura di Rosa Zenone

Bentrovati cari lettori,
oggi vi forniremo un nuovo spunto di lettura, un romanzo storico che si è rivelato oltremodo intrigante: La vera storia di Martia Basile di Maurizio Ponticello, una vicenda al femminile incredibile che vale la pena conoscere, ancor più gustandola attraverso lo stile suadente di questo meraviglioso libro.

Sinossi

In una inconsueta Napoli, capitale del viceregno spagnolo a cavallo tra Cinquecento e Seicento, si compie un atroce delitto. Ne è vittima Martia Basile, una giovane donna, una sposa bambina che si scontra con l’aspra realtà dei suoi tempi fin dall’adolescenza, quando il padre la cede in moglie a un commerciante che traffica con la corte: don Muzio Guarnieri. Pian piano la ragazza inizierà a prendere coscienza di sé, ma la sua maturazione sarà compiuta soltanto dopo che lo stesso consorte avrà barattato con dei potenti il suo fisico avvenente. Nel frattempo, la donna è ammaliata da una comunità femminile che pratica sortilegi e l’aiuta a curarsi le ferite del corpo e dell’anima. Fra stregonerie, fughe rocambolesche e violenze, avrà inizio una nuova fase della vita di Martia la quale, riuscendo a sopravvivere a ogni angheria, troverà finalmente l’amore. Ma, proprio mentre a Roma finisce sul rogo Giordano Bruno, Martia viene incolpata di aver ucciso il marito, e nelle spaventose carceri della Vicaria subirà un processo esemplare in cui sarà coinvolto pure il Santo Officio che le imputerà di aver stretto un patto con il Diavolo in persona. Che fine farà la protagonista accusata di aver commesso un viricidio? E perché Martia, per tutto il Seicento, fu considerata un’eroina? E per quale motivo, poi, questa vicenda scabrosa fu invece censurata? Tra luci e ombre quasi surreali, sensualità, tempeste, epiche battaglie contro i turchi e spionaggio internazionale, il romanzo è ispirato alle vere vicende della donna, e si cala nelle pagine più autentiche della città di Napoli che già si stava preparando alla rivolta di Masaniello. Martia è uno dei simboli della condizione femminile tra Rinascimento ed età barocca, eppure è di un’attualità sconvolgente.

Recensione

Siamo nella Napoli a cavallo tra la fine del XVI secolo e gli inizi del XVII, una scenografia suggestiva e dall’impatto tanto più profondo per la cura nei dettagli che vi è impiegata. Non solo per quanto concerne la descrizione fisica delle strade, piazze e dei vari luoghi della città, ma soprattutto nell’attenzione posta a delinearne il clima e i costumi. In evidenza gli elementi che partecipano in tale descrizione: da un lato la dominazione spagnola con i propri soprusi e il fanatismo religioso della Controriforma e della conseguente Santa Inquisizione, dall’altro il folklore ricco di superstizioni e di tratti pagani che continuano a sopravvivere. Ne deriva uno scenario ricco e coinvolgente, in grado di catapultarci in pochissimo tempo indietro di secoli.

Ed è proprio in questo spazio, così vivo, che si svolgono le vicende della protagonista che si incastonano e interagiscono a perfezione con l’ambientazione. Maurizio Ponticello riprende la storia di Martia Basile dall’unica fonte che ce l’ha tramandata: un poemetto di un poeta popolare di nome Giovanni Carretòla.

“Se voi benigna audientia mi donate
Di Martia Gentile io vi vo dire,
de la sua morte e de la sua beltade
come il marito fece morire (…)”

Diversi estratti della suddetta opera vengono riportati, proclamati dallo stesso poeta Giovanni in qualità di personaggio del romanzo ma anche di narratore privilegiato, dai cui versi scaturisce l’intera storia, la quale non solo è ampliata da Ponticello ma focalizzata da un’ottica nuova e totalmente incentrata sul punto di vista della protagonista.

Martia Basile è una sposa bambina, la cui mano viene concessa a un uomo molto più vecchio di lei, Don Muzio, per mere ragioni economiche. Proprio dalle nozze prende avvio la narrazione, che aprono anche la scena alla vita coniugale della giovinetta, inchiodata a un uomo rozzo, vizioso, egoista e dall’ istinto bestiale.

“Allora, quella montagna d’uomo crollò sul corpicino profanato di Martia e lo tenne inchiodato sotto il suo peso per quel che restava della notte, come una suola di scarpa calpesta un fiore innocente.”

Martia Basile viene depredata della propria fanciullezza e innocenza, divenendo vittima di amplessi di una tale violenza da esser più assimilabili a vere e propria immolazioni sacrificali. Numerose le scene di carattere sessuale, che seppur alquanto colorite e particolareggiate adottano mai un’ingiustificata volgarità. Dotata di una bellezza senza eguali, in una società dominata dagli uomini e altamente misogina, ella, donna priva di protezioni, si troverà a subire ogni tipo di violenza e di sopruso, a partire dalle mura domestiche fino all’esterno delle stesse.

Unico conforto alla lunga serie di disgrazie e di abusi, a parte l’amico poeta Giovanni, ed esempio di solidarietà femminile, è un gruppo di comari dedite a pratiche di stregoneria, che la coinvolgono nei propri rituali e cercando di concederle sollievo e aiuto tramite il dono di alcuni “amuleti”. L’inclusione di queste tematiche aggiunge un tocco seduttivo all’opera, solleticando l’attrazione di ogni lettore che nutre interesse verso tali pratiche.

Martia Basile cresce e muta attraverso lo scorrere delle pagine e l’evolversi delle sue numerose disavventure, in grado di tenere col fiato sospeso. In principio appare quasi un personaggio statico, passivo, in balìa degli eventi, ma man matura e si evolve fino a prendere in mano le redini della propria esistenza, ad ogni costo.

“(…) la madamma imbrattata di sangue e con il volto d’angelo alterato in quello di una Gorgone”

Lo stile dell’autore è elegante e minuzioso, arricchito dalla presenza di un “napoletano popolare”, edulcorato e comprensibile, che imprime un forte e vivido realismo. La scrittura coinvolge e scivola veloce conducendosi con sé fino al termine del romanzo.

La vera storia di Martia Basile è un libro che si divora, estremamente godibile, intenso, spettacolare e travolgente. Ha il merito di riportare in auge e di far conoscere la storia di una donna comune di quell’epoca, vicende che il tempo avrebbe potuto spazzare nell’oblio, e che invece, non solo sono riuscite a sopravvivere fino ad oggi, ma riescono ancora a guadagnarsi la nostra piena partecipazione emotiva e comprensione.

La vera storia di Martia Basile riabilita questa donna e ce la riconsegna nuovamente come indimenticabile e indomita eroina, come esempio di donna ribelle, stanca di chinare la testa e pronta a combattere per la piena e libera acquisizione della propria vita.

“Ah, la vita! Cento, mille momenti per un attimo che è la morte; è come soffiare sullo stoppino di una candela e accendere il buio: è un gioco truccato al quale vince sempre lei, la Signora che, con o senza il sermone dei suoi emissari, non manca mai un appuntamento. Ma se c’è un Dio, o se c’è un Diavolo in ascolto, mi sentirà: sì, uno dei due coglierà le mie preghiere per raggirarla.”

Il nostro giudizio:

TramaVoto 5/5

StileVoto 5/5

PiacevolezzaVoto 5/5

CopertinaVoto 5/5

Voto finaleVoto 5/5

Maurizio Ponticello

Maurizio Ponticello, giornalista e scrittore, è stato corrispondente di testate radiofoniche e televisive, redattore di vari quotidiani e cronista de “Il Mattino”. È autore di diversi libri, tra i quali: La nona ora (Bietti, 2013) e I Pilastri dell’anno. Il significato occulto del Calendario (Edizioni Mediterranee, 2013). Per la Newton Compton ha pubblicato: Misteri, segreti e storie insolite di Napoli (con Agnese Palumbo, 2012), Forse non tutti sanno che a Napoli… (2015), Un giorno a Napoli con san Gennaro. Misteri, segreti, storie insolite e tesori (2016) – dal quale è stato tratto un documentario – e Napoli velata e sconosciuta (2018). Ha avuto vari riconoscimenti tra cui il premio Domenico Rea. È presidente della storica associazione di giallisti Napolinoir. La vera storia di Martia Basile è il suo primo romanzo storico.