STORIA DI STELLA FORTUNA CHE MORÌ SETTE O FORSE OTTO VOLTE

di Juliet Grames

Storia di Stella Fortuna che morì sette o forse otto volte di Juliet Grames
Genere: Narrativa contemporanea
Editore: HarperCollins Italia
Pagine: 576
Edizione: 16 luglio 2020

Cari lettori è con estremo piacere che oggi vi parlo di un libro molto particolare, “Storia di Stella Fortuna che morì sette o forse otto volte” di Juliet Grames, edito da HarperCollins Italia.
Questo libro racconta la storia di Stella Fortuna, l’accompagneremo da prima che lei nascesse a quando sarà molto, molto vecchia, quindi mettetevi comodi e godetevi la sua storia.
Stella Fortuna è una donna eccezionale, nella sua vita vivrà esperienze incredibili e rischierà di morire in modi inimmaginabili!
Non perdetevi quest’opera che racconta le vicende di Stella e delle diverse generazioni della sua famiglia che si adattano e sopravvivono a cambiamenti davvero epocali!!!
Buona lettura!

a cura di Manuela Morana



Sinossi

Ievoli, Calabria, anni Venti. Per Stella Fortuna la morte è sempre stata parte della vita. La sua infanzia è costellata di inaspettati, quasi mortali incidenti avvenuti nei modi più strani. Anche la madre è convinta che sua figlia sia sotto l’influenza del malocchio. Nel piccolo villaggio in cui vivono, Stella è considerata strana perché è bellissima e intelligente, eppure fredda come il ghiaccio e sfrontata. Stella usa la sua forza per proteggere Tina, la sua sorellina, molto più debole e meno dotata di lei. Ma il carattere indomito della ragazza provoca le ire di suo padre Antonio, un uomo che pretende assoluta obbedienza dalle donne, e il cui più grande apporto alla famiglia consiste nella sua assenza.
Quando i Fortuna, poco prima della Seconda Guerra Mondiale, decidono di emigrare, Stella e Tina devono affrontare insieme l’ostilità del Nuovo Mondo.
E Stella capisce che dovrà combattere la sua stessa famiglia per essere indipendente. Ma nessuno sopravvive a così tante quasi-morti senza un motivo…

Recensione

“Questa è la storia di Mariastella Fortuna Seconda, chiamata Stella. Originaria di Ievoli, un paesino tra le montagne calabresi, si trasferì in seguito in Connecticut, negli Stati Uniti d’America.
La sua vita, durante la quale dovette sopportare numerose sfortune e difficoltà, coprì più di un secolo.
Questa è la storia di come non morì mai.
Durante i suoi cento e passa anni, la seconda Stella Fortuna […] sarebbe sopravvissuta alla morte per ben otto volte – o forse sette, dipende da come le volete contare.
Avrebbe preso botte in testa e cinghiate, rischiando di soffocare e dissanguarsi, subìto una lobotomia.
Si sarebbe schizzata con l’olio bollente, le avrebbero aperto la pancia fino alle budella e in due occasioni distinte e una volta si sarebbe salvata solo grazie a un errore di battitura sul passaporto.
Un’altra, addirittura, rischiò di ammazzarsi da sola.
Bisogna parlare di incredibile sfortuna perché incappò in tanti pericoli, o piuttosto di un incredibile fortuna perché sopravvisse a ognuno? Non saprei.
Comunque sia, per essere la storia della vita di un’unica persona le avventure non mancano, ma del resto i calabresi sono gente tenace.”

Già la prefazione di “Storia di Stella Fortuna che morì sette o forse otto volte” ci fa capire quanto sia assolutamente unica ed originale questa vicenda…
Infatti ecco qui presentata in poche righe questa incredibile donna, Stella Fortuna, la sua vita è sicuramente una delle storie più straordinarie e imprevedibili che vi potrà mai capitare di leggere ed è per questo che vi consiglio vivamente di non lasciarvi scappare l’opportunità di conoscere questa protagonista perché, vi assicuro che, di donne così non ne incontrerete molte sul vostro cammino.

Ma iniziamo dal principio, Mariastella non è la prima della sua famiglia a portare questo nome, l’ha infatti ereditato direttamente dalla sua sorellina maggiore che morì in una tragica circostanza, molto dolorosa.
Sinceramente ho trovato un po’ macabra la scelta di dare lo stesso identico nome a un’altra bambina che mai avrebbe potuto sostituire o somigliare alla prima ma tante vicende del libro si basano proprio su questa circostanza e quindi nell’ottica della storia risulta essere una scelta vincente e ben azzeccata. Come è ovvio che sia, nonostante il nome, la nostra Mariastella ha un carattere completamente diverso dalla bambina sorridente e dolce che è morta quando era ancora piccolissima.

L’ambientazione in un paesino calabrese agli inizi del 1900 si presta molto bene a dar spazio alle classiche credenze popolari basate sull’ignoranza e sulla superstizione, e così ecco che lo spettro della sorellina morta aleggia sempre intorno alla nostra protagonista, al punto che le donne della famiglia si chiedono più volte se tutti gli incidenti quasi mortali che capitano a Stella siano dovuti a qualche influsso malefico.

“Seppur controversa e legata alla sensibilità religiosa di ciascuno, esiste una teoria sul perché la seconda Stella rischiò di morire tante volte in vita sua. Qualcuno si domanda se non fosse perseguitata dal fantasma della sorella defunta, la primogenita di cui aveva preso il posto, di nome e di fatto.
[…]
Viene più facile ricordare la prima Stella come la bambina perfetta che era, piuttosto che immaginarsi la persona reale che non ebbe mai la possibilità di diventare, una persona reale come la seconda Stella.”

Assunta, la mamma, passa la maggior parte della storia a sottomettersi al marito, correre in cerca di medici e a cercare di tenere lontano il malocchio dalla sua amata bambina, ma nonostante ciò tra olio bollente, maiali aggressivi, e tante altre disavventure la vita della nostra Stella tutto è stata tranne che felice e serena.
Personalmente credo che la sfortuna di Stella non sia tanto dovuta alla povera sorellina morta quanto piuttosto alla scelta, quasi obbligata ma sbagliata, di sua madre Assunta.
Se questa, quando era ancora giovanissima e perse il padre, non avesse sposato quel disgraziato di Antonio Fortuna probabilmente la sua vita sarebbe stata molto più felice e tantissime sofferenze sarebbero state risparmiate a tutti.

Antonio Fortuna è uno dei personaggi che ho odiato e disprezzato di più in tutta la mia vita da lettrice, non appena avrete modo di conoscerlo capirete benissimo queste mie parole e sono sicura che le condividerete.
Quest’uomo è artefice di buona parte delle sofferenze e delle sciagure della famiglia Fortuna, è capace di gesti veramente spregevoli e degni di una persona senza un briciolo di cuore, intelligenza ed empatia.
In sostanza Antonio Fortuna non avrebbe dovuto, mai e poi mai, diventare padre, è il classico uomo “padre-padrone” che pensa solo a ciò che conviene a lui e crede di poter avere sempre l’ultima parola in qualsiasi scelta, anche in quelle fondamentali della vita delle sue figlie.
È ignorante, presuntuoso, prepotente e violento, insomma, credetemi, non gli manca proprio nulla. Unica, piccolissima, “giustificazione” è che tutto sommato per la società del tempo era la “normalità” comportarsi come lui ma rapportato ai tempi moderni sarebbe un padre da ripudiare e anche per l’epoca oltrepassa alcuni limiti che nessuno dovrebbe mai oltrepassare.

Accanto a Stella c’è da sempre la sua sorellina, Concettina, che è da sempre meno bella e meno intelligente, per questo motivo la nostra protagonista sente forte il dovere di proteggerla e prendersi cura di lei e per farlo a volte si mostra estremamente dura e persino burbera.
Le due sorelle sono praticamente inseparabili e fanno tutto insieme. Concettina, che una volta arrivata in America comincerà a farsi chiamare Tina, apparentemente è la sorella che tutti vorremmo avere, è devota e sempre presente e nonostante le due abbiano idee diverse su tante cose Concettina non abbandona mai Stella.

La prima vera separazione tra le due avviene con il matrimonio di Tina, Stella proprio non riesce a capire come sua sorella possa essere felice di sposarsi e dormire con un uomo.
La nostra protagonista da questo punto di vista è parecchio traumatizzata e spaventata, al punto che la sua diventa una vera e propria ossessione.
Lei non vuole sposarsi, non vuole avere figli, è terrorizzata da questi pensieri, non vuole fare la schiava di qualcuno che comanderà su di lei e disporrà del suo corpo senza il suo consenso.
Ha visto troppe volte sua madre subire le aggressioni del padre e sa che il frutto di quegli “atti animaleschi” sono dei parti pieni di sangue e dolore, durante i quali le donne spesso rischiano di morire.
Purtroppo però la sua volontà non conta niente e alla fine la sua forza e fierezza vengono piegate dalla violenza e dalla brutalità di chi sostiene di amarla, da una parte, e di chi dovrebbe difenderla, dall’altra.

Il destino inoltre ci mette lo zampino e tira più di uno scherzo alle due sorelle.
Le cose tra Stella e Tina infatti non sono affatto perfette, nonostante una vita passata insieme, un viaggio dalla Calabria all’America, tante esperienze comuni qualche gelosia e malcontento emerge.
Nonostante ciò Tina non abbandona mai la nostra protagonista, neanche dopo l’ennesima “quasi morte” che si conclude con una lobotomia che cambia per sempre la povera Stella, togliendole buona parte dei suoi freni inibitori e rendendola ancora più diretta e scorbutica.

“Per settantasette anni erano state migliori amiche e assidue compagne ma, quando Stella di risvegliò dal coma, si rifiutò di rivolgere la parola alla sorella, per motivi che non è mai stata in grado di spiegare. O forse perché nessuno ha avuto voglia di ascoltarla il giorno in cui ci ha provato. Fin da bambine, le vite delle due sorelle erano cucite insieme, ordito e trama di un unico tessuto. Dormirono nello stesso letto per ventiquattro anni, finché il matrimonio non le separò.”

Lo stile di “Storia di Stella Fortuna che morì sette o forse otto volte” è estremamente fluido e coinvolgente, pur essendo un libro abbastanza lungo si legge tutto d’un fiato, le vicende si succedono scorrendo veloci e sono vibranti di passione e sentimenti.

Immedesimarsi in Stella è veramente molto semplice, la voglia di entrare nella storia ed aiutarla, consolarla, supportarla è tantissima.
Stella Fortuna è una donna forte che ha provato con le unghie e con i denti a mantenere la propria libertà, che ha sofferto, che ha corso molti rischi e pericoli, è una donna che la vita ha piegato e spezzato, ma che nonostante tutto non si è arresa.
È una donna che, ancora oggi, ha tanto da insegnare a tutte noi, proprio perché lei si batte per la propria indipendenza, per il suo diritto di scegliere della sua vita.
È una donna che a tratti sembra fredda e priva di sentimenti ma in realtà è solo irrimediabilmente ferita e spaventata, non ha mai ricevuto amore, quello vero e incondizionato che sia la famiglia d’origine che il marito e i figli avrebbero dovuto darle, solo la madre e la sorella le hanno voluto bene ma sono state entrambe troppo deboli per schierarsi davvero dalla sua parte e difenderla, nemmeno loro sono riuscite davvero a comprendere i suoi sentimenti e a darle ciò di cui aveva bisogno.

Stella ci insegna inoltre come non dovrebbe mai essere la nostra vita perché, se per una donna nata agli inizi del 1900 era accettabile doversi sottomettere e subire qualsiasi capriccio degli uomini, oggi ciò che lei ha dovuto sopportare è assolutamente intollerabile.
Questo libro mi ha fatto capire, ancora una volta, quanto sono fortunata ad essere nata in un’epoca nella quale posso scegliere se sposarmi o meno, con chi farlo, se volere figli o no, se restare insieme a una persona o lasciarla e scappare a gambe levate se quest’ultima si dimostra violenta o mi fa soffrire. Oggi non siamo più costrette a sottostare agli altri e ubbidire, possiamo scegliere e per questo dobbiamo ritenerci delle privilegiate.
Rinnovandovi il mio invito a leggere questo straordinario libro, voglio salutarvi con uno dei passaggi che ho maggiormente apprezzato e che racchiude l’essenza di ciò Stella Fortuna pensava:

«A questo mondo non ti puoi fidare di nessuno, solo di te stessa. Devi essere convinta della tua idea e non cambiarla mai, altrimenti la gente cercherà sempre di fregarti o di confonderti.»

Buona lettura a tutti e arrivederci alla prossima recensione!

Il nostro giudizio:


TramaVoto 5


StileVoto 5


PiacevolezzaVoto 5


CopertinaVoto 5


Voto finaleVoto 5

Si ringrazia la casa editrice per averci cortesemente fornito il materiale.