L’INVENZIONE DEI CORPI

di Pierre Ducrozet

L’invenzione dei corpi di Pierre Ducrozet
Genere: narrativa  
Editore: Fazi Editore
Pagine: 200
Edizione: 29 aprile 2021

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a cura di  Elide


Cari lettori,
quello che vi proponiamo oggi è un titolo molto particolare che ci mostra le conseguenze del dolore su un corpo privato di tutto e straziato dalla perdita quando la legalità perde i suoi confini e si collude coi narcos. Da qui avrà inizio il desiderio di una vendetta che porterà a tutta una serie di esperimenti atti a realizzare l’utopia dell’uomo-macchina eterno. Buona lettura!

Sinossi:

Iguala, Messico, 2014. Un giovane professore di informatica sfugge miracolosamente a uno dei più feroci massacri perpetrati dalla polizia collusa coi narcos. L’orrore negli occhi, le ali ai piedi, la mente ottenebrata dal trauma, Álvaro Beltrán attinge da una rabbia antica come l’ingiustizia la forza per percorrere la traiettoria della sopravvivenza: il deserto, il filo spinato, gli Stati Uniti, San Francisco, la Silicon Valley. Ma la violenza che credeva di essersi lasciato alle spalle ha solamente cambiato volto. Caduto nella trappola di un magnate del web ossessionato dalla ricerca dell’immortalità, diventa cavia di una serie di esperimenti transumanisti che perseguono l’utopia di un uomo-macchina potenzialmente eterno: “La morte è un’ideologia come un’altra”. Dietro il folle progetto non c’è soltanto lui, il miliardario che ha assoldato Álvaro, ma il gotha del mondo digi- tale: Mark Zuckerberg, Larry Page, Segey Brin, Elon Musk… La spirale infernale da cui Álvaro è avvolto si dipana lungo una nuova via di fuga aperta dall’amore di una donna.

Recensione:

«Niente. Non c’è quasi niente, qui, eppure bisogna parlarne, qualcosa bisogna dire. Baracche solitarie sotto un cielo basso, sentieri che serpeggiano verso cumuli di pietre. La terra è scorticata da secoli di sole. I gesti non tengono il ritmo delle cose. Fili elettrici si attorcigliano intorno a una taquerìa che manda zaffate di maiale grigliato. In lontananza, sulle colline, piantagioni di papavero e di marijuana, un villaggio che ha un nome. Le parole che avrebbero potuto riformulare la realtà sono rimaste impastate nelle pareti di calce.»

Quanti di voi amano Don DeLillo e hanno amato i titoli di J.G. Ballard o Asimov? Se siete amanti del genere e avete apprezzato opere quali “Il condominio”, “Io robot” o lo stesso “il silenzio”, sarà per voi impossibile resistere al fascino de “L’invenzione dei corpi”, opera a firma Pierre Ducrozet in libreria a partire dal 29 aprile 2021.

In questo romanzo dai contenuti eterogenei lo scrittore ci narra di una delle più importanti sfide della modernità ovvero il corpo umano applicato al World Wide Web.

Tutto ha inizio in Messico. Siamo a Iguala ed è il 2014. È qui che conosciamo Alvaro Beltràn, giovane professore di informatica che riesce a scampare miracolosamente a uno dei più atroci e feroci massacri perpetrati dalla polizia collusa coi narcos. Il problema è che Alvaro non riesce a perdonare, non può farlo. Fa leva su quella rabbia atavica, su quell’odio alimentato dall’ingiustizia vissuta, dal desiderio di vendetta. Attingendo a ciò riesce ad attraversare il deserto, il suo traguardo sono gli Stati Uniti, la Silicon Valley. Pensa di aver abbandonato per sempre la violenza e i soprusi, pensa di essere finalmente riuscito a liberarsene una volta per tutte quando si rende conto che in realtà il Male ha soltanto cambiato volto. Cade in una trappola magistralmente costruita da un magnate del web ossessionato dalla ricerca dell’immortalità fino a che si ritrova a essere cavia di una serie di esperimenti transumanisti. L’uomo-macchina può esistere? Può esistere l’immortalità? L’eternità? E cosa si cela davvero dietro le apparenze? Cosa c’entra Zuckerberg, cosa c’entrano i potenti dei social network in questa spirale di abnormità e ricerca, in questa era dello sviluppo e della trasformazione, della robotica, del digitale?

«Quella mattina, insieme all’equipe chirurgica, ha proceduto al primo vero esperimento su Alvaro, a cui Parker teneva. Gli ingegneri del piano superiore hanno creato un chip microscopico grande come una testa di spillo che, grazie alla connessione wi-fi vi è stata impiantata, fornirà informazioni sul suo stato fisico e permetterà tra l’altro di regolare la glicemia, la circolazione del sangue, la pressione, istillando nel sangue, se necessario, le molecole mancanti, nonché i medicinali adatti qualora ce ne fosse bisogno. Questo chip è uno dei progetti chiave di Parker Hayes che, se la cosa funziona bene con Alvaro, senza rigetti né disfunzioni, conta di farsene impiantare uno lui stesso.»

“L’invenzione dei corpi” di Pierre Ducrozet è un titolo che sa essere al contempo agghiacciante e devastante per i contenuti che propone ma anche altamente riflessivo. Con uno stile limpido, preciso e minuzioso, pagina dopo pagina il lettore è trasportato a immaginare le conseguenze di un mondo affatto lontano e anzi, estremamente vicino.

Il lettore, ancora, è invitato a interrogarsi su quelle conseguenze, e anche se queste all’interno della narrazione vengono estremizzate ai massimi livelli, è portato guardarsi intorno tanto da inglobare quei temi così duri, quelle fughe liriche, quelle sequenze rapide e mozzafiato che ben si alternano a digressioni rapide e suggestive che rendono l’avventura vivida e tangibile con mano.

“L’invenzione dei corpi” è un titolo che ricorda la fantascienza classica ma che ben si coniuga all’attualità tanto da non disdegnare paragoni nemmeno con altri titoli del genere distopico. Il risultato con “L’invenzione dei sogni” è quello di una lettura gustosa, che smuove e trattiene.

Il nostro giudizio:
Stile:Voto 4/5
Trama:Voto 4,5/5
Piacevolezza:Voto 5/5
Copertina:Voto 4/5
Voto finale:Voto 4,5/5

PIERRE DUCROZET

Classe 1982, e` autore di tre romanzi editi in Francia da Grasset. Insegna creazione letteraria presso la National School of Visual Arts di La Cambre (Bruxelles).Nel 2021 Fazi ha pubblicato L’inversione dei corpi.