REVIEW PARTY: LE GEOMETRIE IMPERFETTE DELL’AMORE

di Francesca Borrione

“Le geometrie imperfette dell’amore” di Francesca Borrione
Genere: Romance
Editore: Tulipani Edizioni
Pagine: 167
Data pubblicazione: 6 Giugno 2020


Cari lettori buongiorno, è con piacere che oggi vi presentiamo la nostra recensione al libro “Le geometrie imperfette dell’amore” di Francesca Borrioni. Una storia breve ma intensa che ci porterà in una magica città sul lago, un posto che è stato per anni teatro di molti incontri tra la nostra protagonista, Stella, e quello che per lei è il suo grande amore, Scott. Questa volta però le cose prenderanno una piega inaspettata e qualcosa cambierà per sempre.

a cura di Manuela Morana

Sinossi

La storia narra l’incontro di Stella e Harley in un luogo incantato: la città sul lago. Stella ha un legame con questo posto: ogni anno si reca per incontrare Scott, il suo grande, amore segreto. Ma, quella volta, lui non si presenta e cosi Stella si ritrova a vagare da sola, come se fosse in attesa. Harley è un attore di teatro in tour in città con la sua compagnia. Se Harley è in cerca di riscatto, Stella è in cerca di una ragione. I due sono anime tormentate. Destinate a illuminare l’uno il buio dell’altra.

Recensione

Questa è la triste storia di Stella, una ragazza sola al mondo che vive rimanendo attaccata a un sentimento di profondo amore verso Scott, che però è un uomo sposato e con figli che riesce a dedicare alla nostra protagonista solo una misera settimana all’anno. Stella vive nell’attesa di quella settimana che i due passano sempre nello stesso alberghetto in una città sul lago. Anche durante questo breve periodo insieme comunque si comportano con molta discrezione evitando di farsi vedere troppo in giro e non scambiandosi mai effusioni in pubblico.

La storia tra i due è iniziata ai tempi delle superiori ma poi Scott l’ha lasciata, spezzandole il cuore e sposando un’altra, tornando poi a cercarla per instaurare con lei una relazione segreta che va avanti da dieci anni e che ha reso la vita di Stella un vero inferno.

Stella aveva chiuso il proprio cuore in una scatola e non permetteva a nessuno di violarla. Questo era il solo modo che conosceva per sopravvivere senza soffrire. Le bastava la vergogna di sé, senza aggiungere il biasimo di amici, parenti e conoscenti.



Il senso di colpa logora l’anima della nostra protagonista e questo l’autrice è riuscita a descriverlo in modo davvero magistrale, “Le geometrie imperfette dell’amore” infatti è un romanzo che scende in profondità nel dolore che dilania l’animo umano, raccontandoci come il fatto di non essere mai la prima scelta di qualcuno possa spegnere la scintilla di vita ed entusiasmo che dovrebbe caratterizzare tutti gli esseri umani.

Stella era un ritratto di donna sbiadito, a tratti ingiallito, i cui tratti conservavano però l’originale vigore, una forza espressiva non del tutto sopita. Dimenticata, forse, ma non cancellata. Stella aveva solo bisogno di ritrovare i propri colori.



Stella si è recata ancora una volta al lago ma stavolta Scott non è lì con lei. La nostra giovane donna continua a controllare il suo cellulare e a sperare di veder comparire il suo grande amore ma questo continua a non succedere e lei ogni giorno che passa diventa più triste e si sente sempre più abbandonata.
È per questo che quando Stella incontra per la prima volta Harley resta spiazzata dalle sue attenzioni.

Abituata a sospendersi in funzione di qualcun altro, Stella non riteneva sé stessa meritevole di cure, attenzioni o perfino di amore. Vedeva sé stessa come una zavorra della quale non ci si riesce mai a sbarazzare, perché i ricordi, perché il passato, perché l’affetto. O forse questa era sempre stata l’opinione di Scott e Stella l’aveva semplicemente assimilata come un dato di fatto. A volte, l’opinione che gli altri hanno di noi diventa semplicemente la maschera verso la quale tendiamo e progressivamente ne assumiamo la forma, anche se non ci appartiene.



L’altro protagonista di “Le geometrie imperfette dell’amore” è Harley, un uomo tormentato che beve troppo e vive di rimpianti, è un attore di teatro che si trova in quella cittadina sul lago per rappresentare una parte secondaria nel musical “Wicked” di Stephen Schwartz, ma dentro di sé vorrebbe essere da qualsiasi altra parte, qualsiasi altro posto nel mondo sarebbe meno doloroso da affrontare.
Nonostante ciò non può fare a meno di notare Stella e di restarne molto colpito, in lei rivede sé stesso, scorge un dolore incredibile e gli viene voglia di proteggerla e riportare il sorriso su quel viso triste e scavato dalla sofferenza.

Harley si sorprese nel desiderare che l’uomo per cui Stella soffriva un giorno patisse un castigo almeno equivalente alla pena che stava infliggendo. Toccò delicatamente le ginocchia di Stella. Poi le braccia. Voleva che capisse il senso di quella frase. Che sentisse.
Non sei sola.
O forse era lui che voleva avvicinarsi, sfiorare, toccare qualcuno con il medesimo bisogno, qualcuno ugualmente solo, qualcuno insoddisfatto e incompleto, irrisolto come un rebus senza soluzione. Harley voleva essere la metà forte di quel qualcuno.



Giorno dopo giorno i due si avvicinano sempre di più, si confessano i loro tormenti e trovano conforto nella reciproca presenza, anche perché in fondo entrambi soffrono per lo stesso motivo, sono sempre la seconda scelta di qualcuno, non riescono mai a essere pienamente protagonisti delle loro vite e storie.

«Sei tu la star, eppure non puoi brillare», fu l’ultima battuta che pronunciò Stella.
«Non sono io il protagonista».
Quale verità. Harley e Stella aspiravano entrambi a occupare un luogo che non apparteneva loro, che fosse su un palco o nel cuore di qualcuno. Stella si sentì mancare il respiro. Harley la vide sbiancare e le si avvicinò con prontezza, sorreggendola.



Il loro incontro è provvidenziale perché entrambi hanno molto da imparare su sé stessi, sulle altre persone e soprattutto sull’amore, su cosa accade davvero quando qualcuno ti ama e si prende cura di te, interessandosi a come stai, a cosa provi, cercando di renderti felice e di non farti mai soffrire.
Tutte cose che Stella non ha mai provato e che Harley ha vissuto con superficialità passando da una ragazza all’altra senza mai interessarsi davvero a qualcuna.

Non aveva mai creduto alle frasi fatte, ai luoghi comuni sull’amore che libera, che salva, che redime. Stella credeva che si potesse amare una persona fino alla morte, e forse anche dopo, con la testardaggine delle proprie convinzioni. Stella era una campionessa della fiera ostinazione, l’ultima romantica di una lunga schiera di eroine letterarie dalle vicende complesse e il destino oscuro.



“Le geometrie imperfette dell’amore” ci spiega che non esiste un solo modo di amare ma ci dice anche che alcuni amori sono migliori di altri e che non bisogna mai accontentarsi di fare il figurante nella vita di qualcuno. In amore i protagonisti della coppia devono essere due, in situazione di parità e uguaglianza, e devono essere pronti a tutto per la coppia, pronti a essere una squadra che vince contro tutto, contro il passato, contro i rimpianti, contro il mondo se è necessario. Lo stile di Francesca Borrioni è fluido e scorrevole, “Le geometrie imperfette dell’amore” è un romanzo breve ma estremamente intenso, capace di farti provare molta empatia nei confronti dei protagonisti e nel quale non mancano i colpi di scena e i passaggi che vi faranno trattenere il fiato e sperare per il meglio.
In definitiva posso dirvi che vi consiglio questo romanzo che non è affatto un romanzo leggero e spensierato ma è un’opera che vi farà riflettere sui sentimenti umani e sull’importanza di non auto relegarsi mai al ruolo di comparsa, perché ognuno di noi è protagonista della propria vita e non deve mai dimenticarsi di splendere, brillare ed essere felice.

Il nostro giudizio:


TramaVoto 5


StileVoto 5


PiacevolezzaVoto 5


CopertinaVoto 5


Voto finaleVoto 5

Francesca Borrione

Francesca Borrione, ricercatrice e scrittrice, è dottore di ricerca in Scienze Umane e dell’Educazione (Università degli Studi di Perugia), ed è attualmente impegnata nel conseguimento del suo secondo PhD in letteratura italoamericana e cinema presso la University of Rhode Island (Stati Uniti). È autrice dei romanzi Il richiamo delle onde (Triskell, 2015) e La stagione arida di Minerva Jones (Les Flaneurs Edizioni, 2017). Per Tulipani Edizioni ha pubblicato L’uomo che attraversò il tempo per me (2020).