REVIEW TOUR: LA SECONDA MOGLIE

di Juls Way

La seconda moglie di Juls Way
Genere: Romance storico vittoriano
Editore: Words Edizioni
Pagine: 265
Data pubblicazione: 8 luglio 2020

Cari lettori oggi ho il piacere di accompagnarvi nella Londra del 1898, in una società molto diversa da quella nella quale viviamo adesso. Potrete apprezzare una storia fatta di orgoglio, libertà, sfida alle convenzioni sociali e soprattutto d’amore! “La seconda moglie” di Juls Way racchiude in sè tantissime emozioni, seguitemi in questo viaggio nel passato e non ve ne pentirete!

Buona lettura a tutti!!

a cura di Manuela Morana

Sinossi

Londra, 1899.
All’alba del nuovo secolo, lady Lavinia Roseland, figlia del Conte di Carvanon, è costretta a un matrimonio combinato con lord Edward Montegue. Un’unione nata male in partenza: lei ha una reputazione macchiata, un carattere terribile e una lingua ben affilata; lui, vedovo e con una carriera politica da portare avanti, la vorrebbe tenera e devota. Tuttavia, Edward non è immune al fascino di Lavinia che, con le sue mise maschili, si fa ambasciatrice di idee nuove e rivoluzionarie. Ad avvicinarli sarà la strana e improvvisa sparizione del padre di lei. Marito e moglie si ritroveranno così nella romantica Cornovaglia, ospiti di una tenuta ricca di misteri, per scoprire vecchi e nuovi intrighi della famiglia Carvanon.

Recensione

Londra 1898
L’amore non costituiva di certo un motivo sufficiente per sposarsi: le conseguenze sul piano sociale, economico e politico di un’unione erano tali, per le famiglie coinvolte, che la scelta di un compagno non poteva dipendere dai sentimenti personali.



Lavinia è la figlia ribelle del Conte di Carvanon, la sua reputazione non è niente affatto immacolata e così è costretta ad allontanarsi da Londra e a trasferirsi in Francia per un periodo per mettere a tacere gli scandali che la coinvolgono.
Scandali dovuti alle sue frequentazioni con altre donne che come lei hanno idee rivoluzionarie e inaccettabili per l’epoca. La loro unica colpa è quella di essere “femministe”, di non accettare che semplicemente in virtù del sesso di appartenenza le persone vengano etichettate come capaci o meno di prendere decisioni per se stessi e per gli altri. Lavinia e le sue amiche sono giovani donne coraggiose che si rifiutano di stare zitte e buone a sorridere, quasi come fossero bamboline di porcellana, mentre padri, fratelli e mariti decidono cosa è meglio per loro.
Nonostante il viaggio in Francia però l’indole ribelle di Lavinia non accenna a smorzarsi e quando, una volta tornata a Londra, è costretta a sposare Edward Montegue si sente molto tradita da suo padre che ha organizzato tutto senza tenere minimamente conto dei suoi sentimenti e dei suoi pensieri. È molto triste per lei scoprire che il suo adorato papà l’ha semplicemente “venduta” al miglior offerente, a un uomo molto ricco che con i suoi soldi può appianare tutte le difficoltà economiche della famiglia Carvanon.
Edward è un uomo tutto d’un pezzo, ligio al dovere e proiettato alla carriera politica. È già stato sposato ma purtroppo è rimasto vedovo, la sua prima moglie era una cugina di Lavinia ma, a parte la parentela, nient’altro sembra accomunare le due giovani, tanto arrendevole e placida la prima quanto passionale e rivoluzionaria la seconda.
Edward non ha fatto molto bene i suoi conti perché se è vero che la nuova parentela con il Conte di Carvanon potrà aprirgli alcune strade e agevolare la sua carriera è altrettanto vero che una moglie anticonformista che partecipa agli scioperi, si traveste da uomo, manifesta per avere il diritto al voto e viola costantemente le regole del ton è un bel rischio da assumersi.
Le cose tra i due sposi partono male e per un bel po’ procedono anche peggio, è una continua lotta, le frecciatine sono all’ordine del giorno così come le litigate epiche e la rabbia e la frustrazione sono cocenti, al punto che più di una volta i due odiano la condizione nella quale si trovano.
Per la maggior parte del tempo i coniugi si ignorano, non dividono nemmeno la stessa camera da letto e praticamente non si vedono mai, Edward ha confinato la bella Lavinia nella loro tenuta di campagna e la tiene in quella che alla giovane sembra una prigione dorata. Così un giorno lei chiede di poterlo accompagnare a Londra per recarsi dalla sua sarta a farsi stringere degli abiti e vedere una sua cara amica appartenente alla nobiltà e, apparentemente, del tutto rispettabile. È così che riprende a vestirsi da uomo e a incontrare in un hotel le sue rivoluzionarie amiche, lì sono libere di parlare di politica, fumare e bere alcolici senza indossare stupidi corsetti che ti tolgono il fiato e scomodissime gonne che pesano una tonnellata e rallentano i movimenti.
Le idee della giovane Lavinia sono molto semplici e chiare e lei non ha mai paura di esporle, del resto non si può tenere in un angolino una donna come lei, la sua irruenza, la sua arguzia, la sua intelligenza sono impossibili da imbrigliare in sciocche convenzioni sociali.

«Io non voglio essere accettata. Non ne ho bisogno, non ho mai avuto bisogno dell’accettazione di nessuno. Perché dovrei essere accettata, poi? Non sono sbagliata, non sono difettosa, e anche se lo fossi non sono di certo una cosa da lasciare in un angolo, né un trofeo da esporre. Io voglio amare ed essere amata.»



Poco a poco anche Edward si accorge che sua moglie è una donna diversa da quelle che lui ha sempre frequentato, una donna con la quale si può parlare di tanti argomenti, che ha idee sue che le piace condividere con gli altri, e questa cosa inaspettatamente inizia a piacergli, al punto da mettere in dubbio alcune delle sue convinzioni.

«Allora ditemi, lady Montegue, come immaginate la donna del nuovo secolo?»
«Sarà libera.»

Ad avvicinare ancora di più i coniugi è la scomparsa del padre di lei, i due coniugi si recano in Cornovaglia, in quella tenuta che, secondo il testamento prematuramente aperto del Conte di Carvanon, è destinata a loro per compensare il fatto che al momento delle nozze il Conte non ha dato alcuna dote alla figlia. Da questo momento in poi verrete letteralmente risucchiati in un vortice fatto di misteri, il passato tornerà a bussare alla porta di questa famiglia e vi accorgerete che niente è come sembra. L’unica certezza che verrà confermata è che Lavinia non è affatto una donzella in pericolo che aspetta di essere salvata ma è artefice del proprio destino e di quello degli altri.
Tra pittrici del passato, lettere, amici che compiono passi falsi, parenti serpenti e amori che divampano vi ritroverete catapultati in una storia fantastica.
L’autrice è stata particolarmente brava a descrivere il contesto storico e a caratterizzare i personaggi che sono molto ben delineati e assolutamente convincenti, lo stile è fluido e pur essendo un romanzo storico non è mai noioso o pesante. Complimenti vivissimi per questo esordio e per la maestria con la quale Juls Way è stata capace di raccontare questa storia, vi assicuro che non potrete fare a meno di innamorarvi della bella e dirompente Lavinia.

Il nostro giudizio:


TramaVoto 5


StileVoto 5


PiacevolezzaVoto 5


CopertinaVoto 5


Voto finaleVoto 5

Juls Way

Ha venticinque anni e vive a Bologna, dove frequenta la Scuola di Archivistica. Urbinate di nascita e di adozione, si è laureata in lettere moderne e in storia dell’arte. Cresciuta a libri, Guccini e Platone, è un’inguaribile romantica; ama il cinema, le serie tv (soprattutto i period drama), il sarcasmo e andare in giro per mostre e musei. Il suo sogno è di vivere a Parigi, in una mansarda arredata in stile anni venti, con vista sul Quartiere Latino. Inventa storie da quando ne ha memoria, ma La seconda moglie è il suo primo romanzo.