di Charles Baudelaire
a cura di Iryna Ilkiv
Cari amici lettori,
poiché ieri 9 Aprile sono intercorsi 199 anni anni dalla nascita di Charles Baudelaire, quest’ oggi abbiamo deciso di omaggiarlo nella nostra rubrica attraverso una delle sue più famosi composizioni. Buona lettura
L’albatro
(Tratto da I fiori del Male di Charles Baudelaire)
Sovente, per svago, uomini d’equipaggio
catturano albatri, vasti uccelli di mare,
che indolenti accompagnano nel viaggio
navi sfioranti gli abissi amari.
Deposto appena sulla tolda, ecco
Il re dell’azzurro pieno di vergogna
e goffo, misero strascina come remi
accanto a lui le grandi ali bianche.
Eccolo inetto e inerme il viaggiatore alato!
Ridicolo e brutto, lui prima così bello!
E con la pipa uno viene a stuzzicargli il becco,
un altro zoppica imitando lui mutilato alato!
Principe dei nembi è come lui il Poeta,
abita la tempesta e dei dardi si fa beffe;
esule sulla terra tra lazzi e scherno,
gli vietano di avanzare le sue ali da gigante
Commento
Il poeta è paragonato all’albatro: egli, come l’uccello marino fa con i marinai, accompagna con la sua lungimiranza e le sue parole la semplice gente nelle amarezze e avversità della quotidianità le quali percepisce più di chiunque altro, ma la gente si beffa di lui, lo umilia e deride ponendolo ai margini della società senza comprendere che è proprio lui il vero “motore” di quest’ultima. Così la sua indole e la sua sensibilità acuta che lo innalzano sopra tutti gli altri, nello stesso tempo gli sono da fardello che gli impedisce di vivere serenamente fra la gente comune dalla quale non è mai compreso.
Charles Baudelaire
È considerato uno dei più importanti poeti del XIX secolo, esponente del simbolismo nonché anticipatore del decadentismo.
I fiori del male, la sua opera maggiore, è considerata uno dei classici della letteratura francese e mondiale.
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