REVIEW PARTY: VOLEVO SOLO IL LIETO FINE

di Maria Sveva Morelli

“Volevo solo il lieto fine” di Maria Sveva Morelli
Genere: Romance – Commedia romantica
Editore: Independently published
Pagine: 354
Edizione: 9 gennaio 2021

Cari amici è con immenso piacere che oggi vi parliamo di “Volevo solo il lieto fine” di Maria Sveva Morelli, una dolcissima e divertentissima commedia romantica che vi conquisterà.
Credetemi non potrete fare a meno di innamorarvi di Violet e Frank, Vanilla e Fred e tutti gli altri simpatici personaggi che aiuteranno i nostri protagonisti a rimettere insieme tutti i tasselli del pazzo puzzle che è la vita!

Buona lettura!!!

a cura di Manuela Morana


Sinossi di VOLEVO SOLO IL LIETO FINE

Mai sottovalutare il potere di un romanzo rosa.
La vita di Violet sembrerebbe perfetta: abita nella Grande Mela, i suoi romance balzano in cima alle classifiche e le lettrici l’adorano, ma le manca ancora qualcosa. Ha rinunciato all’amore, relegandolo tra le pagine dei suoi libri.
Almeno fino al giorno in cui si risveglia in ospedale, convinta di chiamarsi Vanilla e di essere innamorata di Fred, il suo affascinante vicino di casa.
Peccato che Vanilla e Fred siano i nomi dei protagonisti del suo nuovo manoscritto e che somiglino fin troppo a lei e a Frank, il brillante architetto con cui ha avuto una storia indimenticabile… e naufragata anni prima.
Fantasia e ricordi si mescolano a causa di un raro disturbo di memoria che spingerà Violet a rileggere il proprio passato.
Tra le vie scintillanti di New York, cibo da strada e romanzi d’amore, riuscirà la Regina del Romance a raggiungere il sospirato lieto fine?

Recensione

Violet è una scrittrice di successo, i suoi romanzi schizzano sempre in cima alle classifiche dei romance e la sua vita apparente è meravigliosa: vive a New York, la città dove anche le cose impossibili diventano possibili, fa il lavoro dei suoi sogni e i soldi non le mancano.
Ciò che però le manca è l’amore, lei che per vivere racconta a tutti meravigliose storie romantiche, nella sua vita ha un enorme vuoto, un vuoto lasciato al centro del suo cuore da Frank, il suo ex fidanzato nonché vicino e padrone di casa.
La loro storia sembrava meravigliosa ma poi, all’improvviso, una telefonata ha cambiato per sempre il loro destino e ha fatto precipitare entrambi in un vortice di dolore, paura e sofferenza.
Da quel momento Violet si è spenta e ha smesso di brillare, ha messo da parte i suoi vestiti colorati e si è nascosta dietro una maschera fatta di neri e grigi, la tristezza l’ha prosciugata. Il tempo è passato e lei è diventata sempre più scostante e apatica, ha perso la gioia di vivere e piano piano anche la sua vena artistica.
Ormai sono mesi che non riesce più a scrivere nemmeno poche righe del suo ultimo e attesissimo romanzo.

La sua agente, Nikki, non sa più come trovare giustificazioni ai suoi continui ritardi e se da un lato cerca di tenersi buono l’editore dall’altro comincia un pressing davvero spietato e stressante nei confronti della povera Violet che ormai si sente sempre sull’orlo del abisso.
L’intervista con una blogger, Ellie, abbastanza invadente, indiscreta e poco educata che la incalza con domande scomode e fa commenti poco lusinghieri sul suo aspetto sono la degna ciliegina sulla torta che porta Violet a esplodere, la nostra giovane e stressata protagonista interrompe bruscamente l’intervista, esce di corsa dal locale nel quale si erano date appuntamento e furiosa di rabbia non sta nemmeno attenta alla strada.
L’incidente è inevitabile, per fortuna non viene travolta in pieno ma si ritrova comunque inaspettatamente in ospedale.

Cosa le è successo?
Semplicemente è svenuta e una volta ripresi i sensi la sua mente è più confusa che mai.
Vicino a lei sono corsi Jenny, la sua inseparabile migliore amica, e Frank.

I medici cominciano a fare le domande di rito ma qualcosa non torna, Violet afferma di chiamarsi Vanilla, riconosce i suoi amici ma li chiama Fred e Ginny e inoltre ricorda avvenimenti che non sono mai accaduti, come la bellissima gita a Coney Island con Fred.

«Fred, ti ricordi la gita a Coney Island? Avevo da poco letto un libro di Sparks in cui il protagonista lascia un messaggio in una bottiglia che poi abbandona in mare, volevo farlo anche io. Mi sembrava romantico, tu, invece, lo definisti infantile e poco ambientalista. Ho dovuto aspettare che facessi la fila al John’s, per poterla lanciare in mare senza le tue proteste. C’era una coda così lunga per gli hot dog che ci mettesti una vita a tornare. Te lo ricordi, Fred?»

I medici e Frank non sanno proprio spiegarsi cosa le sia successo ma per fortuna interviene Jenny e chiarisce tutte le loro perplessità: Violet non è impazzita sta solo raccontando di tutti i fatti contenuti nel suo ultimo romanzo, quello rimasto incompiuto a causa del suo blocco dello scrittore.

Non c’è una cura per la patologia che l’ha colpita, l’unica cosa da fare è aspettare e non forzare assolutamente i suoi ricordi, una terapia con uno specialista e tanta pazienza sono le uniche opzioni possibili, ma la nostra Violet non è molto propensa a collaborare e soprattutto non è affatto paziente.

«Paramnesia. L’ho capito» Lo interruppe, irrequieta.
«In tal caso, quando tornerò normale?»
«La normalità non esiste!» esclamò il dottore, con un gran sorriso, che gli sollevò i baffi.
[…]
«La sua mente è stata sconvolta dal troppo stress, insieme a una carica emotiva difficile da gestire. Potremmo affrontarne le cause, cercare di trovare una soluzione. Questo potrebbe aiutarla a recuperare l’equilibrio.»

La protagonista di “Volevo solo il lieto fine” ha schermato la sua mente e per evitare la sofferenza e il dolore si è convinta di essere Vanilla, la briosa e solare ragazza che vive nel suo romanzo.
Tutto ciò non è nemmeno molto lontano dalla verità perché quel romanzo raccontava proprio della sua vita e della storia con Frank, solo che almeno nel libro voleva che per loro due ci fosse un lieto fine per questo aveva cominciato a raccontarla ed è sempre per questo che era rimasta impantanata senza riuscire a continuarla.
Perché dopo la parte iniziale, nella quale tutto è sempre bellissimo e meraviglioso, è arrivato il punto in cui tutto si è spezzato e loro si sono persi per sempre.
Come scegliere le parole giuste per far sì che tutto ciò non si ripetesse nel loro romanzo?
Trovare la risposta a questa domanda le era sembrato impossibile al punto tale da bloccarla completamente.
E adesso eccola qui, non ricorda nulla del suo litigio con Frank né di tante altre cose, non si riconosce quando si guarda allo specchio e il suo armadio pieno di vestiti scuri le fa venire la depressione, la sua maschera ha iniziato a creparsi e adesso piano piano deve ritrovare la vera se stessa.

Frank è spiazzato da quanto accaduto, quando ha saputo dell’incidente ha davvero avuto paura di perdere Violet per sempre e adesso che è di nuovo accanto a lei, adesso che non vede più odio nei suoi occhi mentre lo guarda vorrebbe sistemare tutto, essere sincero, raccontarle tutto ciò che è accaduto e finalmente spiegarle tutte le motivazioni che l’hanno portato, stupidamente, a perderla tanto tempo prima.
I dottori però sono categorici “la mente di Violet si sta proteggendo dal dolore e nessuno deve forzarla, le conseguenze potrebbero essere disastrose”.

Cosa succederà ai protagonisti di Volevo solo il lieto fine”?
Violet riacquisterà la memoria? Frank riuscirà a spiegarsi o riuscirà a farla infuriare ancora di più per averle nascosto la verità? Riusciranno a trovare il coraggio di darsi una possibilità? Cercheranno di arrivare a quel meraviglioso lieto fine che tutti sogniamo?

I personaggi di questo libro sono straordinari, ho amato Violet, ferita e sull’orlo della depressione, bisognosa d’amore e di veder rinascere la sua scintilla e Vanilla, così colorata e spontanea, sincera e piena di fiducia nel genere umano.
Come non innamorarsi di Frank, che probabilmente è il personaggio che più di tutti decide di mettersi in gioco e cercare di sfidare le sue paure e superare il dolore del passato?
E come restare indifferenti a Fred, così buffo, spontaneo e a tratti poco romantico e più realista ma col cuore d’oro o ancora Jenny, che è davvero una delle migliori amiche che si possano desiderare?
E poi c’è Tony, il ragazzino che consegna le pizze, lui è davvero esilarante e meravigliosamente furbo e insolente.
La fugace apparizione di Mary Morgan mi ha folgorata, una donna meravigliosa capace di dare straordinari consigli, la sua brevissima presenza è stata come una stella cadente all’interno di una meravigliosa storia.
E infine il Dottor Andersen, anche lui tra i miei preferiti, sembra rigido e poco propenso a “dare risposte” e invece riesce a farti riflettere e immedesimare moltissimo, inoltre ho davvero amato il fatto che durante la terapia usasse i colori e il loro significato.

Tra tradimenti, tentativi di corruzione che si trasformano in ricatti e calunnie, amici leali, sognatori incalliti che non vogliono smettere di credere che tutto possa sistemarsi, suocere impossibili che rischiano di rovinarti la vita, ricordi che non si sa se riusciranno a tornare, bouquet improponibili, cibo d’asporto, parmigiane con condimento di preziosi consigli, risate e pagine da scrivere si snoda una storia incredibilmente avvincente, divertente e a tratti commovente.
“Volevo solo il lieto fine” è la storia perfetta per tutte le persone che hanno bisogno di trovare il coraggio di buttare la maschera che li nasconde e trovare il coraggio di essere se stessi, inseguire i propri sogni e conquistarli, è un libro che parla di seconde opportunità e racconta l’amore quello vero, quello che merita di essere inseguito e conquistato.

Lo stile di Maria Sveva Morelli è fluido e coinvolgente, appassionante e totalmente trascinante ho adorato “Volevo solo il lieto fine”, una storia sincera e piena di sentimenti, posso affermare con assoluta sincerità che è davvero una delle migliori commedie romantiche che io abbia letto e spero vivissimamente di poter presto leggere moltissimi altri suoi romanzi!

Non mi resta che augurarvi buona lettura e ricordarvi che:
“Non ci si ferma mai prima del lieto fine”

Il nostro giudizio:


TramaVoto 5


StileVoto 5


PiacevolezzaVoto 5


CopertinaVoto 5


Voto finaleVoto 5




Si ringrazia l’autrice per aver gentilmente fornito il materiale