SOGNI DI TRICOLOR

Giancà ha una passione che non è solo una passione quanto anche un sogno, un obiettivo, una fede. Una fede che è scolpita nel cuore e nell’animo che lo porta a vivere le giornate con quella determinazione che soltanto le ragioni di vita sanno dare. Apparentemente, per molti, può sembrare essere soltanto un pallone ma per lui è ben altro. Perché con quella sfera rotonda lo ha accompagnato nelle gioie e nei dolori e ne segnerà anche il destino.
Da sempre tifoso della viola Giancà è anche uno che su quei prati verdi ci corre e ci versa la propria fatica. Il solo tifare quella squadra del cuore non gli basta, lui quella maglia vuole anche indossarla. Ad accompagnarlo nelle sue avventure un’unica colonna sonora: il Liga.
Cade, cresce, si rialza e cade ancora, il campioncino. Ma nonostante tutto questo non si arrende mai. Tra successi e sconfitte ma mai solo grazie all’affetto di quegli amici che con cui lui hanno condiviso anche trasferte, amori e rigori impensabili o vittorie ormai inaspettate.
E quando credi così tanto in quel sogno non ti importa se devi cominciare in una squadra di serie B, se devi giocare per il Ravenna, se devi spostarti da casa e dare il tuo massimo tra rimproveri del Mister e partite andate male. Sei il “campioncino maledetto” ma stai anche inseguendo il tuo sogno.
Passano gli anni, passano i giorni ma le speranze e gli obiettivi restano. Ecco perché quel giovane ragazzo che conosciamo all’inizio dell’opera si evolve e cresce riscoprendosi uomo. Il sogno è adesso affiancato dalla necessità di dimostrare il proprio valore e di custodire tutta quella strada sino a ora costruita.