LE PERSIANE VERDI

di Georges Simenon

Le persiane verdi di Georges Simenon
Genere: narrativa
Editore: Adelphi Edizioni
Pagine: 208
Edizione: 19 giugno 2018

Cari lettori,
quest’oggi abbiamo deciso di parlarvi di un libro che racchiude al suo interno uno dei personaggi meglio riusciti e più articolati nati dalla fantasia e dalla penna di Georges Simenon: Le persiane verdi con il suo Emile Maugin. Pronti per scoprirlo?

a cura di Elide


Sinossi:

«Forse questo è il libro che i critici mi chiedono da tanto tempo e che ho sempre sperato di scrivere» azzarda Simenon, che ha terminato “Le persiane verdi” in una sorta di stato di grazia, all’indomani della nascita del secondo figlio. Ha tutte le ragioni di essere soddisfatto: è riuscito a scolpire una figura larger than life, Emile Maugin, celeberrimo attore giunto, a sessant’anni, all’apice del successo e della fama, che un giorno apprende di avere, al posto del ventricolo sinistro, «una specie di pera molle e avvizzita». «Maugin non è ispirato né a Raimu, né a Michel Simon, né a W.C. Fields, né a Charlie Chaplin» afferma risolutamente Simenon nell’Avvertenza. «E tuttavia, proprio a causa della loro grandezza, non è possibile creare un personaggio dello stesso calibro, che faccia lo stesso mestiere, senza prendere in prestito dall’uno o dall’altro certi tratti o certi tic». Ciò detto, taglia corto, «Maugin non è né il tale né il talaltro. È Maugin, punto e basta, ha pregi e difetti che appartengono solo a lui». Pregi e difetti alla misura del personaggio: dopo un’infanzia sordida, ha lottato, perduto, vinto, amato, desiderato, conquistato e posseduto tutto – donne, fama, denaro -, e coltiva la propria leggenda abbandonandosi a ogni eccesso. Prepotente, scorbutico, cinico (ma segretamente generoso), regna da tiranno su un piccolo mondo di sudditi devoti e trepidanti, fra cui la giovanissima e amorevole moglie, ma vive nella costante paura della morte e nella nostalgia dell’unica cosa che non ha mai conosciuto: la pace dell’anima – quella cosa tiepida e dolce a cui il suo desiderio attribuisce la forma di una casa con le persiane verdi.

Recensione:

«Ci sono giornate così, in cui tutto è immobile, tutto sembra eterno, oppure inesistente. Sì, in fondo sarebbe molto meglio: inesistente!»

Georges Simenon, con la sua prolifica penna ci ha fatto destinatari di tanti eroi e di tanti personaggi che immancabilmente sono rimasti nel cuore. È tra questi che spicca e si incastona con rapida semplicità Émile Maugin, il grande attore dalla corporatura massiccia e la faccia larga, il grande attore dai lineamenti da imperatore romano e quei grandi occhi a cui si associa una smorfia inconfondibile e che è capace di far pensare al contempo a un mastino ringhioso così come a un bambino infelice. È lui il protagonista di queste pagine, lui con i suoi modi maldestri, il temperamento autoritario e, al posto del ventricolo sinistro “una specie di pera molle avvizzita”! Come poter continuare a vivere dopo che lo stesso Biguet gli ha stilato una siffatta sentenza di morte?

Il grande Maugin dovrebbe limitare gli eccessi? Lui? Lui, l’attore dalla vita frenetica e dagli sfarzi, dovrebbe condurre una vita con riguardi? E come può lui, il più richiesto, il più amato abbassarsi a ciò? Tuttavia, Maugin, comincia a essere stanco. Stanco. Stanco di sentire individui come Cadot e doversene fare carico, stanco di tutto. Ed ecco allora che affiora il ricordo di quelle “persiane verdi” con quel senso di colpa, con quella sentenza di condanna ove è lui il colpevole. E ha inizio il processo, un processo che ha luogo nella sua mente e dove lui stesso è chiamato a difendersi da un’accusa implacabile con un giudice irremovibile e testimoni irreprensibili.

Ed è per il tramite di queste udienze che Maugin si auto-analizza per ritrovare l’origine della colpa, comprendere dove ha sbagliato e perché. Che abbia desiderato troppo? Che abbia scelto una meta sbagliata? Che abbia ecceduto nel desiderare di essere Maugin?

Con “Le persiane verdi” Georges Simenon dà vita a un romanzo di grande intensità e forza, un titolo ricco di contenuti e spunti di riflessione e ove l’oggetto principale è l’analisi del proprio percorso di vita quando questo sembra ormai essere giunto in prossimità del proprio termine. Maugin è un personaggio grosso, possente, ingombrate. È uno dei più peculiari nati dalla penna del belga, è una figura che tutto riempie e senza difficoltà. Ecco perché “Le persiane verdi” sono una delle opere ove Simenon ha dato il meglio di sé e che più rappresentano una costruzione solida e ben delineata.

Al tutto, all’interno de “Le persiane verdi” troverete uno stile inconfondibile, mai eccessivo, mai ridondante.

Buona lettura!

Il nostro giudizio:
Stile:Voto 5/5
Trama:Voto 5/5
Piacevolezza:Voto 5/5
Copertina:Voto 4/5
Voto finale:Voto 5/5

GEORGES SIMENON

Romanziere francese di origine belga. La sua vastissima produzione (circa 500 romanzi) occupa un posto di primo piano nella narrativa europea. Grande importanza ha poi all’interno del genere poliziesco, grazie soprattutto al celebre personaggio del commissario Maigret. La tiratura complessiva delle sue opere, tradotte in oltre cinquanta lingue e pubblicate in più di quaranta paesi, supera i settecento milioni di copie. Secondo l’Index Translationum, un database curato dall’UNESCO, Georges Simenon è il quindicesimo autore più tradotto di sempre.