Penne d’autore, uno sguardo su: DONATO CARRISI

a cura di Mary Manasseri

Donato Carrisi

Carissimi lettori, buongiorno a tutti! L’autore che ci terrà compagnia questo mese è l’ormai popolarissimo Donato Carrisi. I suoi thriller, in alcuni casi tradotti sul grande schermo con discreto successo, gli hanno permesso di ritagliarsi una grossa fetta di pubblico, appassionato dagli intrecci delle sue storie e dai personaggi che ne fanno parte.     

Il desiderio è il solo motivo per cui andiamo avanti in mezzo a tanto orrore. Tutti abbiamo bisogno di una passione, o di un’ossessione. Cerca la tua. Desiderala fortemente, e fa’ della tua vita la ragione stessa per cui vivi. (La donna dei fiori di carta)

Donato Carrisi nasce a Martina Franca nel 1973 e dopo la laurea in Giurisprudenza si specializza in Criminologia e Scienze del comportamento. Questi approfondimenti lasciano chiare tracce nella costruzione delle sue trame e nella psicologia spesso complessa dei suoi protagonisti.

Conosciuto dapprima come giornalista del Corriere della sera, è sicuramente un esponente molto versatile del panorama culturale italiano. Sin da ragazzo infatti, scrive partiture per il teatro, in particolare commedie e alcuni musical, finché nel 1999, grazie al produttore Achille Manzotti, inizia a sperimentarsi come sceneggiatore di serie tv e di cinema. La sua notorietà come scrittore inizia nel 2009, quando si guadagna il Premio Bancarella con il thriller “Il suggeritore”.

I suoi personaggi godono sempre di un approfondimento psicologico molto analitico e ricco di sfumature, rivelandoci così il suo talento di attento osservatore, curioso di scendere nelle profondità dell’animo umano, per scoprirne gli aspetti più reconditi e inconfessabili.

 Perché tornare indietro si può, si deve. C’è sempre un momento in cui, a forza di procedere e di guardare solo avanti, si percepisce qualcosa – un richiamo – e ci si volta un poco per vedere se laggiù ogni cosa è rimasta uguale, o se invece è cambiato qualcosa in chi ci siamo lasciati alle spalle, e in noi.(Il suggeritore)

Il suo stile è noto per essere accattivante e molto coinvolgente. Ammalia il pubblico con una scrittura fluida e intrigante, trascinandolo in labirinti di dubbi inquieti e in atmosfere spesso torbide e nebbiose, fondamentali per accrescere il pathos e per la resa complessiva dell’opera.
È evidente inoltre, una spiccata capacità nel dosare i ritmi di narrazione e i tempi d’attesa, prima di concedere al lettore l’opportunità di mettere insieme i pezzi e scoprire la soluzione del mistero.

Una volta catturato dalla trama quindi, per il lettore non ci sarà scampo, non gli sarà possibile infatti uscire dal gioco finché tutte le carte non saranno scoperte. Spesso anzi, neppure dopo  la conclusione si sentirà del tutto fuori dalle pagine dei suoi libri. 

Da un’osservazione attenta dei suoi scritti, molti dei suoi seguaci più affezionati rilevano nel tempo un cambiamento nello stile e nella costruzione degli intrighi. Cercheremo di rileggere insieme a voi le sue opere più famose per capire in che modo la sua tecnica espressiva e creativa si è evoluta nel tempo.

Opere più rappresentative

Quando è in previsione la pubblicazione di un’opera di Donato Carrisi, l’attenzione e la curiosità di lettori e critica è totale – sicuramente ogni titolo in uscita raggiunge in breve tempo i primi posti delle classifiche di gradimento.

I bambini sanno spremere la felicità da tutto quello che gli capita. (Il suggeritore)

Alla vittoria del Premio Bancarellacon “Il suggeritore”, seguono un nutrito numero di titoli divenuti rapidamente campioni d’incasso. Oltre a “La donna dei fiori di carta” e “La ragazza nella nebbia”, l’autore sviluppa due filoni che comprendono diversi titoli: a “Il suggeritore”, con la protagonista Mila Vasquez ,  sono collegati “L’ipotesi del male” e “L’uomo del labirinto”, nonché “Il gioco del suggeritore”.

L’altro filone che vanta grande interesse inizia con il romanzo “Il tribunale delle anime”, i personaggi Marcus e Sandra li ritroviamo poi ne “Il cacciatore del buio” e “Il maestro delle ombre”.

L’ultima sua opera, in ordine di uscita, è “La casa delle voci”, pubblicato a dicembre del 2019 e collocatosi direttamente al primo posto delle classifiche di vendita.

Nelle prossime settimane vi presenteremo alcune recensioni di libri firmati da questo eclettico e brillante scrittore, scelti tra quelli che finora hanno permesso di farlo apprezzare a livello nazionale ed internazionale. 

Partiamo questa settimana con la recensione de “La ragazza nella nebbia”, edito da Longanesi nel 2015, con la cui trasposizione cinematografica si guadagnò il David di Donatello per la regia.

In attesa di sapere il vostro parere su Donato Carrisi, vi auguro buona lettura e vi do il mio arrivederci a presto!