UNA ROSA CHE SBOCCIA

di Maria Luisa Spaziani

Benvenuti al nostro appuntamento con la poesia.
Oggi proponiamo il commento della poesia “Una rosa che sboccia” di Maria Luisa Spaziani
Buona Lettura!

a cura di Elisa Mazza

Una rosa che sboccia

Ibernati, incoscienti, inesistenti,
proveniamo da infiniti deserti.
Fra poco altri infiniti ci apriranno
ali voraci per l’eternità.


Ma qui ora c’è l’oasi, catena
di delizie e tormenti. Le stagioni
colorate ci avvolgono, le mani
amate ci accarezzano.


Un punto infinitesimo nel vortice
che cieco ci avviluppa. C’è la musica
(altrove sconosciuta), c’è il miracolo
della rosa che sboccia, e c’è il mio cuore.

Parafrasi della poesia: Una rosa che sboccia

Ghiacciati, dormienti, inesistenti, proveniamo da infiniti deserti. Fra poco altri mondi incogniti si apriranno su di noi attaccandoci con ali eternamente voraci. Ma qui, ora, c’è l’oasi pacifica, che ci lega con delizie e tormenti. Le stagioni colorate ci avvolgono, le mani che amiamo ci accarezzano. Un punto fermo, microscopico, nel vortice che cieco ci avvolge. C’è una musica altrove inaudita, c’è il miracolo della rosa che sboccia, e c’è il mio cuore.

Commento della poesia: Una rosa che sboccia

Questa poesia per me è il rametto sullo strapiombo, quello a cui ti ci aggrappi appena un secondo prima di stare per sfracellarti al suolo. Sembra un testo innocuo eppure ha la forza della presenza, del sostegno. Dice: ci sono io, guardami. Guardami.
Non avere paura, ti dono la bellezza di una rosa che fiorisce… e io, ti dono il mio cuore. Una rosa che sboccia mi regala tutta la carica emotiva che ha un abbraccio protettivo, una “coperta di Linus”, un non pensare alle avversità, e vivere il qui e ora. Maria Luisa Spaziani mi ha conquistata subito, così fine, ricercata eppur bilanciata nell’esser istintiva e calorosa. Un’arte poliedrica che elargisce mille sensazioni e scintille, si accende come luce che filtra attraverso del pizzo. Alle porte di una tanta agognata primavera, mi sono immedesimata comodamente, immergendomi in quest’oasi, e come un gatto al sole mi godo i suoi significativi raggi benefici. Non sono sola.
Intorno a me la natura si risveglia, posso sentirne anche la magica melodia. Non sono sola.
Fuori può infuriare il ghiaccio, il vuoto ma non sono sola. Anche se la mia sfera emotiva può sembrare del tutto trascurabile rispetto al gran caos che ci circonda, non è così.
L’Amore è con me. Tutta la forza che serve è nel cuore.

Maria Luisa Spaziani

Poetessa italiana che ha tradotto da Gide, Audiberti e Cocteau, e ha pubblicato saggi di critica letteraria. Dopo il volume Le acque del Sabato (1954), caratterizzato da una tensione lirico-autobiografica che già risolve le suggestioni dell’ermetismo e di altre avanguardie europee, in Luna lombarda (1959), Il gong (1962), Utilità della memoria (1966) e L’occhio del ciclone (1970) ha arricchito il dettato poetico di metafore dense, visioni cosmiche, accensioni oniriche; nelle prove successive, Transito con catene (1977), Geometria del disordine (1981), La stella del libero arbitrio (1986), Giovanna d’Arco (1990), La luna è già alta (2006), il linguaggio sembra progressivamente tendere a ritmi articolati e distesi, a tratti narrativi. La traversata dell’oasi (2002) raccoglie circa duecento poesie d’amore nelle quali i registri lirici di tono elevato lasciano emergere una vena ironica e una nota di modernità.