UNA STORIA CHE PARLA DI TE

di Dèsirèe Cognetti

Una storia che parla di te di Dèsirèe Cognetti
Genere: Narrativa
Editore: Dea Planeta Libri
Pagine:238
Edizione:1 Ottobre 2019

a cura di Elide

Buongiorno cari lettori,
oggi vi parleremo del libro Una storia che parla di te di Dèsirèe Cognetti, giunto al quarto posto tra i finalisti del Premio bancarella 2020, un romanzo che vi conquisterà con la sua dolcezza.

Sinossi

A dodici anni, Dèsirèe ha dovuto imparare in fretta. Preparare il latte in polvere, cambiare i pannolini, infilare e sfilare tutine, tagliare le unghie, interpretare le mille sfumature del pianto. È stata lei a prendersi cura di Zakaria nei suoi primi mesi di vita. Se chiude gli occhi, lo rivede. È «un chicco di caffè» con le mani grinzose e qualche ricciolo «disegnato a carboncino sulla testa rotonda». Ha i suoi stessi occhi a mandorla – anche se la pelle di colore diverso – e la stessa madre che, trincerata dietro la porta del bagno, cede ogni giorno di più al ricatto della dipendenza per «guardare il mondo sottosopra, la testa rovesciata all’ingiù». Questo libro Dèsirèe lo ha scritto per lui, Zakaria: per trovarlo, ovunque sia oggi. Per raccontargli la storia della sorella che non sa di avere e che lo ha accudito prima che una famiglia per bene lo adottasse. Il racconto di una bambina che ha conosciuto la violenza, l’abbandono e la morte mentre i suoi coetanei dismettevano il quaderno con i quadretti grandi per passare a quello con i quadretti piccoli; di una ragazza cresciuta in una comunità, poi in un centro diurno e poi in un progetto di autonomia guidata; di un’adolescente che ha trovato il coraggio di amare ed essere amata, nonostante tutto; di una donna che ha avuto paura di non farcela, e ce l’ha fatta. Una storia difficile, che nelle parole di Dèsirèe diventa il racconto vivido dell’Italia a cavallo tra gli anni ’80 e ’90; un inno alla capacità degli uomini di superare i dolori più grandi, imparando a guardarli in faccia fino a che non diventano preziosi.

Recensione

Una storia che parla di te è dedicato, e allo stesso tempo destinato, al fratello dell’autrice, Zakaria. Dèsirèe Cognetti infatti dopo aver perso le tracce del suo adorato fratellino quando questo, ancora bambino, è stato adottato ha scelto di non darsi per vinta e non arrendersi alle ingiustizie delle vita, ha così deciso di raccontare le proprie vicende autobiografiche in questo libro con la speranza di riuscire finalmente un giorno a riabbracciarlo.

(…) spero che loro, la tua nuova mamma e il tuo nuovo papà, di cui non conosco il nome, abbiano continuato a sceglierti ogni giorno, come hanno fatto il giorno in cui ti hanno portato via dalla casa famiglia dove hai compiuto tre anni, quello di una foto in cui non ridi, pelle e riccioli scuri, mentre mi guardi e non sai più chi sono, dimentichi pappe e pannolini, svanisce la vita angusta del monolocale, la nostra disperata solitudine, quell’abbandono irrimediabile.
Non sono mai stata tua madre, Zakaria, e mentre scatto quella foto non sono già più tua sorella.

Dèsirèe Cognetti intreccia nel testo il proprio vissuto, un vissuto reale e raccontato in modo schietto e sincero sotto forma di un lungo dialogo immaginario rivolto all’amato fratello Zack. Attraverso il testo compie un resoconto dettagliato della propria vita e delle vicende che li hanno separati.

Tutto comincia sfogliando l’album di famiglia, nel quale spera di poter un giorno aggiungere la fotografia del fratellino. Attraverso le foto prende piede man mano il racconto, iniziando dai propri genitori, soffermandosi in particolar modo su Flavia, la madre condivisa con Zack, figura al centro dell’opera.

(…) vidi l’ago infilato nel braccio di mia madre, stretto nel laccio. Mio padre sorrideva con la testa rovesciata. Erano così stupidi e felici. Non sapevo cosa stessero facendo, ma lo capii lo stesso. Imparai a dirlo solo alcuni anni dopo – una dose di eroina – ma è stato proprio in quel momento che ho capito che quella cosa, la cosa che li riempiva, me li avrebbe portati via.

I ricordi che scorrono lungo le pagine non sono felici, sono solo i tristi testimoni di un’infanzia difficile, resa dolorosa dalla tossicodipendenza dei genitori e della conseguente solitudine e dal senso di abbandono vissuto dalla protagonista. Numerosi passaggi del libro sono dominati da commozione, rabbia e tristezza. Questa storia così intensa e vera non può essere subita passivamente ma scatena la totale partecipazione di noi lettori.

(…)la differenza (….) che c’era tra il peso che sentivo nello stomaco e il mio desiderio di sciogliermi nell’aria come una pastiglia di aspirina dentro un bicchiere pieno di cielo.

 Tra alti e soprattutto bassi, la vita di Dèsirèe continua a scorrere in modo angosciante e triste. Quando sua madre trova un nuovo compagno, Hassan, finalmente per Dèsirèe il buio verrà squarciato da un raggio di luce, quel raggio sarà la nascita di Zack.

ll 13 marzo, pochi giorni dopo, era il mio compleanno. Non avrei avuto niente, nessun regalo. Perciò quando mi svegliai quella mattina, mentre mi lavavo i denti, mi dissi: È un giorno come tutti gli altri. Niente aspettative, Desi. Mi sbagliavo, perché, dopo qualche ora, tu e la mamma tornaste a casa e io ti ho visto per la prima volta davvero: gli occhi ancora chiusi, le mani grinzose e morbide come velluto ripiegato, i piedi in miniatura e qualche ricciolo disegnato a carboncino sulla testa rotonda.

Da quel momento, considerato che Flavia è totalmente inidonea ad assolvere ai propri doveri di genitrice, è la protagonista a fare da madre per il piccolo, nonostante lei stessa non sia altro che una bambina: queste sono pagine colme di amore che ben rendono quanto forte sia il legame che prova Dèsi verso Zack e quanto profondo il desiderio di riabbracciarlo.

Non fidarti mai del tempo, Zakaria. Per esempio, adesso potrebbe farti credere che ne sia passato troppo perché io possa essere ancora tua sorella, ma ti garantisco che è un inganno. Il tempo è come un maglione double face: tutto dipende da che parte lo indossi.

Numerosi sono i rovesci della sorte nella vita di Dèsi, e se da un lato ne riporta in modo vivido le sensazioni dall’altro riesce ad adottare un’ottica quasi obiettiva assolutamente priva di autocompatimento o di giudizi duri. I sentimenti protagonisti sono indubbiamente la speranza e l’ottimismo riservati al futuro, al di là del passato difficile e tormentato.

Una storia che parla di te coinvolge completamente il lettore raccontandogli una storia dura ma costellata di dolcezza e affetto, gli stessi che possono spingere a ricercare una persona amata dopo tanti anni. Il finale del libro rimane aperto, ma vi posso dire che l’agognato ricongiungimento tra l’autrice e Zack c’è stato! Ecco finalmente il tanto sperato lieto fine che potrete apprezzare pienamente dopo aver conosciuto la loro commovente storia.
Se siete in cerca di una storia che riesca a parlare al cuore non potete non leggere questo dolcissimo romanzo pieno di amore fraterno e di speranza in un futuro migliore.

Il nostro giudizio:

TramaVoto 5/5

StileVoto 4,5/5

PiacevolezzaVoto 5/5

CopertinaVoto 4,5/5

Voto finaleVoto 5/5

Dèsirèe Cognetti

Dèsirèe Cognetti vive a Torino, dove lavora in un ristorante. Insieme ad altri ragazzi e ragazze che hanno vissuto esperienze simili alla sua, fa parte di Agevolando, un’associazione attiva in varie regioni d’Italia per favorire l’autonomia di giovani cresciuti “fuori famiglia”. Nel 2019 per DeA Planeta pubblica Una storia che parla di te.