ORLANDO

Di VIRGINIA WOOLF

Orlando di Virginia Woolf
Genere: Narrativa biografica
Editore: feltrinelli editore
Pagine: 198
Edizione: novembre 2017

a cura di Samantha Ambroggi

Buongiorno lettori, oggi vi parlo di un bellissimo romanzo di Virginia Woolf, pubblicato nel 1928: “Orlando”. Dal libro è stato tratto l’omonimo film nel 1992, realizzato da Sally Potter ed interpretato da Tilda Swinton.

SINOSSI

“Orlando” è stato scritto nel 1928 e dedicato alla poetessa (e grande giardiniera) Vita Sackville-West, di cui per un certo periodo Virginia Woolf fu amante, tanto da far dire al figlio di Vita Sackville-West che questo romanzo è «la più lunga lettera d’amore della storia». Al centro della narrazione le mirabolanti avventure di Orlando, giovane e melanconico cortigiano dell’epoca di Elisabetta I, il quale nel corso di quasi quattro secoli non solo si troverà a vivere diverse vite, in varie e suggestive epoche storiche, ma anche a cambiare sesso, diventando così una donna, dopo un sonno di sette giorni consecutivi, in quel di Istanbul. Aggregata a una carovana di zingari, avrà modo poi di tornare a Londra, rivivendo così dapprima le atmosfere di inizio Settecento, dei tempi della regina Anna, e in seguito del Romanticismo, fino ai primordi degli anni venti del Novecento, sempre all’inseguimento del vero amore e del senso profondo della poesia. Riuscirà Orlando a concretizzare il suo sogno letterario in un tempo dove alle donne venivano imposte restrizioni? Riuscirà finalmente a coronare il suo sogno d’amore e trovare una persona che sia disposta a guardare oltre la fisicità?

RECENSIONE

Dalla sua più tenera età Orlando ama i libri, tanto da tenerlo sveglio la notte per leggere. Spirito empatico, raccoglie in sé una moltitudine di stati d’animo – malinconia, passione, amore per la solitudine – i quali lo inducono a scrivere lui stesso dei poemi. In essi racchiude tutti i sentimenti che gli scaturisce la natura, descrivendo minuziosamente ogni particolare: dal sibilare del vento alla caduta lenta e vorticosa di una foglia. Orlando ama gli animali, odia la società altolocata inglese accusandola di edonismo, non sopporta i letterati dell’epoca per via del loro interesse a vendere i lavori tralasciando l’amore nel produrli.
Amore!
Orlando vive e si nutre d’amore ma sfugge al matrimonio. Difficile di quei tempi trovare una donna che accetti il suo dualismo. Perché lui è uomo ma il suo spirito è femminile. Si comporta da uomo, combatte e usa le armi ma passa la sua vita a cercare l’amore, proprio come una donna. La sua vita avrà una svolta solo quando, dopo un sonno di sette giorni, si risveglierà, appunto, donna.

“Nessuno mostrò di dubitare nemmeno per un istante che Orlando non fosse lo stesso Orlando che avevano conosciuto. Se ci fosse stato qualche dubbio nell’animo umano, sarebbe bastato il comportamento dei cervi e dei cani a dissiparlo, perché le creature senza parola , com’è noto, sanno valutare molto meglio di noi identità e carattere di una persona”.
[…]
“Orlando era diventato donna, su questo non c’è dubbio. Ma sotto ogni altro aspetto, Orlando era identico a prima. Il cambiamento di sesso, pur modificando il futuro dei due Orlando, non poteva modificare la sua identità.”

Orlando ha il privilegio di estendere la propria vita per quattro secoli e di sperimentare la dualità sessuale in diverse epoche, attingendo ed arricchendo la potenzialità della sua mente, cosa che generò l’input per la sua crescita personale.

“Orlando stava diventando un po’ più modesta, come lo sono le donne, riguardo alla sua intelligenza, e un po’ più vanitosa, come lo sono le donne, riguardo alla sua persona. Certe suscettibilità si andavano affermando, altre attenuando. Il cambiamento d’abito, come diranno alcuni filosofi, c’entrava non poco. Per quanto possano sembrare delle piccolezze, gli abiti hanno funzioni più importanti oltre a quella di tenerci semplicemente al caldo.”

È un libro complesso, ma vi invito a leggerlo perché intenso, ricco di tematiche e che si presta a sempre nuove interpretazioni. I temi toccati dalla scrittrice sono molteplici: l’androginia, la differenza tra il sesso sociale e il sesso biologico, l’incidenza delle regole sociali sull’individuo, il difficile rapporto delle donne con la scrittura, la bellezza della natura, lo scorrere del tempo (con la distinzione tra tempo storico e quello della coscienza) oltre a tanti altri. Il romanzo è presentato come una biografia del protagonista, ma nasconde anche elementi biografici della poetessa Vita Sackeville-West con la quale ebbe una relazione (seppur entrambe sposate) e sulla quale si dice fosse solita frequentare la società in abiti maschili.
La trama è ben articolata e la narrazione innovativa per l’epoca di pubblicazione. La Woolf dipinge ritratti psicologici, sentimentali e relazionali dei personaggi e analizza i rapporti inglesi lungo i quattro secoli. La sua è una scrittura che rapisce, è come se raccontasse la storia di Orlando a tu per tu con il lettore. Ha una spiccata capacità descrittiva sia per quanto riguarda l’ambiente che per il vestiario di ogni epoca affrontata, sottolineando le differenze tra di esse.

“Case che erano state di pietra spoglia si ritrovarono coperte di fronde. Non c’era giardino, per quanto formale nei suoi intenti originali, che non avesse arbusti, boscaglie e labirinti. Ma il cambiamento non si limitava alle cose esteriori. L’umidità si istillò nel profondo. Gli uomini sentivano il freddo nel cuore, l’umidità nell’animo. I due sessi si allontanarono sempre più. Le conversazioni spontanee non erano tollerate. La vita della donna media era una sfilza di gravidanze…”

Con quest’opera la Woolf intende ribadire che la mente umana necessita delle qualità dei due sessi per la crescita interiore perché in ognuno di noi esiste il lato sia il lato maschile che quello femminile.

“Ogni essere umano oscilla da un sesso all’altro e spesso sono solo gli abiti a serbare le sembianze maschili o femminili, mentre al di sotto il sesso è l’opposto di quel che appare in superficie”

Ho apprezzato la lettura di questo romanzo in quanto completo sotto ogni aspetto, tanto da lasciare alla fine quel senso di appagamento agognato da ogni lettore. Ovviamente è un libro che mi sento di consigliare non solo a chi già ama la scrittura anticonformista della Woolf, ma soprattutto a chi non teme di avventurarsi in letture intense e capaci di toccare diverse corde dell’animo umano, mettendosi anche un po’ in gioco.

Il nostro giudizio:


TramaVoto 5


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CopertinaVoto 5


Voto finaleVoto 5

L’AUTRICE

Virginia Woolf nasce a Londra nel 1882, è cresciuta in un ambiente letterario e intellettuale: infatti gli amici di suo padre sono stati alcuni dei più importanti scrittori del 19° secolo. La sua vita è stata segnata da problemi mentali. Virginia ebbe tre grandi crisi mentali durante la sua vita, e sarebbe morta durante una quarta crisi. La sua prima crisi si è verificata dopo la morte della madre, quando aveva solo 13 anni, che Virginia poi descritto come “il più grande disastro che sarebbe potuto accadere”. Sposò Leonard Woolf, un editore. Virginia Woolf e suo marito presero parte al “Bloomsbury Group”, un gruppo di intellettuali che reagivano contro la società vittoriana e i suoi valori. Un certo numero di suoi scritti sono autobiografici.
Dopo l’attacco finale della malattia mentale, Virginia Woolf si riempì le tasche di pietre e annegò nel fiume Ouse vicino alla sua casa in Sussex il 28 marzo 1941.
Temeva che la sua pazzia fosse di ritorno e che lei non sarebbe stata in grado di continuare a scrivere.