Penne D’autore: GEORGES SIMEON

GEORGES SIMENON

Carissimi lettori,
ben trovati alla nostra rubrica Penne D’autore!
È un enorme piacere per noi poter parlare con voi, in questo mese di agosto, di un autore noto al grande pubblico per i suoi gialli aventi quale protagonista il fortunato personaggio di Jules Maigret, commissario di polizia francese: Georges Simenon. La nostra scelta però non ricade sui gialli che più hanno reso noto lo scrittore, abbiamo deciso, in queste settimane di parlarvi dei suoi romanzi Non-Maigret per meglio approfondire le tematiche trattate, le figure femminili e per scoprire, più nel dettaglio, una penna che sempre stupisce anche quando è esterna alle maglie che hanno determinato la celebrità. Siete curiosi? Buona lettura

A cura di Elide


LA VITA DI GEORGES SIMENON

Classe 1903, Georges Joseph Christian Simenon, belga di lingua francese, nasce a Liegi da madre casalinga e padre contabile il venerdì 13 febbraio e proprio e già attorno a questa data ruota una prima curiosità perché la mamma pregò il papà di dichiarare che il piccolo fosse nato il giorno antecedente onde evitare la sventura del cattivo auspicio dato da quella nefasta combinazione numerica. Seppur in tenera età il nato non goda di ottima salute consegue i suoi studi con ottimi risultati e con un carattere già intriso di forza e indipendenza tanto da ribellarsi ai dogmi cristiani imposti dalle varie scuole.

La lettura è un qualcosa che lo attrae sin da subito e in particolare la letteratura classica. Nel 1919 entra come cronista alla Gazette de Liège, dove opera per ben tre anni sotto lo pseudonimo Sim. In merito ricordiamo che la maggior parte degli scritti di Simenon in veste di cronista sono stati raccolti ed editi da Adelphi. Primo titolo di questa raccolta è “Mediterraneo in barca”, scritto di cui non mancheremo di parlarvi nelle prossime settimane.

È inoltre a seguito di questi anni che Simenon si avvicina sempre più alla scrittura, non più solo in forma di reportage quanto anche quale romanzi. Il primo scritto con protagonista Jules Maigret vede la luce nel 1931. Simenon viaggia molto negli anni con le due compagne ufficiali. Questo è per lui, così come l’esperienza dei due conflitti mondiali, fonte di ispirazione sia per i reportage che per i suoi romanzi gialli quanto per i volumi autoconclusivi con protagonisti eroi eclettici e sempre vividi nella mente.

Simenon è noto per essere stato un grande amante del gentil sesso e per aver spesso tradito le compagne ufficiali perché per lui fare sesso è sempre stata una forma di comunicazione con cui “respirare”. Non a caso le sue compagne occasionali sono sempre state prostitute o, più semplicemente, domestiche, ballerine e in generale donne di estradizione sociale più bassa a quella di sua appartenenza. Simenon era inoltre noto per essere un accanito fumatore e un gran bevitore.

Nel 1972 pubblica “Maigret e il signor Charles” opera a seguito della quale annuncia la conclusione della sua carriera come scrittore: da quel momento egli non avrebbe più scritto in alcun modo. Iniziano così le registrazioni sui nastri magnetici con quelle parole che seppur non più in forma scritta necessitavano di uscire. La promessa viene infranta otto anni dopo nel 1980 a seguito della morte suicida nel 1978 della figlia Marie-Jo: è in questa occasione che l’uomo scrive il romanzo autobiografico “Memorie intime”.

Georges Simenon viene a mancare a Losanna nel 1989 a causa di una recidiva di tumore al cervello che qualche anno prima era riuscito a vincere. Aveva 86 anni.

QUALI SONO LE PRINCIPALI CARATTERISTICHE DELLO STILE NARRATIVO DI GEORGES SIMENON?

Georges Simenon propone al suo pubblico storie caratterizzate da una serie di denominatori comuni. In primo luogo i suoi personaggi sono quasi sempre di estradizione sociale appartenente alla piccola borghesia e in ogni caso, anche nell’ipotesi di estradizione sociale di maggiore ricchezza, sono sempre collocati in circostanze drammatiche.

Lo stile narrativo è asciutto, non ama gli estetismi letterari e si focalizzano prevalentemente sull’aspetto psicologico delle vicende: all’interno delle pagine del belga tema centrale sono gli aspetti più umani. Anche quando siamo nella narrazione più gialla questa subisce una borghesizzazione: parole asciutte e crude accompagnano in modo chiaro e inequivocabile le vite degli uomini che diventano eroi e vittime.

È Jules Maigret, commissario di polizia francese, a renderlo famoso. Con i settantacinque romanzi e i ventotto racconti dedicati siamo catturati da inchieste all’interno delle quali il dramma, l’indagine, il colpevole e la suggestione parigina di luoghi e vite, fanno da padroni.

Tuttavia, mai sono mancati da parte del romanziere, esperimenti non appartenenti al filone giallo e già dagli anni ’30 si annoverano le opere che più note e che sono tutte intrise di quel magnetismo e di quella prosa propria ai polizieschi. Siete pronti per scoprirli?