POIROT, UNA STORIA LUNGA UN SECOLO

(Disegno gentilmente concesso dall’autore FRANCESCO BISARO)
“Mi chiamo Hercule Poirot e sono probabilmente il miglior investigatore al mondo.”

a cura di Pamela Mazzoni


Mesdames et Messieurs, ottobre ci vede festeggiare un anniversario molto speciale: in questo mese infatti, ben 100 anni fa, vide la luce uno dei personaggi letterari più iconici ed amati, l’investigatore belga (e non francese, guai a dirlo!) Hercule Poirot.
Nato dalla geniale penna di Agatha Christie (qui il link per la scheda autore a lei dedicata), Poirot fece il suo memorabile ed indimenticabile ingresso proprio nell’ottobre del 1920, quando fu pubblicato “Poirot a Styles Court” (questo il link per leggere la nostra recensione), primo romanzo in assoluto della grande scrittrice inglese.

Ed è quindi proprio tra le pagine di questo libro che troviamo la prima descrizione di uno stravagante ma infallibile detective; descrizione che la Christie affidò alla voce dell’ingenuo, un po’ottuso ma gentile capitano Arthur Hastings, che da questo momento diventerà il perfetto contraltare all’eccentrico e geniale investigatore, successivamente in altri sei romanzi, salvo poi essere messo da parte dall’autrice, che lo riesumò per l’ultimo capitolo della serie, “Sipario, l’ultima avventura di Poirot”.

“Poirot era un ometto dall’aspetto straordinario. Non arrivava al metro e sessantacinque ma aveva un portamento molto fiero. Aveva la testa a forma d’uovo, e la teneva sempre inclinata di lato. I baffetti erano rigidi e militareschi. La sua accuratezza nel vestire era quasi incredibile.
Credo che un granello di polvere gli avrebbe dato più fastidio di una ferita. Eppure questo elegantone, che ora zoppicava leggermente, era stato ai suoi tempi uno dei funzionari più in gamba della polizia belga. Come investigatore, il suo fiuto aveva straordinario. Aveva all’attivo numerosi trionfi, essendo riuscito a risolvere i casi più complicati”.


La genesi del romanzo, ma anche del protagonista, non furono semplici per Dame Christie che, dopo aver pensato alla storia, si dedicò alla creazione del personaggio principale, che doveva essere sì un investigatore, ma fuori dagli schemi, diverso da quelli già conosciuti all’epoca.
Nella parrocchia di Torquay, paese dove era nata e viveva la scrittrice, era stata accolta una colonia di rifugiati belgi; tra questi, un certo Jacques Joseph Hamoir, poliziotto in pensione.
(Jacques Joseph Hamoir-foto da Internet)
Fu proprio a lui che la Christie si ispirò per la creazione di Poirot?
Fatto probabile ma non certo, intanto però dalla vivida immaginazione dell’autrice stava prendendo forma il suo protagonista: i curatissimi baffi impomatati, l’affettata eleganza da inconsapevole dandy, la sua mania per l’ordine, la precisione ed il metodo; e poi la ricerca continua della simmetria, il suo essere acuto osservatore e fine conoscitore della natura umana, dotato di un fiuto infallibile e di un’intelligenza sopra la norma, con le sue celluline grigie sempre attive; non di rado arrogante e piuttosto saccente, intransigente con i criminali ma umano e compassionevole verso le vittime.
Et voilà signori, ecco a voi Monsieur Hercule Poirot!
“The Mysterious Affair at Styles” fu scritto durante la Prima Guerra Mondiale e terminato nel 1916, ma incontrò il rifiuto di diverse case editrici prima di approdare tra le mani del lungimirante John Lane, editore britannico proprietario della The Bodley Head.
Lane offrì un contratto che vincolava la giovane ed ingenua Agatha, che avrebbe così avuto diritto al 10% dei ricavi solo dopo aver venduto 2000 copie nel Regno Unito (infatti guadagnò una miseria) e l’obbligo di dare all’editore l’esclusiva dei successivi cinque titoli.
John Lane, inoltre, chiese ed ottenne di veder riscritto il dodicesimo capitolo, quello finale, dove originariamente Poirot risolve il caso spiegando la soluzione mentre è al banco dei testimoni, in tribunale; scena che secondo l’editore non era adatta all’epoca.
Agatha Christie modificò così l’epilogo, ambientando il primo di una lunga serie di coups de scene, indispensabili per solleticare l’estrema vanità di Poirot, nel salotto di Styles Court, dando vita così dell’archetipo che tutti conosciamo: i sospettati seduti che pendono dalle labbra del tronfio investigatore che con orgoglio crescente scioglie l’enigma, mentre il cappio intorno al collo del colpevole diventa sempre più stretto, fino all’apoteosi del teatrale nonché trionfale gran finale.
Il libro fu finalmente pubblicato, inizialmente negli Stati Uniti e l’anno successivo, nel 1921, uscì anche nell’edizione inglese.

(Copertina della prima edizione inglese ,1921 – foto da Internet)      
Questo debutto segnò l’inizio di un perfetto idillio tra il detective dall’ego smisurato ed i suoi sempre più numerosi ed appassionati estimatori e che dura tutt’oggi, grazie agli intramontabili racconti della Christie ed alle varie e numerose trasposizioni televisive e cinematografiche delle indagini di Poirot.
È risaputo che Agatha Christie arrivò quasi ad odiare quella sua buffa creatura, tanto che cercava di ridicolizzarla calcando spesso la mano sulle sue innumerevoli manie, di fatto rendendolo ancora più adorabile agli occhi di noi lettori (ma questo la scaltra Agatha lo sapeva bene!).
Per capire la portata della fama raggiunta dal piccolo belga, basti pensare che nel 1975, dopo la pubblicazione di “Sipario”, dove l’investigatore esce definitivamente di scena, il New York Times dedicò un necrologio a Poirot, il primo in assoluto verso un personaggio letterario.
(Il necrologio del New York Times, datato 6 agosto 1975 – foto da Internet)
Per onorare un centenario di cotanto rilievo, la Mondadori il 16 giugno di quest’anno ha pubblicato una nuova edizione di “Poirot a Styles Court”, arricchita da “contenuti speciali”: il testo originale del dodicesimo capitolo, così come l’aveva inizialmente pensato la Christie, ed un articolo della scrittrice sui veleni, argomento sul quale era piuttosto ferrata.
(Copertina dell’edizione del centenario – foto da Internet)
Ringraziandovi per l’attenzione, le Penne Irriverenti augurano a tutti voi lettori un buon proseguimento di giornata!