REVIEW PARTY: LA METÀ IMPERFETTA

di Cinzia La Commare

“La metà imperfetta” di Cinzia La Commare
Genere: Romance
Editore: self-publishing
Pagine: 445
Data pubblicazione: 18 giugno 2020

a cura di Manuela Morana

Sinossi

Tutti cercano la metà perfetta, qualcuno di uguale a loro che li completi, la famosa metà della mela. E se fosse la persona più diversa da noi, quella che non si incastra alla perfezione, a essere giusta?

Sunday ha ventisei anni, vive nella periferia di Bristol e ambisce a diventare una fotografa di fama, esporre nella galleria d’arte più importante della città è il suo sogno, ma per adesso si occupa di piccoli eventi privati.
Birkir ha trent’anni, è islandese e nell’ultimo periodo ha collezionato debiti per trasformare la fattoria del nonno in un luxury hotel, ma se non troverà i soldi necessari per riprendere i lavori e pagare i creditori il rischio è che rimarrà solo una guesthouse.
Per entrambi la giusta occasione sembra essere un documentario che la BBC girerà in Islanda, con la collaborazione del più famoso editore di guide turistiche in Inghilterra.
Sunday e Birkir, oltre a questo, non hanno niente in comune: istintivo lui, perfezionista lei, fanno scintille fin dal primo incontro come due incastri sbagliati di un meccanismo che forse con un po’ di insistenza…

Recensione

“La metà imperfetta” è la storia di Sunday, una giovane ragazza che si è ribellata al volere del padre per inseguire il sogno di diventare fotografa, e di Birkir, un trentenne che ha lasciato gli studi per ristrutturare la fattoria del nonno e trasformarla in un hotel di lusso. Quando incontriamo per la prima volta i nostri protagonisti notiamo subito che entrambi i progetti sembrano non procedere troppo bene in realtà…

Sunday ha scattato diverse foto per matrimoni e feste ma è ben lontana dall’essere la fotografa di fama mondiale che sognava di diventare. La sua grande occasione sembra pioverle dal cielo grazie a Doug, il suo pseudo fidanzato, che riesce a farle avere un posto come tirocinante nella troupe della BBC, con destinazione Islanda, per realizzare un documentario e una guida turistica.
Birkir, dal canto suo, si ritrova inaspettatamente con la guesthouse al completo e con molti extra pagati dalla BBC per fare da guida a tutto il gruppo portandolo in giro per tutta l’isola e mostrandogli i posti più suggestivi e gli eventi più caratteristici. Questo è un vero colpo di fortuna per il nostro giovane perché così riuscirà a pagare molti dei suoi debiti e a far ripartire i lavori di ristrutturazione che si erano arenati.

Il primo incontro tra Sunday e Birkir non potrebbe essere più buffo e imbarazzante, la ragazza infatti, a causa del fango e delle calzature sbagliate, finisce a gambe all’aria mentre prova a portare tutta l’attrezzatura della troupe all’interno della guesthouse, solo che a causa del suo bel caratterino non solo rifiuta qualsiasi aiuto ma dopo pochissimo tempo torna nella hall con la ferrea intenzione di non dividere la sua camera con un uomo che nemmeno conosce. Fin dal primo minuto volano vere e proprie scintille tra Sunday e Birkir e il rapporto tra i due non poteva cominciare in modo più burrascoso.
Le cose non migliorano di certo quando vengono costretti a fare le comparse per il documentario.

«Abbiamo dei figli?», chiedo.
«Che te ne frega?», brontola Sunday. Le stanno incipriando il naso, e i bigodini hanno prodotto degli splendidi boccoli che le incorniciano il viso. Niente male la mia mogliettina!
«Sto solo cercando di entrare nel personaggio».
«Beh, non concentrarti troppo, con uno come te non prenderei in affido nemmeno un pesce rosso. Figurati!».
«Oh, questa cosa dei pesci è proprio una fissazione!», la derido.
«Imbecille», mi apostrofa lei tra i denti.
«Ti ricordo che sono il padre dei tuoi figli!».
Sunday scatta in avanti sul sedile. «Nei tuoi sogni!».
«Nah! Di solito io faccio bei sogni. E questo, trovarmi nel letto una come te e farci dei figli, sarebbe un incubo».



Nonostante i continui battibecchi però i due cominciano piano piano a conoscersi e ad andare oltre le apparenze… Forse lui non è solo un vichingo, bellimbusto, indisponente e superficiale, e forse lei non è solo una stronza, precisina e rompiscatole che vuole sempre averla vinta.
Anche se l’opinione iniziale che hanno l’una dell’altro non è affatto gratificante…

«Quelli come me…»
«Strafottenti, superficiali, irritanti», elenca Sunday girandosi di spalle stizzita.
«Mi ricorderò di trascriverlo nella lista dei miei pregi».
«Non mi sorprenderebbe se ne avessi davvero una».
«Ce l’ho. […] Ho cominciato a stilarla da quando sei arrivata qui. Per il momento ho già scritto: altezzoso, megalomane, pervertito, bruto, selvaggio, troglodita e …», ci penso un secondo, «vichingo. Il mio preferito».



Sunday e Birkir in realtà sono molto più profondi e simili di quello che si potrebbe pensare basandosi solo su una prima impressione.
È così che giorno dopo giorno Birkir si rende conto sempre di più di quanto trovi ingiusto il modo di comportarsi di tutta la troupe nei confronti di Sunday ed è per questo che prova sempre a regalarle gli scorci più esclusivi e meravigliosi che la sua isola può offrire. La sprona a credere nei suoi sogni e in sé stessa, a non arrendersi mai davanti alle difficoltà e a non acconsentire sempre a tutto ciò che le viene chiesto, anzi imposto, dai membri del gruppo che sembrano ricordarsi della sua esistenza solo quando c’è da sfruttarla e senza mai prenderla in considerazione come fotografa.

«Ho pensato che se avessi acconsentito a fargli un favore, mettendo da parte per una volta il mio obiettivo, loro poi mi avrebbero preso in considerazione. Nessuno conosceva il mio nome fino ad oggi, ma non credo che ora potranno più dimenticarlo», sorrido. Goren non ha fatto altro che ripeterlo tutto il giorno.
«Certo, si ricorderanno di Sunday l’attrice. Tu però non vuoi fare questo, vuoi diventare una fotografa, quindi dovresti impegnarti per impressionarli con le tue fotografie.
Quelle a cui mi hai appena detto di non credere molto, e se non sei tu a farlo non vedo come possano gli altri».
[…]
Regola numero uno: mai perdere di vista i propri scopi.



Con il passare dei giorni tra i due protagonisti di “La metà imperfetta” cresce la complicità e l’attrazione e se non fosse per l’esistenza, o forse bisognerebbe dire l’inesistenza, di Doug le cose sarebbero decisamente più semplici.
Sunday però è, inspiegabilmente, convinta di amare il suo fidanzato, anche se questo dopo ben sei anni insieme non la chiama nemmeno una volta e anzi non si degna nemmeno di rispondere ai suoi messaggi. Doug è uno dei personaggi che personalmente ho odiato di più, dalla prima pagina, è evidente che cerca di cambiare Sunday facendola diventare un riflesso di ciò che lui desidera senza avere nessun reale interesse per lei come persona.
La critica su tutto, sul modo di sedere in auto, su ciò che mangia, su come vive, non l’apprezza minimamente, non ha rapporti intimi con lei da tanto tempo, non la porta mai fuori perché lui ha una figlia dall’ex moglie e la bambina, che ormai ha dieci anni, non è pronta a scoprire che “il papà ama un’altra donna che non è la sua mamma”, così Sunday non può nemmeno rimanere a dormire a casa del suo fidanzato perché se la bambina trovasse qualcosa di suo, anche un semplice capello sul cuscino, potrebbe restare profondamente turbata dalla cosa.
Per tutto il libro si ha la sensazione, per non dire la certezza, che l’abbia spedita in questa avventura in Islanda solo allo scopo di togliersela dai piedi per moltissime settimane e poter fare ciò che vuole con sua figlia e non solo. È un personaggio veramente odioso e lontano anni luce da Birkir che invece è spontaneo e passionale, pieno di buoni sentimenti e anche se, soprattutto all’inizio, a volte è un po’ volgarotto e istintivo quanto meno è genuino e sa essere la “persona giusta”, quella che riesce a far realizzare i tuoi desideri e che ti spinge a credere nelle tue capacità.
Tra partite a scarabeo alcolico, fratelli che vengono a farti una visitina, fidanzati assenti, creditori (che invece sono fin troppo presenti), membri della troupe che si comportano da stronzi e cercano di avvantaggiarsi a scapito degli altri e protagonisti che maturano e capiscono tante cose nel corso del romanzo, possiamo decisamente dire che “La metà imperfetta” è il perfetto mix di emozioni, divertimento e insegnamenti profondi.
Cinzia La Commare usa uno stile semplice e diretto, capace di trasportarti all’interno della storia e di farti vivere emozioni, posti e sensazioni come se ti trovassi lì con i personaggi di “La metà imperfetta”, inoltre ho apprezzato molto il fatto che i capitoli si alternano e vengono raccontati dai due personaggi perché questo fa sì che si riesce a entrare molto in sintonia con entrambi, leggendo anche i loro più nascosti pensieri.
Cosa succederà alla fine di questo esilarante e dolcissimo romanzo? Sunday riuscirà a trovare la sua strada e a liberarsi del suo inesistente fidanzato? Birkir riuscirà a realizzare il suo hotel di lusso? E soprattutto i due riusciranno a diventare la “coppia perfetta” o resteranno solo “La metà imperfetta” di qualcosa che non nascerà mai?
Se volete scoprirlo non vi resta che leggerlo!

Il nostro giudizio:


TramaVoto 5


StileVoto 5


PiacevolezzaVoto 5


CopertinaVoto 5


Voto finaleVoto 5

Si ringrazia l’autrice per aver cortesemente fornito il materiale