UN UOMO A PEZZI

di Francesco Muzzopappa

Un uomo a pezzi di Francesco Muzzopappa
Genere: Narrativa italiana
Editore: Fazi Editore
Pagine: 119
Data pubblicazione: 27 agosto 2020

Cari amici lettori è oggi in uscita una novità fresca e divertente edita da Fazi Editore, vi presentiamo con piacere “Un uomo a pezzi” di Francesco Muzzopappa!
In questo romanzo autobiografico e pieno di umorismo ed ironia vedremo il nostro protagonista alle prese con alcune situazioni particolari e divertenti, a volte paradossali ma certamente realistiche e spassose.
Questo romanzo è proprio l’ideale da leggere in questi ultimi giorni da passare sotto l’ombrellone perché Muzzopappa con la sua semplicità e simpatia è capace di regalare qualche ora spensierata e piacevole!
Buona lettura a tutti!

a cura di Manuela Morana

Sinossi

Un uomo a pezzi, appunto. In questo libro, fatto di tasselli e frammenti di varia umanità, lo scrittore umoristico più amato diventa finalmente protagonista e si racconta per la prima volta attraverso storie spassose e irresistibili.
Se si è nati al Sud, quanto coraggio occorre per tornare a casa durante le vacanze? Come ci si procura del caffè decente quando si è all’estero? È possibile uscire vittoriosi dopo l’immancabile chiamata di un call-center? Cresciuto in Puglia, dove ogni anno la famiglia metteva in piedi un’efficiente catena di montaggio per preparare pentoloni di salsa fatta in casa, il narratore si è fatto strada in mezzo a idraulici maschilisti e coinquilini di ogni tipo per approdare infine a Milano: una moderna metropoli in cui la vita è scandita da hair stylist e frigoriferi vuoti, dove per sopravvivere occorre tener testa alla sarta cinese del quartiere ed evitare di finire schiacciati dalla libreria storta ma chic raccattata al mercatino dell’usato.
Muzzopappa ha la grande capacità di narrare in modo arguto e vivace episodi che tutti noi abbiamo attraversato almeno una volta nella vita: il fascino bislacco dei luna park, i tentativi ricorrenti di mettersi a dieta, la curiosità per la moda del centro massaggi. In questi racconti singolari, popolati dai personaggi più diversi, ogni scheggia di realtà si trasforma in una riflessione sincera e divertente sul nostro folle, frenetico mondo. Dall’autore di romanzi come Una posizione scomoda e Heidi, un libro unico e imperdibile sulle vicissitudini di un giovane uomo alle prese con le contraddizioni della vita, fortunato e reso meno cinico, forse, grazie a Carmen – donna di ferro ma all’apparenza fragile Biancaneve –, personaggio ricorrente e imprescindibile di questa carrellata di pura comicità e buonumore.

Recensione

“Un uomo a pezzi”, l’ultimo libro di Francesco Muzzopappa, è una raccolta di brevi ed esilaranti racconti autobiografici.
Questo libro è capace di raccontare in modo divertente la realtà che ogni giorno ci circonda, soffermandosi su piccoli episodi che spesso passano inosservati allo sguardo distratto dei più.
“Un uomo a pezzi” nasce proprio dalla voglia di condividere con gli altri le esperienze che si vivono quotidianamente, quelle reali e autentiche, quelle che fanno ridere tanto proprio perché sono realistiche e lo sono soprattutto quando sei un ragazzo del Sud che per lavorare si è dovuto trasferire al Nord.
Questo trasferimento infatti comporta tutta una serie di cambiamenti che stravolgono completamente la vita e le abitudini delle persone, al Nord ci sono “regole comportamentali” ed esigenze diverse da quelle alle quali sei abituato quando vivi al Sud e non sempre è semplicissimo adattarsi.

Quando sei un ragazzo di vent’anni che con il suo stipendio deve sopravvivere al tenore di vita milanese e con quel che resta pagare un affitto, pensare di poter prendere un aereo per tornare di tanto in tanto in Puglia è un capriccio che proprio non puoi permetterti.
Capii ben presto che il segreto per affrontare un lunghissimo viaggio in treno è comprare molti giornali, diversi tra loro […].

Con il passare del tempo il nostro simpatico protagonista ha iniziato ad intervallare le riviste e i giornali con la visione di film in dvd, ma visto che inizialmente era impossibile ricaricare il pc sui treni si arrangiava come meglio poteva, ricorrendo a stratagemmi abbastanza simpatici per risparmiare come meglio poteva la sua preziosa batteria.

Per non sprecare troppa energia, risparmiavo in luminosità dello schermo e volume degli auricolari, con il risultato che di quei film vedevo poco e capivo niente.
Quelle traversate, mi piaceva pensare, incarnavano il senso stesso del mio trasferimento al Nord: un sacrificio enorme di cui non capivo ancora il senso.

Dopo un po’ i viaggi in treno infiniti ed estenuanti stancano chiunque e così appena possibile si pensa di passare a un mezzo più veloce ed efficiente, ma anche lì non è proprio semplicissimo adattarsi e bisogna scendere a tanti compromessi se si vuole arrivare “a casa” senza dar fondo a metà stipendio per un solo viaggio:

“Ora che sei vecchio puoi iniziare a prendere l’aereo!”, mi dissi dopo aver ottenuto sul lavoro il primo scatto di anzianità. In fin dei conti, sfruttando prontezza e un minimo di oculatezza, un biglietto aereo poteva costare meno di un biglietto ferroviario.
Bastava visitare il sito di una compagnia low cost, non stivare il trolley, evitare di scegliere il posto, non assicurare il volo, vita e bagaglio, morire di sete a bordo, e il risparmio era garantito.

Tra i racconti che più mi hanno divertita un posto d’onore lo dedico a “La salsa, in casa, in Puglia, d’estate” perché, anche se non sono pugliese ma siciliana, la storia non cambia…
La salsa al Sud va fatta in casa e, sinceramente, rispetto a quella del supermercato, ha tutto un altro sapore e un altro odore…
Per questo è impossibile dare torto alle povere nonne e mamme che reputano un’eresia comprare la salsa al supermercato e preferiscono passare giornate intere tra pentolone enormi che sviluppano lo stesso calore di un vulcano, perché quando apri la bottiglia vieni travolto dagli odori di casa e ogni assaggio è da un lato una carezza materna e dall’altro un colpo al cuore perché ti ricorda che sei lontano da casa e che non puoi condividere quel pasto con le persone che ami. Purtroppo o per fortuna però con gli anni le quantità si riducono sempre, le persone più grandi diventano anziane e con meno forze e le vecchie usanze si perdono sempre un po’ di più anno dopo anno.

Per il mio compleanno, come d’abitudine, i miei genitori mi spediscono un pacco colmo di friselle, olio del frantoio e qualche bottiglia di salsa da 33 cl.
È il loro modo di dirmi “Ti vogliamo bene”.
Quando li chiamo per ringraziarli, mia mamma si scusa sempre per la quantità esigua.
“Ti basteranno per tutto l’anno?”, mi chiede.
E io, con un groppo in gola, le rispondo di “sì”, mentre assaggio il mio sugo Mutti che, lentamente, borbotta sul fuoco.

Molto simpatici anche gli episodi che raccontano di Carmen e della loro vita insieme, i due a tratti sembrano poli opposti ma sono una bellissima coppia che sa come scendere a compromessi e soprattutto come ridere insieme.
Anche la vendetta ha il suo posto in questa raccolta di racconti ed è proprio in uno di questi che Muzzopappa ci narra di quando all’età di quattordici anni Francesco ha scoperto di avere la gobba, e ha cominciato un vero e proprio ping-pong tra visite ortopediche, busti ed esercizi di ginnastica correttiva. Il tutto avendo a che fare con persone che erano più interessate a guadagnare che a curare, gente senza scrupoli che non aveva il minimo interesse a far finire le terapie e gli esercizi.
“Un uomo a pezzi” ci mette davanti a tanti spaccati di vita vissuta, ai parenti, ai viaggi e forse soprattutto agli imprevisti e ci fa capire che gran parte della nostra percezione della vita è data da come riusciamo a reagire alle cose che ci accadono.
Quindi che si abbia a che fare con i vicini di casa rumorosi e disonesti con alcuni ma onesti con noi, con le colazioni estere a base di yogurt greco e prive di caffeina o con i massaggi fatti indossando il perizoma al contrario l’importante è non perdersi mai d’animo e cercare di vivere ogni momento al meglio, ridere e prendere la vita con filosofia ed ironia perché alla fine ciò che conta è essere felici e saper ridere.
Con uno stile diretto e sincero, tantissima ironia e simpatia Francesco Muzzopappa mi ha davvero conquistata e, da terrona trapiantata al Nord, mi ha strappato più di un sorriso, riuscendo a farmi capire, ancora una volta, che gli stereotipi tra Nord e Sud sono tanto divertenti e spassosi ma che alla fine le cose che ci accomunano sono più di quelle che ci dividono e che la varietà e l’essere un po’ “diversi” non può far altro che arricchirci e renderci tutti migliori perché alla fine abbiamo il privilegio di vivere in uno dei posti più belli del mondo e non ha senso star lì a creare spaccature che non hanno senso di esistere.

Buona lettura e buone risate a tutti!!

Il nostro giudizio:


TramaVoto 5


StileVoto 5


PiacevolezzaVoto 5


CopertinaVoto 5


Voto finaleVoto 5

Francesco Muzzopappa

Nato a Bari ma milanese ormai da anni, è uno tra i più conosciuti e apprezzati copywriter italiani. Per la categoria in cui eccelle, la pubblicità radiofonica, ha ottenuto numerosi riconoscimenti in Italia e all’estero. Popolarissimi e molto amati i suoi romanzi, tutti pubblicati da Fazi Editore: Una posizione scomoda, il libro d’esordio uscito nel 2013, Affari di famiglia (2014), Dente per dente, pubblicato nel 2017 e vincitore del Premio Troisi nello stesso anno, e Heidi (2018): tutti i titoli sono stati tradotti in Francia dall’editore Autrement riscuotendo un grande successo di critica e di pubblico. Recentemente, ha pubblicato per De Agostini un libro per ragazzi, Il primo disastroso libro di Matt.
Si ringrazia la casa editrice per averci cortesemente fornito il materiale.